Visualizzazioni totali

martedì 20 dicembre 2011

Maria Corina Machado, dal golpe contro Chávez alla presidenza con il 'capitalismo popular' - INTERVISTA ALLA PRECANDIDATA ALLE PRESIDENZIALI

di Monica Vistali
La deputata Maria Corina Machado si lancia alle primarie dell'opposizione con un solo obiettivo: arrivare a sconfiggere Hugo Chavez.
"Maricori" è diventata famosa per aver partecipato al colpo di Stato contro Chávez (anche se lei dice che era lì solo per accompagnare la madre, amica della moglie del 'presidente de facto'), firmato il Decreto Carmona che ufficializzò il golpe, essere l'unica venezuelana ad esser stata ricevuta nella sala ovale da Bush quando ancora non era entrata in politica e aver ricevuto finanziamenti milionari dagli States per pubblicizzare il referendum revocatorio che ha provato a scalzare Chávez dal potere. Oggi ocupa le pagine dei giornali per non conoscere il prezzo di un biglietto della metopolitana e non saper spiegare il suo nuovo progetto politico: il capitalismo popular.

CARACAS - E’ tra le più agguerrite nemiche del presidente Hugo Chávez, che ha tentato senza successo di scalzare con un referendum revocatorio, e l’unica venezuelana ricevuta alla Casa Bianca dall’ex presidente Bush. Maria Corina Machado, ieri accusata di aver firmato il Decreto che ufficializzò il golpe contro Chávez ed oggi deputata all’Assemblea Nazionale, tenta ora la scalata alla Presidenza proponendo di sostituire il ‘Socialismo del XXI secolo’ con il ‘Capitalismo popolare’, un mix di libero mercato e valori etici che definisce come “modello moralmente superiore”.
- Chávez replica pratiche stataliste, centraliste e populiste del passato aggregandole una componente autoritaria, militaristica e comunista in stile cubano. Io - spiega - a differenza degli altri candidati propongo una rottura col passato: non un miglioramento della pratiche vigenti ma un nuovo modello di società, diverso da quello degli ultimi 50 anni.
La deputata, che il 12 febbraio si scontrerà con altri 5 pre-candidati alle primarie della ‘Mesa de Unidad democrática’, lancia la sua proposta in un Paese che da 13 anni appoggia un modello socialista e nel pieno della ‘debacle’ di un capitalismo attanagliato da crisi del debito, default, disoccupazione. Ma la Machado - nota per il suo piglio risoluto e l’immancabile camicia bianca - non teme crisi né monopoli. Crede in “imprenditori che si occupano dei propri lavoratori, delle loro famiglie, della comunità, dell’ambiente. E che pagano le tasse”.
- Ho fiducia nei valori della società - spiega ridente - che poi si manifestano in una imprenditoria moralmente responsabile: libertà, fiducia in se stessi e negli altri, responsabilità e corresponsabilità, giustizia, solidarietà umana. È ingiusto dire che non ci sono imprenditori con questa visione, ce ne sono molti. Bill Gates, per esempio, fa molto per l’Africa.

