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domenica 29 gennaio 2012

‘Il volo’ in concerto a Caracas e Valencia

Doppia performance dell’acclamatissimo trio pop-lirico che in poco tempo ha scalato le classifiche dell’Europa e degli States

di Monica Vistali

CARACAS – Per la loro prima volta in America latina e dopo aver riscosso un successo assoluto in Europa e negli States, Piero Barone (19), Ignazio Boschetto (20) e Gianluca Ginoble (21) - meglio conosciuti come il trio pop-lirico ‘Il volo’ - si presenteranno a Valencia e a Caracas, rispettivamente l’11 e 13 aprile, per un doppio concerto che già profuma di sold out.
I tre ragazzi, considerati tra le migliori voci maschili del mondo, offriranno ai fans un ampio repertorio di grandi classici reinterpretati in modo originale. Seguendo la tracklist dell'album - pubblicato pochi mesi fa in una edizione in spagnolo – in programma dieci pietre miliari della musica che abbracciano stili diversi: “Il mondo”, “È la mia vita”, “Un amore così grande”, “O sole mio”, “Smile” (di Charlie Chaplin), “Per te” (di Walter Afanasieff), “El Reloj”, “E più ti penso”, un medley di Ennio Morricone dai film “C'era una volta in America” e “Malena”, “Notte stellata” (The Swan), “La luna hizo esto” (scritto per Il Volo da Diane Warren).
‘Il volo’ nasce nel 2009 con la partecipazione dei “tre tenorini” alla seconda edizione del talent show di Rai 1 “Ti lascio una canzone”, con Antonella Clerici.
Dopo la registrazione dell’album omonimo presso i leggendari Abbey Road Studios di Londra, il gruppo partecipa come rappresentante dell’Italia all'incisione del brano “We Are the World 25 for Haiti”, pubblicato nel febbraio 2010 con lo scopo di raccogliere fondi a sostegno della popolazione haitiana colpita dal terremoto. Con loro star del calibro di Celine Dion, Carlos Santana e Barbra Streisand. Solo pochi giorni dopo, la band sale sul palco dell'Ariston per esibirsi davanti alla regina Rania di Giordania, nell'ambito della 60esima edizione del Festival di Sanremo.
Anche grazie ad alcune importanti apparizioni televisive, tra le quali un'esibizione dal vivo nel corso del talent show Usa “American Idol”, l'album raggiunge in poco tempò la decima posizione nella classifica Billboard 2000 e viene certificato disco d'oro dalla FIMI per le oltre 30.000 copie vendute. ‘Il volo’ diventa disco d'oro anche in Francia e in Olanda (rispettivamente 50.000 e 25.000 copie), e riceve una nomination ai Latin Grammy Awards, nella categoria Miglior Nuovo Artista.
Prossimamente, Evenpro pubblicizzerà location e prezzo dei biglietti dei due concerti sul sito http://www.evenpro.com/.
Dopo il Venezuela, i tre tenori si esibiranno il 15 aprile in Colombia, nel Palacio de los Deportes di Bogotá.

mercoledì 25 gennaio 2012

Super-Carnevale al Civ di Guayana

CARACAS - Sono in vendita i biglietti d’entrata per la Notte di Carnevale in programma sabato 11 febbraio nel Gran Salone del Centro Italo-venezuelano di Guayana, sodalizio fondato nel 1974. Si esibiranno “Corraleros de Majagual” e “The Power Calipso”. Inizio spettacolo ore 20.
Costo: BsF 350 a coppia. Biglietti limitati.
Indirizzo: Av. Leofling, Urb. Los Olivos, vía Toro Muerto al lado del Club Portugués, 8050 Puerto Ordaz.

Corsi d’italiano alla Simon Bolivar



CARACAS - Sono aperte le iscrizioni per i corsi di lingua italiana organizzati dall’Università Simon Bolivar di Caracas. Il costo è BsF 600 a trimestre. Orario delle lezioni: martedì e giovedì dalle 15.30 alle 17.30, sabato dalle 8 alle 12.
La USB organizza questi corsi da più di vent’anni.
Per maggiori informazioni contattare le professoresse Susanna e Alessandra Turci (0414.03692233, 0414.2887146) o direttamente l’Università (0212.9063157, 0212.906 3106).

VenezuelaQueVive nella rassegna stampa di Diario Latino


VenezuelaQueVive nella rassegna stampa settimanale del blog Diario Latino! Per ascoltare cliccare:

http://www.youtube.com/watch?v=c-lkSHfwx4Q&feature=player_embedded#!

