Visualizzazioni totali

giovedì 26 luglio 2012

Brogli a Caracas. Chi ha aiutato Miccichè?

di Monica Vistali

CARACAS - Combattere personaggi del calibro di Aldo Miccichè non è certamente cosa da poco. Soprattutto quando si sanno circondare di persone... disponibili e le condizioni sono favorevoli.
Durante le elezioni del 2008, l’intenzione del faccendiere è in un primo momento quella di intercettare le schede bianche degli elettori italiani in Venezuela (l’estensionismo è alto: durante il referendum di giugno 2011 l’affluenza è stata del 12,2%) e su queste barrare, in prima persona, la casella del Pdl. “Basterà pagare qualche addetto ai lavori - diceva in una telefonata al senatore berlusconiano Marcello Dell’Utri -. I responsabili delle votazioni si tapperanno entrambi gli occhi quando qualcuno dei nostri si preoccuperà di recuperare tutte le schede bianche e barrare la casella col simbolo Pdl”. E ancora: “Provvederò che presso ogni Consolato ci sia la nostra presenza segreta per i cosiddetti voti di ritorno”. Chi erano questi “addetti ai lavori” corrotti da Miccichè? Chi i “responsabili delle votazioni”? Da chi era composta la “presenza segreta”? Persone rispettabili della nostra collettività, capaci di intrufolarsi nel sistema. Non dimentichiamoci quando, al telefono con Filippo Fani, Aldo Miccichè fa riferimento al membro del Cgie, Nello Collevecchio, e ad un tale Ugo, facilmente riconducibile al signor Di Martino, anche lui membro del Cgie, presentati alla collettività italiana in Venezuela come candidati Pdl proprio da Barbara Contini. Perché il faccendiere, mentre parlava con Fani dei suoi loschi piani, ha tirato fuori questi due nomi?
Le incognite continuano.
Quando le cose iniziano a non andare per il verso giusto e presa la decisione di bruciare in un falò le schede già regolarmente votate, Miccichè si impossessa dei plichi che si trovavano all’interno del Consolato generale d’Italia di Caracas. È quindi lecito chiedersi: se è entrato in azione di notte, quale funzionario lo ha fatto entrare? Chi era di guardia? Le domande si moltiplicano nell’ipotesi che il furto sia avvenuto in pieno giorno, a Consolato aperto. Chi gli ha permesso di andarsene con i voti degli italiani sottobraccio?
Insomma: le elezioni per corrispondenza degli italiani all’estero, oltre ad essere minate di inghippi di ogni tipo, non sono sicure. Ricordiamo l’ultimo referendum: in tanti non hanno ricevuto la scheda per votare e, quando l’hanno richiesta, hanno scoperto di essere scomparsi dalle liste Aire; altri si sono ritrovati in mano certificati elettorali inverosimili secondo i quali erano nati nell’Ottocento o alla fine del Terzo millenio: “Posso votare se risulto non ancora nato?” si chiedeva qualcuno. Infine non dimentichiamo i disagi sofferti al momento di votare presso il Consolato a Caracas, quando ad un certo punto le cassette postali strabordavano ed era impossibile riporvi nuove schede ed i voti dei nostri connazionali sono quindi stati affidati alla ‘buona fede’ di funzionari del Consolato e vigilanti di sicurezza. Un gesto che, con uno sguardo al passato rivolto agli “addetti ai lavori” di Miccichè e al suo misterioso ‘lasciapassare’ al Consolato, non è certo piaciuto ai nostri connazionali elettori.

Il Maie e Miccichè
Nello Collevecchio (CGIE) spunta nelle telefonate di Miccichè ed ora è ai vertici del Maie.
Tutto il male, comunque, non viene per nuocere. E questa ennesima caduta d’immagine del Pdl all’estero fa certo comodo a qualcuno. Alle opposizioni, per esempio. Non a caso Ricky Filosa, direttore del quotidiano on line ‘Italiachiama italia’, commentando da Santo Domingo l’arresto di Miccichè si affretta a scrivere:
- Il Pdl nel mondo, già fortemente screditato, esce a pezzi da questo ennesimo scandalo che ne sancisce la morte politica. Ricardo Merlo ed il suo movimento hanno oggi, più che mai, la responsabilità di offrire agli elettori moderati un progetto politico alternativo e credibile che cancelli gli orrori di questi anni.
Beh, il deputato Merlo ha fatto proprio bene a nominare Filosa “Coordinatore del Maie in America Centrale”. Anche se il giornalista si è dimenticato di dire che nella sezione venezuelana di questo promettente movimento politico, spuntano ai vertici proprio i nomi tirati in ballo da Miccichè in una telefonata: Nello Collevecchio e Ugo Di Martino.

1 commento:

  1. Il PDL e intriso di mafia.
    Gli Italiani lo hanno definitivamente capito.
    ORA BASTA!!!!!!!!!!!!!!!
    Svegliatevi.
    Lucio Ricci

    RispondiElimina