Cittadino, Stato e comunità internazionale

In un ormai famoso video Maria Corina Machado si pulisce la bocca dopo aver baciato una signora di una zona popolare.
Il ‘sistema Machado’, che riprende una terminologia di vecchia data ma si presenta nuovo a queste latitudini, prende a modello il Brasile, dove nell’ultimo decennio “30 milioni di persone sono uscite dalla povertà per entrare in una vibrante classe media in espansione”. A chi le fa notare che anche in Venezuela ci sono politiche statali che stimolano l’emancipazione economica dei cittadini - il Banco de la Mujer o la Mision madres del barrio, per esempio - ribatte che “non è tanto il credito, ma la visione che cambia” e “l’obiettivo dev’essere l’auto-realizzazione dell’individuo, non la perpetuazione della dipendenza dallo Stato”. Mette poi in dubbio l’efficienza di queste politiche, sostenendo che il socialismo distribuisce povertà per poi schiavizzare politicamente i cittadini e, interrogata sui buoni risultati del Paese relativamente agli Obiettivi del Millenio dell’Onu, afferma risoluta:
- Gli istituti di statistica hanno dimostrato che quando i numeri non tornano, si cambia la formula. Gli organismi internazionali utilizzano cifre dello Stato, ma si dovrebbero leggere anche i documenti filtrati di impiegati pubblici spaventati dalla riapparizione di malattie legate alla povertà, dal sottopeso dei neonati. Quando vedi donne che si prendono a pugni per un litro di latte, come si fa a parlare di Obiettivi del millenio?
Per risollevare la situazione del Paese, quindi, per la Machado sono indispensabili cooperazione internazionale e investimenti stranieri. Pensa quindi ad una Commissione presidenziale sul tema dei trattati internazionali (“perché nessuno ne sa niente”) e anche ripete il suo leitmotiv:
- I trattati che violano la Costituzione saranno nulli, quelli che lesionano gli interessi del Paese rivisti, quelli giusti rispettati.
Dichiara che le interessa “in particolare la cooperazione con l’Europa”, soprattutto nella lotta contro il narcotraffico, ed i finanziamenti cinesi. E Cuba?
- Cuba ora va verso un’apertura economica che porterà ad un’apertura politica. Conteranno con il nostro appoggio per avanzare in questa direzione.

Progetti

Per la candidata, dopo 13 anni di governo socialista i venezuelani sono “disperati e stanchi di promesse non mantenute”. Riconosce che il Venezuela aveva bisogno di uno scossone politico - arrivato con Chávez - e che “l’approccio chavista del dare potere ai cittadini, dire ‘anche tu hai diritti’, coinvolgerli, è meraviglioso ed irreversibile”, anche se “usato come ricatto politico”. Per il resto, come si dice, è tutto da rifare.
Per la Machado bisogna rivedere la politica petrolifera e fare dell’oro nero “un motore di sviluppo, non una fonte di finanziamento della spesa”. In questo senso pianifica la creazione di un ministero per la politica energetica e un Consiglio nazionale dell’Energia, la trasformazione di Pdvsa in uno degli enti operatori che competano anche a livello nazionale, la “democratizzazione del reddito petrolifero mettendo una parte di azioni in borsa”, lo sviluppo degli investimenti.
Il petrolio, secondo la Machado, resterà comunque sostegno dei programmi sociali, che saranno “finanziati ma in modo trasparente” passando per la Banca centrale e il Parlamento. Resterà quindi la rete Mercal,  “potentissima”, ma integrata al normale tessuto distributivo. Si potenzierà il settore della salute - che per la deputata “vive oggi il suo momento peggiore” - creando un solo sistema sanitario supervisionato dal Ministero (inaccettabile per la Machado un “Barrio Adentro diretto dal Sistema cubano”), decentralizzando, coinvolgendo università e cliniche private.
- Credo nelle pari opportunità per chiudere la breccia sociale. Al bambino che nasce con deficienze nutrizionali bisogna offrire ancora di più. Voglio una salute comunitaria migliore di quella privata: qui sì - dichiara battendo il pugno sul tavolo - sono più aggressiva e ambiziosa del Presidente.
L’attenzione medica deve raggiungere ogni angolo del Paese, anche le zone lontane abitate dalle 34 etnie indigene che, ammette la Machado, “sono state oggetto di una gran campagna di dignificazione da parte del governo Chávez”.
- Lì lo Stato non arriva. Agiscono gruppi irregolari, paramilitari, guerriglieri vincolati con l’estrazione di minerali, oro e diamanti che arrecano anche un danno gigantesco alla biodiversità. Infine, si parla dello sviluppo di alcuni vaccini...
C’è poi il tema dell’informazione, di tutta la struttura comunicazionale imbastita dal governo. Cosa succederà al canale Telesur voluto da Chávez? Alla attivissima casa editrice El perro y la rana? La Machado schiva risposte concrete a domande dirette. Afferma che i media pubblici devono essere dello Stato, non del governo, e che pensa di “aprire la comunicazione con concessioni multiple”. Ma avranno un futuro le decine di giovani che a Caracas lavorano per AvilaTv, canale dichiaratamamente filogovernativo? Incalzata, la Machado taglia corto:
- L’importante non è se il canale resta o no, si vedrà.