IIC, Literatura en el Cine: oggi "L'Oro di Napoli"

CARACAS - Oggi alle 16 l'Istituto Italiano di Cultura di Caracas proietterà "L'oro di Napoli" (1954), di Vittorio De Sica, nell'ambito del ciclo "Literatura en el Cine". Un cast eccezionale per questo film a episodi tratto dall'omonimo libro di racconti di Giuseppe Marotta: in scena Totò, Sophia Loren, Silvana Mangano, Eduardo De Filippo, Tina Pica, Paolo Stoppa e lo stesso De Sica.
Prenotare ai numeri: IIC: 0212.2679143 / 0121.2670440. IIC: Av. San Juan Bosco, tra la 5ta e la 6ta trasversale di Altamira, Caracas.
 

domenica 22 gennaio 2012

Ci citano!

Giuseppe Angiuli cita il blog VENEZUELA QUE VIVE nelle ultime righe dell'articolo: "Perché il socialismo latino-americano può costituire un faro per il mondo intero. Appunti a margine di un viaggio in Venezuela".

http://www.facebook.com/notes/giuseppe-angiuli/perch%C3%A9-il-socialismo-latino-americano-pu%C3%B2-costituire-un-faro-per-il-mondo-intero/10150513962066668

Ecco a chi sono destinati i soldi per gli italiani all'Estero!






Commenti Facebook dei responsabili di "Italiachiamaitalia" e "Un mondo d'italiani", pubblicazioni destinate agli italiani nel mondo. Mina Capussi tempo fa si è anche presentata alla Camera per presentare il suo "dizionario delle migrazioni"!. Appello: Signori della politica, la smettiamo di dar soldi a chi fa apologia di fascismo? Giusto così, tanto per risparmiare un po'.

L’XI torneo calcistico Memorial Lanuti ricorda i due fratelli scomparsi in Venezuela

di Monica Vistali

CARACAS - Si svolge oggi l’XI edizione del torneo calcistico “Memorial Pierluigi e Roberto Lanuti” organizzato in memoria dei due fratelli di Ariccia, un paese dei Castelli romani, scomparsi in un incidente aereo in Venezuela il 25 gennaio 2001. Cornice dell’evento il Centro Sportivo Divino Amore, dove in una freddissima sera di gennaio si disputò il primo appuntamento.
Abbandonata la formula del triangolare, quest’anno scenderanno in campo la squadra Ottica Lanuti, composta dagli amici di Pierluigi e Roberto, e la formazione capitanata da Luigi Catino, ideatore del Memorial, con ottici (tutta la famiglia Lanuti lavorava nel settore dell’ottica) della Provincia di Roma, Latina e Frosinone. La locandina è stata dedicata ai bambini che in questi undici anni sono nati nel gruppo di amici di Pierluigi e Francesco.

L’incidente e la sparizione delle ceneri
Pierluigi e Roberto Lanuti, di 21 e 26 anni, perdono la vita insieme ad altri due turisti italiani in un incidente aereo che miete in tutto 24 vittime. Nello schianto muoiono anche i conniugi Benedetta Castrogiovanni e Giuseppe Peri, originari di Cefalù, in provincia di Palermo.
A precipitare nei pressi di Ciudad Bolivar è un vecchio DC3 della compagnia Rutaca, che avrebbe dovuto portarli dal Parco nazionale Canaima fino all’Isola Margarita. Dei tre Lanuti si salva solo la sorella Antonella perché, all'ultimo momento, rinuncia all'escursione sull'isola che la mamma aveva regalato ai tre figli. I Lanuti hanno sull’isola una casa in multiproprietà.
Il dramma dei quattro connazionali non termina con l’incidente. Il 3 febbraio le urne funerarie con le ceneri delle vittime partono da Caracas dirette a Malpensa sul volo Alitalia 667. Ma quando l' aereo viene scaricato, scompaiono dal contenitore nel quale viaggiavano. I resti delle urne vengono ritrovati solo il 23 febbraio da un operaio dell’aeroporto lungo il percorso fatto dai mezzi di traporto merci.

Un vecchio articolo di una vecchia tornata elettorale in Venezuela...

PDF in FilosofiaPolitica.net: http://www.google.it/search?q=site%3Ahttp%3A%2F%2Fwww.filosofiapolitica.net+vistali&key=vistali

giovedì 19 gennaio 2012

Teatro italiano, conferenze all’IIC. Si inizia con Goldoni


CARACAS - L’Istituto Italiano di Cultura di Caracas ha organizzato un ciclo di conferenze sulla storia del teatro italiano che saranno tenute dalla Dr.ssa Patrizia Linossi.
Il primo appuntamento è per il 31 gennaio, alle ore 18.30, nella sede dell’Istituto (Av. San Juan Bosco, tra la 5ta e la 6ta trasversale di Altamira, Caracas). Al centro dell’incontro “l’illustrissimo Carlo Goldoni e il teatro moderno italiano.
Prenotazioni: com.iiccaracas@esteri.it. Per maggiori informazioni, IIC: 0212.2679143 / 0121.2670440. Entrata libera.