I giorni del golpe
La giudice María Lourdes Afiuni, “immagine di quello che può accadere a tutti i giudici”; il deputato José Sánchez Masuco che “gode di immunità parlamentare” e tutti i poliziotti vincolati al caso dell’11 aprile 2002, giorno del colpo di Stato contro Hugo Chávez. Sono questi i casi più emblematici di prigionieri politici secondo la Machado, che pensa di liberare - come prima azione da nuova Presidente - con l’amnistia o l’indulto. 
Parlando dell’11 de Abril, è inevitabile chiedere un commento alla deputata, che figura tra i firmatari del Decreto Carmona.
- Ho sempre rifiutato qualsiasi azione contro la Costituzione e sempre lo farò. Il governo e Danilo Anderson, che è stato ucciso, sanno che io non ho firmato il Decreto Carmona.
Definisce poi la sua presenza al Palazzo presidenziale un “atto umanitario, di ingenuità”.
- Sono stata a Miraflores con mia mamma alle 8 di sera, quando il governo era già caduto. Fu un atto umanitario - afferma - perché la moglie del presidente (Pedro Carmona, presidente de facto, non Chávez, ndr) è amica d’infanzia di mia madre e le aveva chiesto di accompagnarla. È stato un atto di ingenuità che non avvalla quello che è successo, il governo lo sa.
Ma cosa è successo in quei giorni, secondo la deputata?
- E’ stato un errore storico drammatico. L’11 aprile Chavez ordinò di sparare sul popolo e l’opposizione perse l’occasione per una transizione pacifica ed elettorale.

Democrazia 


I finanziamenti statunitensi a Sumate - l’organizzazione di cui la Machado è co-fondatrice e che si è occupata della raccolta firme per il referendum revocatorio con cui sperava di scalzare dal potere Hugo Chávez - hanno sempre acceso il dibattito e sono stati usati come prova dell’ingerenza Usa nella politica interna venezuelana. L’avvocata Eva Golinger, che vive tra Caracas e gli States, ha denunciato finanziamenti di migliaia e migliaia di dollari da parte di agenze statunitensi (Ned, Usaid) a Sumate, documenti alla mano. Ma la Machado nega.
- Il congresso Usa finanzia centinaia di associazioni, anche dell’ufficialismo. Quello che ha dato a Sumate è una cosa minuscola. Gli altri parlano di altri contratti, soldi rimasti inutilizzati perché destinati ad un controllo del registro elettorale che non è mai stato fatto.
E dove sono finiti questi soldi ‘inutilizzati’?
- I 30 mila dollari sono stati spesi per un corso di educazione cittadina.
La Machado, a questo punto, cambia direzione.
- Mafia e criminalità organizzata internazionale: sono queste le vera minacce che vengono da fuori e che dobbiamo combattere da dentro. Quello che esigo alla comunità internazionale è che non renda le cose più difficili legittimando un governo non democratico.
Non democratico, per la candidata, perché “in Venezuela non ci sono elezioni pulite, libere e giuste” e “il 40% dei cittadini crede che il voto non è segreto a causa dei macchinari, del satellite, degli ufficiali armati del Plan República che guardano come si vota”. Inoltre, “manca la separazione dei poteri, il rispetto dei diritti umani, dello stato di diritto”.
- Il Cne permette che il Capo di Stato usi cifre astronomiche per far pubblicità, chiudere media, impedire la diffusione di attività dell’opposizione. Intanto, nel 2007 un milione e 800 mila voti non sono stati contabilizzati e alle parlamentari un cambio nei circuiti elettorali ha fatto sì che con il 52% dei voti abbiamo ottenuto meno di 40 deputati.
Irregolarità che comunque non hanno inficiato il successo elettorale della Machado, che nel 2005 proclamava l’astensione come reazione alla parzialità del Cne ed oggi è la deputata eletta con più voti all’Assemblea Nazionale.
- Nonostante tutto - conclude speranzosa con il suo spot - siamo la maggioranza.


mercoledì 2 novembre 2011

AGIV: al via il Congresso dei giovani oriundi

Di Monica Vistali

CARACAS - Diffondere la cultura italiana ed abruzzese, avvicinare i giovani all’associazionismo ed orientarli nel mondo delle università italiane e dell’imprenditoria. Questi gli obiettivi del primo congresso di giovani italiani organizzato dalla Federazione delle Associazioni Abruzzesi in Venezuela, in collaborazione con la regione Abruzzo e l’Associazione Nazionale Giovani Italo-venezuelani (Agiv) che Inizia oggi a Maracaibo. L’incontro, dal titolo “Identità italiana: quale futuro per le nuove generazioni?” si svolgera negli spazi della Casa d’Italia della città zuliana e si concluderà domani.
L’evento - aperto a tutti i giovani abruzzesi e di origine italiana in generale dai 16-35 anni (anche se il presidente di Agiv supera questa fascia) - ha subito qualche modifica nel programma rispetto a quanto annunciato in un primo momento anche su queste pagine.
Ad aprire il Congresso saranno quindi le parole del consigliere del Cram per l’America latina, Johnny Margiotta e del padre Giovanni Margiotta, presidente della Federazione degli Abruzzesi in Venezuela; gli interventi del Console d’Italia a Maracaibo, Fernando Curatolo e del funzionario della Regione Abruzzo, Giuseppe Leuzzi (in un primo momento si era parlato di un possibile intervento del Presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo, Nazario Pagano).
In programma dopo il cortometraggio “Tesori d’Abruzzo”, gli interventi del segretario della Federazione Abruzzesi Norman Amati (sul tema dell’associazionismo abruzzese in Venezuela); della consigliera del Cram Gabriela Marcacci (sulle opere sociali della Federazione Abruzzese); del funzionario della Regione Abruzzo, Giuseppe Leuzzi che parlerà del Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo.
Alle 10 passeggiata sul ‘Tranvia de Maracaibo’ e merenda al sacco. Pranzo alle 12.30.
Nel pomeriggio, membri della giunta direttiva di Agiv a livello nazionale parleranno dell’’associazionismo giovanile italiano nel Paese e dell’esperienza di Agiv (ore 14). Seguirà poi un terno di miniconferenze sui dottorati nelle università italiane semplici e per stranieri (Prof. Gerardo Ulloa), sulle reti sociali come strumento d’integrazione (Prof. Jesse Hernandez, dell’Università dello Zulia), sul mondo imprenditoriale e sul come creare una propria impresa (Prof. Esther Suárez).
In serata “Noche de gala cultural” e “Rumba Pre-Feria de la Chinita”.
Un programma fitto anche quello in calendario per domani.
Ad aprire la seconda giornata del congresso sarà la Direttrice dell’Istituto italiano di Cultura, Luigina Peddi con una conferenza dal titolo: “Abruzzo: genio e creatività: personaggi abruzzesi che hanno fatto storia”. Il palco passerà poi alla prof. Emilia Varanese, presidente della fondazione Italianisti dello stato Zulia, per un miniseminario sull’importanza della lingua nella globalizzazione. Prenderanno poi la parola alcuni giovani membri delle associazioni abruzzesi dell’America latina arrivate per l’occasione dal Brasile, dall’Argentina, dal Cile e dall’Uruguay.
Come da copione, si chiude con musica e gastronomia.
Alle 11 Germana Pieri, moglie del presidente della Federazione e madre del consigliere del Cram, Johnny Margiotta presenterà lo show di  Carmelo Borgione - un omaggio al meglio della musica italiana di tutti i tempi in occasione dei 150 anni dell’Unità nazionale - mentre alle 12 lo chef Claudio Celentano, ambasciatore dell’associazione venezuelana di Chefs Cusine e dell’International Ristoworld Italy terrà la conferenza “Storia, cultura, aromi e sapori della gastronomia italiana.
Alla fine verranno consegnati certificati di assistenza al congresso.