Riconoscimento studi Italia-Venezuela, la Camera dice sì

Nessun ‘no’ all’approvazione dell’accordo ma numerose le reticenze a firmare trattati con il governo venezuelano. Malgeri: “Rafforzare cooperazione culturale, scientifica e tecnologica”. Porta: “Possibilità di avviare uno scambio tra professionisti, docenti e studenti”


di Monica Vistali

ROMA – La  Camera dei Deputati ha approvato, con 489 sì e 4 astenuti, il disegno di legge di ratifica dell’Accordo fra il governo italiano e quello venezuelano per il riconoscimento dei titoli di studio. Il decreto passa ora al vaglio del Senato.
La discussione generale sul provvedimento, sottoscritto a Caracas il 27 luglio 2007 e giunto in Aula dopo l'esame in Commissione Affari Esteri, è stata aperta dal relatore Gennaro Malgeri che ha sottolineato come questa intesa venga incontro alle aspettative di rafforzamento di collaborazione culturale, scientifica e tecnologica tra l’Italia e il Venezuela.
Dal canto suo Pierfelice Zazzera (Idv), dopo aver preannunziato il voto favorevole del suo gruppo al ddl, ha evidenziato come l’intesa, oltre a rafforzare la cooperazione culturale con il Venezuela, si prefigga di tutelare la consistente comunità di origine italiana presente in questo Stato attraverso l’equipollenza dei titoli validi per l’accesso alle prove di ingresso nelle università delle parti contraenti. Zazzera ha però manifestato riserve sul presunto deficit democratico e di tutela dei diritti umani che secondo lui esiste in Venezuela.

Manifestazione di studenti della Misión Ribas, un programma educativo finanziato dal Governo con l'obiettivo di far frequentare a tutti i venezuelani - a prescindere dall'età - la scuola superiore.
Il deputato del Pd Fabio Porta, eletto nella ripartizione America Meridionale, nell’annunciare il sì del Partito democratico al provvedimento di ratifica ha spiegato come questo accordo venga incontro alle esigenze della nostra comunità in Venezuela, una delle più grandi collettività italiane all’estero. 
- Si tratta di una comunità - ha ricordato Porta - che negli ultimi anni, proprio a causa dei problemi che vive il grande Paese sudamericano, ha vissuto difficoltà rilevanti, è stata oggetto di attacchi da parte della criminalità organizzata, di ripetuti sequestri. In questo senso l’accordo va anche al di là del contenuto, di per sé molto importante, perché è la prima intesa di questo tipo che interessa un continente dove vivono oltre 60 milioni di italo discendenti. In questo senso - ha proseguito - l’approvazione dell’accordo da parte del nostro Parlamento è un segnale di attenzione e di speranza; non vogliamo nascondere né negare le criticità e nemmeno le contraddizioni dell’attuale situazione politica venezuelana, ma consideriamo sbagliato far ricadere tali difficoltà sulla ratifica di un trattato che beneficia in primo luogo i nostri connazionali.


Porta, dopo aver sottolineato le contraddizioni che connoterebbero l’operato del Governo venezuelano, ha puntualizzato come la ratifica di questa intesa consentirà di avviare uno scambio tra professionisti, docenti e studenti.
Nel corso dell'iter di approvazione del provvedimento, Porta era intervenuto in Commissione Esteri ricordando un recente accordo raggiunto con il Brasile finalizzato ad accogliere in Italia circa7 mila specializzandi e facendo presente la rilevanza di simili iniziative sul piano dell'impatto culturale e politico a fronte di moderati oneri finanziari.
Nell’ambito delle dichiarazioni di voto finali, dopo l’intervento di Angelo Compagnon (Unione di Centro per il Terzo Polo) che ha invitato il Governo a prestare la massima attenzione ai rapporti intrattenuti con il Venezuela, Giampaolo Dozzo, della Lega Nord Padania, ha evidenziato come l’accordo tuteli gli interessi dei nostri connazionali. Dozzo ha però sottolineato come - secondo lui - ci sia in Venezuela un forte dissenso, soprattutto in ambito studentesco, verso il governo del paese. Neppure fossimo in Cile. 

Studenti venezuelani manifestano in appoggio al governo.

A seguire la Camera ha approvato, praticamente all’unanimità, il disegno di legge di ratifica.

mercoledì 18 gennaio 2012

I venezuelani del Concordia: “I veri eroi sono i camerieri filippini”

I sopravvissuti al naufragio denunciano la assoluta impreparazione dell’equipaggio di fronte alle emergenze ma sottolineano la disponibilità degli abitanti dell’Isola del Giglio. Karina: “Comunità di lingua spagnola senza assistenza”. Isabel: “Se fosse stato per l’equipaggio ci sarebbero stati molti più morti”


di Monica Vistali

CARACAS - Una esperienza terrificante, acutizzata dalla negligenza delle alte cariche dell’equipaggio. Così i venezolani sopravvissuti al naufragio del Costa Concordia raccontano a diversi media nazionali la notte in cui la nave da crociera si schiantò contro gli scogli dell’Isola del Giglio.
Isabel Rada, professoressa e ricercatrice dell’Istituto di Scienze penali e criminalistiche dell’Università di Carabobo in viaggio con un’altra venezuelana, Egly Cabrera, di quella notte “terribile e dolorosa” ricorda come all’ora di cena i piatti iniziarono a cadere e nella grande sala si sentì un gran rumore. La nave iniziò a tremare, tutto improvvisamente divenne buio mentre dagli altoparlanti l’equipaggio informava i passeggeri di un 'guasto nel sistema elettrico'.
- Non ci hanno mai detto quello che stava davvero succedendo - spiega a Globovision Edgar Rios, valenciano che viaggiava con la madre e il compagno di questa -. Tutti decisero di scendere al terzo piano dove c’erano i gommoni d’emergenza ma nessuno sapeva che ci eravamo scontrati con le rocce.
Versione confermata da un’altra venezuelana sopravvissuta alla tragedia del Costa Concordia, Karina Gómez Pernas, che da parte sua sottolinea come l’equipaggio fosse assolutamente impreparato dinanzi alla tragedia.
- Il processo di evacuazione è stato un vero caos. Io e la mia famiglia - ricorda - abbiamo dovuto aspettare fino al quinto gommone e siamo stati costretti a lanciarcisi sopra dalla nave per salvarci.
Rios, riscattato da un elicottero dopo 5 ore e mezzo da incubo, ricorda quei momenti con rabbia.
- ‘Tirate fuori i gommoni’ s’iniziò a gridare invano, ognuno nella sua lingua. L’autorizzazione arrivò tardi e per l'abbordaggio dovemmo aspettare un'eternità. In più l’ignoranza dell’equipaggio era tanta che non sapevano neppure gonfiare i gommoni d’emergenza. In Venezuela - denuncia Rios, due figli e uno in arrivo - nonostante tutti i problemi che abbiamo c’è un po’ più di coordinamento al momento di una qualsiasi emergenza.
Karina afferma che “le istruzioni date dall’equipaggio della nave erano soprattutto in italiano e in inglese” e che “la comunità di lingua spagnola restò totalmente senza assistenza”. Da parte sua, Isabel Rada sottolinea che nessuno si occupò di fornire volantini informativi per i casi di emergenza o di dare istruzioni sul come comportarsi in caso di evacuazione della nave.
- I veri eroi di questa tragedia sono i camerieri filippini - spiega la margariteña al Carabobeño - che si sono sacrificati per salvarci aiutandoci a raggiungere i gommoni. Abbiamo avuto la fortuna di salire su uno di questi nel bel mezzo del caos totale, aiutati dai filippini che non ci capivano perché non parlavano né italiano né spagnolo. Ma è stato duro vedere tanti feriti e la gente disperata che si buttava in mare senza pensare alle basse temperature dell’acqua di questi giorni invernali. In tutto questo chi di dovere si è nascosto. Il capitano non ci ha mai messo la faccia e neppure parlò attraverso gli altoparlanti, anche se le comunicazioni facevano il suo nome. Se fosse  stato per l’equipaggio del Costa Concordi - dichiara - ci sarebbero stati molti più morti.
Oltre ai filippini, i sopravvissuti venezulani ricordano con gratitudine gli italiani dell’Isola del Giglio che si sono fatti in quattro per aiutare i naufraghi che a frotte arrivavano sulle loro coste.
- In questa ‘isola degli angeli’ - come la chiama Isabel Rada - la gente ci lanciava lenzuola e coperte,  perfino gli abiti dei sacerdoti della chiesa, perché ci potessimo coprire. Hanno aperto le farmacie solo per noi, curato i feriti meno gravi, addirittura spalancato le porte di un caffé per farci riscaldare, perché la temperatura era di 5 o 6 gradi.
Ma i sopravvissuti del Concordia, spiega Isabel, cercavano per le strade e i locali aperti i loro cari. Una ricerca che, purtoppo, non per tutti si è conclusa con un abbraccio.

martedì 17 gennaio 2012

Concorso letterario Toscani di Aragua - Vinci “Un viaje a la Toscana” con i toscani dello stato Aragua


CARACAS - L’Associazione Toscani di Aragua (Venezuela) ha bandito un concorso letterario con l’obiettivo di avvicinare i partecipanti all’identità e alle tradizioni toscane. "Un viaje a la Toscana", realizzato in collaborazione con la Casa d’Italia di Maracay, la Società Dante Alighieri e il giornale "El Aragueno", premierà il primo classificato con un biglietto aereo di andata e ritorno alla regione Toscana.
Il concorso intende rendere omaggio alla scrittrice e docente universitaria Marisa Vannini de Gerulewicz.
Possono partecipare al concorso: scrittori di qualsiasi età, nazionalità, residenti nella Venezuela e che non siano stati premiati precedentemente, né che abbiano mai pubblicato. Tre le sezioni: Poesia, Narrativa e Saggio.
I lavori, rigorosamente inediti, dovranno essere consegnati non oltre il 15 marzo. Il giudizio della giuria sarà reso noto a maggio, mentre la premiazione si svolgerà a giugno.