La prima volta della “superstar” Umberto Tozzi in Venezuela

Una tappa a Caracas e una a Valencia per il cantautore torinese reso immortale dal brano “Gloria”. Sulla musica: “Poca fiducia nelle nuove leve”. Sulla politica: “Necessario un cambio totale, fatto dai giovani, non un cambio di poltrone tra i soliti noti”

  
Di Monica Vistali

CARACAS - “Se sono una superstar? Certo che lo sono! E in Italia non ce ne sono molti”. Non ha peli sulla lingua il noto cantautore torinese Umberto Tozzi, che si esibirà questa sera nel ‘Centro de Convenciones’ dell’Hotel Eurobuilding di Caracas e domani nell’Hotel Venetour di Valencia (è la sua prima volta in Venezuela) per presentare i brani di “Superstar”, l’album del 2009 che lo sta portando in giro per il mondo con l’omonimo tour.
L’autore di hit quali “Ti amo”, “Tu” e “Donna amante mia”, reso indimenticabile con “Gloria” (una delle canzoni che conta più versioni nel mondo, tra cui quella in inglese di Laura Branigan e quella in spagnolo di Sergio Dalma) sul palco venezuelano canterà interamente in italiano. “Credo che il pubblico lo preferisca” spiega in conferenza stampa.
Tozzi - che in passato si è esibito in Messico, Colombia, Argentina e Cile e precisa che “qui arrivo solo ora perchè nessuno mi aveva mai invitato prima” - si prepara a prendere il microfono per la prima volta in terra di Bolivar. Sul palco con lui “cinque elementi molto rock ‘n roll” perché, spiega, “la mia musica è pop-melodica, ma dal vivo sono molto più vivace”.
In programma le grandi hit che lo hanno reso celebre e i brani dell’ultimo disco.
- Spero di trovare tra il pubblico persone che conoscano il mio lavoro - confessa - per avere con loro un momento davvero emotivo da condividere. Amo suonare dal vivo, sarà uno spettacolo divertente.
Durante il tragitto dall’aereoporto a Caracas, per Tozzi un solo cantante: Franco De Vita. “Mi è sembrato un genere molto simile a quello di Gigi D’Alessio” si limita a commentare l’artista.
Ma qual è il segreto del successo della musica italiana in Venezuela e in America latina?
- La lingua italiana è molto musicale - risponde Tozzi alla ‘Voce’ durante la conferenza stampa all’Eurobuilding - e certamente abbiamo canzoni melodiche e molto belle.
Per quanto riguarda il passato, per lo meno. Il cantante si dice infatti poco fiducioso nelle ‘nuove leve’ della musica italiana e straniera.
- La mia è stata un’epoca unica ed irripetibile - spiega riferendosi agli anni Settanta ed Ottanta - per creatività e sviluppo musicale. Oggi, tranne qualche artista inglese della ‘vecchia scuola’, non ci sono artisti che possano riproporre quei tempi. Gli manca personalità, non sono come noi che abbiamo fatto la ‘gavetta’: sono presuntuosi che sanno proporre solo prodotti prefabbricati.
Lui, invece, si considera una “superstar”.
- Ho la fortuna di avere una carriera conosciuta in quasi tutto il mondo - dichiara - e con me pochi altri: Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Zucchero...
Quarant’anni di carriera, quelli di Umberto Tozzi. Ma sono ancora tanti i progetti da realizzare, oltre alle altre tappe del tour che lo porteranno in Canada e poi in Europa
- Presto duetterò a Madrid con Sergio Dalma la canzone “Tu”. Poi spero di concludere entro aprile il disco doppio che sto preparando, che conterrà i 18 singoli della mia carriera riarrangiati più dei pezzi nuovi. Ci sono in vista collaborazioni con altri artisti - preannuncia.