Giornata nazionale del Maestro, Avn ricorda l’italiano Renato Agagliate



 di Monica Vistali

CARACAS - In occasione della Giornata del Maestro celebrata domenica in tutto il Venezuela, la ‘Agencia Venezolana de Noticias’ ha pubblicato un lungo articolo sul piemontese Renato Agagliate, “vittima del fascismo di Benito Mussolini che ha fatto di Sanare, città montana e agricola dello stato Lara, una trincea a favore di educazione, cultura, ecologia, lingue e vita”.
Padre italiano e madre greca, Agagliate arriva in Venezuela nel 1949, a soli 16 anni. Frequenta la Escuela Normalista de Caracas e negli anni ’50 lavora come maestro in varie zone della capitale - Catia, Boleita, Sarria - olte a dettare lezioni di musica. La sua attività di docente lo porta in altre città del Paese come Valencia, Valera e Barcelona ma, attratto dalle culture ancestrali e dalla toponomastica (lo studio dei nomi propri di un luogo), decide di stabilirsi nello stato Amazonas e vivere tra gli indigeni Yanomami. Lì, insieme al missionario piemontese Padre Cocco che anni più tardi pubblicherà il libro “Quindici anni tra gli Yanomami”, registra la vita delle tribù attraverso una ricca documentazione e una intensa attività fotografica, oltre a studiare le lingue aborigene. “Mi sono diplomato come professore a Caracas, ma come persona con questi indigeni” spiega Agagliate in un documentario a lui dedicato.
Colpito da paludosi, Renato torna a Caracas per poi spostarsi a Sanare, tra le montagne dello stato Lara di cui era originaria sua moglie: un posto fresco che le permise di salvaguardare la sua salute. A Sanare si dedica all’insegnamento delle lingue - italiano, francese, greco - della musica, dell’ecologia.  Scrive l’inno della Scuola di Musica Daniel Ortiz della città e viene nominato direttore della Biblioteca Pubblica Andres Bello di Sanare, carico che ricopre per più di vent’anni. Diventa guru e grande amico di José Humberto Castillo, noto come “El Caiman de Sanare”, famoso ‘raccontastorie’ deceduto un anno fa.  
El Caiman de Sanare
In questo paese di montagna - si legge nell’artcicolo di AVN - Agagliate crea una trincea d’insegnamento sulla Madre Terra, le lingue, la musica, la fotografia. Questo italiano, venuto in Venezuela non per farsi ricco con i soldi, entra nel cuore dei sanaresi e questi ultimi nel cuore di questo piemontese che ha fatto di Sanare uno spazio di lotta, amore e vita”.
Lila Tamayo, membro della Red de Aliados de los Parques Nacionales Terepaima y Yacambú, evidenzia come Agagliate “ha sempre lottato contro la monocoltura, l’uso di pesticidi, il latifondismo”. Jorge Padrón, anche lui della Red de Aliados, sottolinea come “per molti anni Renato ha fatto germogliare tra i sanaresi non solo la dedizione al lavoro sociale, culturale ed ecologico, ma anche quella per la propria vita. La sua predica continua ancora oggi, chiede che ai contadini possano lavorare degnamente la terra, rispettando la natura ed imparando da lei”. 

Il connazionale ha scritto decine di racconti, storie e libri dalle vibranti riflessioni sull’ecologia. È responsabile del nome assegnato al Parco Nazionale Dinira, che significa in lingua indigena ‘montagna che emana latte’. Riconosciuto da organismi regionali e nazionali, oltre che dall’Unesco, per il suo lavoro ecologico, letterario e socio-culturale, Agagliate “è uno di quegli educatori per i quali si ricorda con molta dignità ed orgoglio la Giornata nazionale del mestro” conclude l’agenzia di stampa.

Tra le opere di Renato Agagliate:
C’era una volta un libro che voleva essere albero”(46 storie per bambini sul tema dell’ecologia); “Sono una napeyöma” (l’avventura di Helena Valero, rapita dagli Yanomami); “Il fiume con le ali” (uno studio etimologico sul significato di Guanare).
  