Dopo la musica, la politica
“Non so come stia Berlusconi e non sono mai andato ad un Bunga-Bunga”. Questa le prime parole di Tozzi alla conferenza stampa.
- Da 20 anni vivo a Montecarlo - spiega il cantante - ma compro i giornali tutti i giorni e ogni giorno mi fa male leggere delle disgrazie che accadono nel mio Paese.
Poi prosegue:
- Non credo che in Italia ci sia la possibilità di cambiare la mentalità della politica, destra o sinistra che sia. Vorrei vedere un cambio totale, fatto dai giovani, non un cambio di poltrone tra i soliti noti. I politici dovrebbero essere come le reginette dei concorsi di bellezza: se non vincono - sorride - se ne tornano a casa.

Bieglietti: tra i 760 ed i 1390 BsF per il concerto a Caracas, tra i 690 ed i 990 BsF per lo show a Valencia. Per maggiori informazioni: www.profitproducciones.com

lunedì 31 ottobre 2011

Ancora contro Rai Internazionale...

Di Monica Vistali

CARACAS - Un nuovo commento a Rai Internationale per la puntata "Venezuela violento" di Italia chiama Italia. A scrivere è questa volta Giulio Santosuosso, residente a Caracas, professore universitario ed autore di numerosi saggi. Santuosso, scrivendo a "Domani" di Maurizio Chierici, titola il suo critto "Rai International peggio di Minzolini: “Ogni giorno a Caracas uccise 6 mila persone”, 2 milioni e 190 mila l’anno (invenzione di un massacro per diffamare Chavez)". Di seguito il testo:

Cara Rai International, molti italiani vi hanno scritto mostrando il loro sdegno per la vostre stupidaggini, perché vi hanno preso sul serio, senza rendersi conto che siete degli analfabeti funzionali. Se la presentatrice Benedetta Rinaldi ricordasse le quattro operazioni elementari che studió quando era ragazzina (supponendo sia andata a scuola… perché il suo analfabetismo é realmente incredibile!) potrebbe fare facilmente un piccolo conto. Se fosse vero che Caracas registra 6000 morti amazzati ogni giorno, significherebbe che:
  • in un anno: 365 x 6.000 = 2.190.000
  • in tre anni capitale spopolata
Benedetta, non diventare rossa per la vergogna… Se stesse in Venezuela, la potremmo mandare alla Misión Robinson, dove gli analfabeti apprendono a leggere, scrivere e fare le moltiplicazioni. Peró sta in Italia, mostrando in modo drammatico quello che io chiamo la morte di Occidente, da cui me ne scappai 43 anni fa, nonostante fossi assistente, nell’Universitá La Sapienza, del professor Lucio Lombardo Radice.
E non mi sono mai pentito di essermene scappato da quel paese in via di sottosviluppo, per venire al Paese che piú di ogni alto sta lottando per costruire un mondo piú giusto. Supponendo che sapete leggere spagnolo, potete entrare in http://www.ciudadccs.org.ve (é un giornale di Caracas) e se scrivete in Buscar il mio cognome vi appaiono tutti gli articoli che ho pubblicato in questo giornale, in alcuni dei quali parlo dell’analfabetismo funzionale di occidente.

I post delle puntate precedenti:
http://monicacaracas.blogspot.com/2011/10/rai-international-parla-del-venezuela.html
http://monicacaracas.blogspot.com/2011/10/venezuela-violento-rai-internazionale.html
http://monicacaracas.blogspot.com/2011/10/ancora-critiche-dagli-italo-venezuelani.html

Hiperespecialismo, puntillismo y algo más... con due italo-venezuelani

di Monica Vistali

CARACAS - “Hiperespecialismo, puntillismo y algo más” è il titolo dell’esposizione degli artisti italo-venezuelani Leonardo Gerulewicz Vannini e Vincenzo Castaldo che sarà inaugurata questo giovedì alle 16 negli spazi della Casa della Cultura Oswaldo Pérez Perazzo (Calle Sucre, Casco central di baruta, Caracas).
Leonardo Gerulewicz Vannini, ex allievo del pittore Mercedes Pardo, ha esposto e ricevuto numerosi premi sia in Venezuela che in Italia. La tecnica artistica è quella del puntinismo e si caratterizza per l’utilizzo di colori intensi. Classe 1963, da diversi anni impartisce corsi di pittura presso l’Associazione nazionale contro la paralisi cerebrale (Anapace) ed è stato promotore di varie esposizioni di opere prodotte da persone ‘diversamenti abili’.  Ha partecipato alla Mostra di opere di persone speciali presso il Museo Jacobo Borges.
Il napoletano Vincenzo Castaldo, classe 1948, esprime il suo modo di percepire la libertà attraverso l’arte, collocando l’uomo al centro dell’universo. Affronta i problemi esistenziali, le ipocrisie sociali, i valori e gli antivalori che dominano la società, giungendo alla conclusione che probabilmente il cammino dell’essere umano attuale non procede verso un mondo migliore. La sua denuncia è ricerca della verità: “denuncismo matematico”, così lo denomina l’artista e sa esprimerlo in una serie intitolata “Teorema di Pitagora”. Castaldo dice: “Che bella l’opera d’arte che emoziona i sensi, ma quanto più bella quella che emoziona l’anima e la fa meditare".
Quella di ‘Leo’ è una famiglia dai nomi conosciuti. Il fratello Gerardo è un famoso pianista e compositore, la madre Maria Teresa è scrittrice.
La mostra resterà apera sino al 21 novembre. Per maggiori informazioni: 0412.3661255 oppure 04141190626.


Lotta ai disagi psichici dei giovani, ristrutturato il centro Smile grazie agli abruzzesi del Venezuela