R. Agagliate legge il suo racconto “La venada de las patas feas”:
http://www.youtube.com/watch?v=Z1WTONzKP6s

Un documentario su Renato Agagliate realizzato a Sanare:
http://www.youtube.com/watch?v=2VWEPRq_XoI&feature=related

IIC: Dalla letteratura al grande schermo: al via oggi un nuovo ciclo di cinema italiano

di Monica Vistali

CARACAS - Libri che si fanno grandi capolavori cinematografici. È dedicato a loro “Literatura en el cine”: il nuovo ciclo di cinema promosso dall’Istituto Italiano di Cultura di Caracas. Si inizia oggi alle ore 16 con “Il Postino”, di Micheal Radford, film-testamento di Massimo Troisi che contribuì in modo decisivo alla regia e morì solo 12 ore dopo il termine delle riprese. La pellicola è tratta dal romanzo “Ardiente paciencia” (1986) del cileno Antonio Skármeta, che lo ridusse anche per il teatro.
Il film è ambientato nel 1952 quando Mario Ruoppolo, postino ausiliario in un'isola delle Eolie, ha come unico destinatario da servire il grande poeta cileno Pablo Neruda, esule con la moglie. Tra i due nasce un'amicizia grazie alla quale Mario scopre la forza della poesia e l'impegno politico.
Trampolino di lancio per l’attrice Maria Grazia Cucinotta, fino al 1994 “Il Postino” ha mantenuto il record del maggiore incasso di sempre, in tutto il mondo, per un film italiano.
Proiezioni alle ore 16 presso la sede dell’Istituto Italiano di Cultura (Av. San Juan Bosco, tra la 5ta e la 6ta trasversale di Altamira, Caracas). Prenotare ai numeri: IIC: 0212.2679143 / 0121.2670440.

Il programma:
25 gennaio - “L’oro di Napoli” di V. De Sica
1 febbraio - “Profumo di donna” di D. Risi
8 febbraio - “Il giorno della civetta” di D. Darniani
15 febbraio - “La ragazza di Bube” di L. Comencini
22 febbraio - “Il giardino dei Finzi Contini” di V. De Sica
29 febbraio - “Io non ho paura” di G. Salvadores

giovedì 12 gennaio 2012

Riconoscimento titoli studio, tanti pericoli lungo la strada - INTERVISTA AL CONSOLE D'ITALIA IN VENEZUELA

Il Console d'italia Davoli si dice "felicissimo" per la prima approvazione dell’accordo ma lo scenario che si potrebbe delineare con l’ok definitivo richiede una ‘ristrutturazione’ del mondo dell’insegnamento dell’italiano in Venezuela, viziato da forti irregolarità: truffe made in Italy  da migliaia di euro

 di Monica Vistali

CARACAS – Come annunciato ieri, la Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati ha approvato la ratifica dell’accordo di riconoscimento dei titoli di studio sottoscritto tra Italia e Venezuela nel 2007. Due gli obiettivi: facilitare l’accesso alle scuole e alle università locali; consolidare il modello formativo italiano in Venezuela, anche attraverso l’apertura di nuove scuole con programmi di studio riconosciuti dal nostro ordinamento.
- Sono felicissimo - afferma  il Console Generale, Giovanni Davoli - abbiamo fatto molta pressione su Roma in questi mesi perché questa mancata ratifica ci preoccupava... Ora - precisa - bisogna attendere l’ok della Camera e poi il passaggio in Senato per l’approvazione definitiva.
Nella pratica, l’accordo veniva già applicato dal nostro Consolato attraverso la ‘Dichiarazione di valore’: un documento che certifica la validità del titolo di studio nell’ordinamento venezuelano e che normalmente permette l’ingresso negli istituti italiani. Ogni anno centinaia di studenti si rivolgono all’ufficio notarile per rendere valido il proprio titolo. Nel 2010 sono stati 372.
Davoli precisa che l’accordo non prevede il riconoscimento dei titoli universitari, per il quale l’interessato deve contattare direttamente un Ateneo dell’altro Paese per la conversione del titolo.


La discussione in Aula
Durante la discussione in Commissione Esteri, Gennaro Malgieri (Pdl) ha illustrato il provvedimento mettendo in luce la capacità della norma di rispondere “alle legittime esigenze nutrite dalla nostra comunità residente in Venezuela, sanando la carenza di una disciplina bilaterale”. È intervenuto poi il sottosegretario di Stato agli Affari Esteri Marta Dassù evidenziando la necessità di procedere speditamente con l’esame dell’accordo già ratificato dal Venezuela nell’ambito di una serie di intese analoghe stipulate con quasi tutti gli Stati membri dell’Unione Europea.
Fabio Porta (Pd) ha messo in evidenza “la rilevanza di simili iniziative sul piano dell’impatto culturale e politico a fronte di moderati oneri finanziari”. A carico del del bilancio dello Stato, infatti, si prevedono 5.100 euro annui, ad anni alterni a partire da quest’anno, quando la Commissione si riunirà in Venezuela.
Non sono mancate perplessità relativamente all’approvazione dell’accordo, dovute alle opinioni negative sul governo venezuelano espresse da alcuni parlamentari.
Critico l’intervento di Fiamma Nierenstein (Pdl), che sottolinea in particolare il ruolo negativo assunto dal Venezuela nel contesto latino-americano “anche in termini di visione politica internazionale e di impatto sulla cultura dei diritti umani”. Dubbi condivisi da Gianni Vernetti (Misto - Api), pur concordando sull’opportunità di normalizzare e rafforzare le relazioni italo-venezuelane nell’interesse della comunità dei nostri connazionali, e da Enrico Pianetta (Pdl) che preannuncia tuttavia il voto favorevole del suo gruppo, per “operare innanzitutto per la tutela degli italiani nel mondo”. Franco Narducci (Pd), infine, ribadisce la necessità di procedere in ogni caso con la ratifica “tenendo conto delle difficoltà cui i nostri connazionali sono andati incontro per essersi spesso attestati su posizioni di forte critica al governo venezuelano”.
È Malgieri a mettere un freno a questo tipo di titubanze ribadendo l’opportunità di “tenere distinto il profilo politico relativo alla natura della presidenza Chávez da quello oggetto dell’accordo” e “la necessità di operare nell’interesse prioritario delle comunità degli italiani residenti in Venezuela”.

Italiano 'al limite della legge'
Narducci ha evidenziato durante il suo intervento “il ruolo svolto dalle scuole italiane in Venezuela quali snodi fondamentali attorno ai quali ruota la vita delle nostre comunità”.
È necessario sottolineare però che l’unica scuola italiana del Paese, l’A.Codazzi di Caracas, ha prezzi proibitivi e per gli incrementi delle quote mensuali versate da ogni alunno - imposti al di fuori del tetto massimo previsto dalla legge - ha avuto non pochi problemi con le Istituzioni venezuelane.
Anche un altro istituto di Caracas, il ‘Colegio Bolivar y Garibaldi’, è stato al centro delle polemiche per numerose irregolarità ed ha da poco restituito migliaia di euro di cui si era indebitamente approppiato attraverso i finanziamenti statali. Certo si tratta solo di una parte delle entrate della scuola, la cui sezione italiana è stata chiusa lo scorso anno. Basti pensare che solo dal 2007 al 2009 l’Istituto ha ricevuto dallo Stato Italiano 557.550 euro, cui si aggiungono i finanziamenti per i corsi di lingua e cultura italiana previsti nelle sezioni venezuelane e le quote mensili pagate dalle famiglie degli alunni.
Senza dimenticare le cosiddette ‘scuole-fantasma’ che per anni hanno ricevuto illegalmente contributi dal governo italiano; i cambi euro-bolivar a tassi irregolari e la conseguente falsificazione dei borderò bancari; i bilanci volutamente costruiti in negativo affinchè l'Italia concedesse più soldi; gli insegnanti contrattati in nero.
Questo in un Paese che ha aperto le porte alla lingua italiana, approvandone l'insegnamento nelle scuole pubbliche al pari dell’inglese o del francese.
Nel nuovo scenario che si profila all’orizzonte con la ratifica dell’accordo potrebbero sorgere nuovi istituti (è uno degli obiettivi) e quelli già esistenti potrebbero subire modifiche sostanziali in ragione dei corsi di lingua italiana e dell’‘anno integrativo’ previsto dall’accordo. È necessario quindi che le delegazioni delle Commissioni parlamentari (l’ultima ha visitato Caracas nel febbraio 2009), ma non solo, effettuino controlli seri a 360 gradi sui meccanismi che regolano il mondo delle scuole attorno alle quali “ruota la vita delle nostre comunità”. Un mondo fatto per promuovere l’Italia e l’italiano, non per imbottire i portafogli di pochi.
La collettività è pronta?

mercoledì 11 gennaio 2012

Italia-Venezuela: Commissione Esteri dice sì al riconoscimento titoli di studio - INTERVISTA ALL'ON. PORTA (PD)

La prossima settimana la votazione finale in Parlamento. Contrari alla ratifica  alcuni deputati critici del governo Chávez. L’on. Porta: “Premessa di una serie di accordi anche a livello di sub-continente”

di Monica Vistali

CARACAS - La Commissione Esteri della Camera dei Deputati ha approvato oggi l’Accordo di riconoscimento degli studi, titoli e diplomi di istruzione media, diversificata e professionale tra l’Italia e il Venezuela, sottoscritto a Caracas il 27 luglio 2007 dall’Ambasciatore italiano Gerardo Carante e dall’allora ministro dell’Istruzione venezuelano Adán Chávez Frías. La votazione finale in Parlamento è prevista per la prossima settimana, la data esatta sarà resa nota nella giornata di venerdì.
In un’intervista alla ‘Voce’, l’on. Fabio Porta (Pd), deputato eletto in America Meridionale e Vice Presidente del Comitato permanente sugli italiani all’estero della Camera, spiega che l’accordo bilaterale sarà seguito da regolamenti specifici e circolari dei Ministeri dell’Istruzione dei due Paesi che illustreranno le procedure esatte per il riconoscimento degli studi.
Il sì della Commissione è stato minacciato durante la discussione in Aula da “interventi pericolosi e fuoriluogo”, secondo quanto riporta il deputato, effettuati da alcuni parlamentari contrari alla ratifica perché critici del governo del presidente venezuelano Hugo Chávez.
-  La vice presidente della Commissione, Fiamma Nirenstein (Pdl) - spiega l’on. Porta - si è opposta perché riteneva non opportuno firmare accordi con un Paese come il Venezuela. Anche Gianni Vernetti, nel 2007 sottosegretario agli Esteri ed oggi nel Gruppo Misto-Api, nel suo intervento ha mescolato le critiche al governo venezuelano e le ragioni dell’intesa. Poi, fortunatamente, ha prevalso il buon senso.
L’on. Porta spera che l’accordo con il Venezuela serva da apripista e sia “premessa di una serie di accordi anche a livello di sub-continente”, dato che le intese stipulate con altri Paesi del Sudamerica “non sono state aggiornate rispetto ai cambi subiti nel tempo dalle legislazioni, sono incomplete e comportano problemi a livello di applicazione”.
In una nota, il parlamentare definisce l’accordo sul riconoscimento dei titoli di studio: “un segnale ed una politica da estendere a tutti i Paesi dove esistono grandi comunità di origine italiana o più in generale a quei Paesi con i quali abbiamo una intensa e proficua relazione di tipo culturale, sociale ed economico”.
- I Paesi del Sudamerica - spiega - si caratterizzano per la compresenza di due fattori unici come la presenza di grandi collettività di italo-discendenti da un lato e altissimi indici di sviluppo socio-economico dall’altro. Il recente accordo firmato con il Brasile (dove è residente l’on. Porta, ndr) che permetterà nei prossimi anni a circa 7 mila studenti brasiliani di specializzarsi nelle nostre migliori università, va esattamene in questa direzione e ne siamo lieti.
Il deputato del Pd si augura che l’accordo stipulato con il Venezuela venga ora “utilizzato in modo intelligente”, come “strumento” capace di stimolare la collaborazione tecnica e scientifica tra i due Paesi, oltre a favorire gli scambi di professionisti, manager, tirocinanti e docenti.
Come recita il testo del disegno di legge presentato l’11 novembre 2011 alla Camera dall’ex ministro degli Esteri, Franco Frattini, l’accordo “risponde al legittimo desiderio della Repubblica venezuelana, che ha già provveduto a ratificare, di rafforzare la collaborazione culturale, scientifica e tecnologica con l’Italia”.
La cooperazione culturale tra Italia e Venezuela è disciplinata da due accordi: l’Accordo di collaborazione scientifica (firmato nel 1987) e l’Accordo di cooperazione culturale (del 1990).

Alcuni dei punti dell'accordo: 

- In assenza di un percorso di studi di 12anni, assimilabile cioè a quello italiano, è necessaria la frequenza di un anno aggiuntivo. Nella prassi, tale anno viene richiesto ai possessori del titolo di baccelliere (rilasciato dopo un percorso di studio della durata di 11anni) frequentando il primo anno di una università locale. L’intesa prevede la possibilità di frequentare tale anno aggiuntivo, in alternativa all’università, presso le istituzioni scolastiche italiane parificate in Venezuela. L’anno integrativo non è previsto, invece, per i possessori di un diploma di scuole tecniche (che si consegue dopo 12 anni di scolarità).

- Gli studenti con il titolo di baccelliere (11anni), poiché frequentano un anno aggiuntivo secondo le predette modalità, sono esonerati dalla prova di conoscenza della lingua italiana, mentre gli studenti in possesso di un diploma delle scuole tecniche (12anni) non frequentano l’anno aggiuntivo, ma sostengono la prova di conoscenza linguistica. I possessori di un diploma italiano (sia licei che istituti tecnici) non frequentano l’anno aggiuntivo, ma devono superare la prova di conoscenza della lingua spagnola.

- L’articolo 9 dell’Accordo prevede l’istituzione di una Commissione, composta da due rappresentanti dei Ministeri dell’istruzione dei rispettivi Paesi (uno per Stato) e da un rappresentante scelto di comune accordo tra le Parti che coordina la Commissione nell’attività di informare entrambe le Parti circa la valutazione, la portata e i risultati dell’Accordo.