CARACAS - Lo scorso 21 ottobre la Federazione delle Associazioni abruzzesi in Venezuela ha inaugurato ufficialmente all’ospedale “San Salvatore” dell’Aquila la sede ristrutturata dello “Smile” (Servizio di monitoraggio e intervento precoce per la lotta agli esordi della sofferenza mentale e psicologica nei giovani) ed ha consegnato le borse di studio agli operatori che vi lavorano e ad alcuni utenti. Il tutto grazie alla somma raccolta dai corregionali oltremare in favore della popolazione colpita dal sisma del 6 aprile 2009, ben 72 mila euro.
Si tratta di  una Unità Operativa Semplice (UOS) della ASL 01 inclusa all'interno della Unità Operativa Complessa (UOC) di Psichiatria diretta dal professor Massimo Casacchia, ed è una delle Unità Operative del Dipartimento di Salute Mentale coordinato dal dott. Vittorio Sconci.
Gli operatori di “Smile” (personale medico, infermieristico e universitario) non hanno mai interrotto la loro attività psico-sociale, presenti fin dalla prima emergenza in strutture provvisorie accanto ai giovani terremotati, operando direttamente nelle tendopoli ed offrendo la loro disponibilità professionale e specialistica. Dopo il terremoto è progressivamente aumentato il numero di utenti che si sono rivolti allo “Smile”, in funzione degli accresciuti bisogni della popolazione e dell'emergere di nuove patologie (per esempio quelle dello spettro post-traumatico), prima del sisma pressoché assenti nel territorio.
- Siamo felici e lusingati che i nostri corregionali in Venezuela e il commissario Chiodi, attraverso la mediazione dell'avv. Morgante, abbiano deciso di destinare alla nostra Unità Operativa la raccolta delle loro donazioni, ed il prodotto della loro generosità - ha dichiarato il dottor Pollice, responsabile del Centro “Smile - Il nostro lavoro - ha proseguito - dopo il 6 aprile 2009 è quadruplicato, in funzione del clima pervasivo di sofferenza psicologica che, in seguito all'evento sismico e alle sue conseguenze, ha colpito gran parte della popolazione aquilana, come segnalato più volte anche attraverso pubblicazioni scientifiche edite su riviste specialistiche internazionali. Finalmente – concluso Pollice - grazie alla sensibilità del Commissario Chiodi e del presidente delle Associazioni Civili Abruzzesi in Venezuela, Johnny Margiotta, abbiamo ricevuto un sostegno concreto che ci ha permesso di proseguire ed implementare la nostra attività. Insieme a loro riteniamo che la ‘ricostruzione dell'anima’ delle persone debba essere un passaggio preventivamente obbligato, quantomeno uguale al ripristino urbanistico della città.
A Pollice ha fatto eco Antonio Morgante, responsabile della segreteria del Commissario per la Ricostruzione dell’Aquila, Gianni Chiodi, ricordando che “da marzo del 2009 ad aprile del 2010 gli utenti dell’Unità Operativa della Asl dell’Aquila sono passati da 245 a 2.613”.
Presenti alla cerimonia i tre rappresentanti della Federazione venezuelana, Maria Gabriella Marcacci, Mirtha D'Astolfo e Johnny Margiotta (Esecutivo giovane del CRAM per l'America latina).
- E’ nostro dovere aiutare l’Abruzzo – ha dichiarato Margiotta - Dietro a questa iniziativa ci sono tanti abruzzesi che hanno a cuore la regione dove sono nati. Il nostro impegno concreto è rivolto in particolare ai giovani, che rappresentano il futuro della società.
Il centro “Smile” è nato nel 2005 grazie alla collaborazione congiunta della Asl dell'Aquila e della Facoltà di Medicina e Chirurgia del locale Ateneo.

Per guardare i video:

Festival Gourmet Internacional, l’Italia protagonista della prima edizione

Mauro Uliassi
Massimo Bottura

di Monica Vistali
CARACAS - Si è concluso domenica il Festival Gourmet Internacional 2011, la kermesse organizzata dal gruppo Confex che per quattro giorni ha trasformato i 5 mila metri quadri del Centro Internacional de Exposiciones de Caracas (Ciec) nell’epicentro della gastronomia multiculturale del Venezuela. Ospite d’onore di questa prima edizione: l’Italia, culla della buona cucina che proprio quest’anno celebra i 150 anni della sua unificazione.
Più di cento imprese espositrici si sono raccolte al Festival Gourmet, caratterizzatosi per le numerose degustazioni di vino (ben 50) e le interessanti lezioni di alta cucina (25). Per il pubblico, anche l’esposizione di piatti e stuzzichini, vini, distillati e prodotti artigianali gourmet, oltre ad attrezzature e strumenti per uso personale o per le cucine dei ristoranti.
Direttamente dall’Italia sono arrivati come invitati speciali gli chefs Massimo Bottura e Mauro Aliassi, patrons di ‘Osteria francescana` (Modena) e ‘Ristorante Aliassi’ (Senigallia) rispettivamente, entrambi decorati da due stelle Michelin. I due italiani, i cui nomi fanno capolino nelle prime posizioni di prestigiose guide quali S. Pelliegrino e Espresso, hanno condiviso le proprie conoscenze e la propria esperienza con il pubblico e con gli aspiranti chef presenti in magistrali seminari.
Sonostate a carico di Mauro Aliassi le conferenze “Passione, investigazione e sperimentazione” e “Immaginazione e tradizione”, mentre “L’arte dei sensi” e “La cucina come specchio della realtà” sono state tenute da Massimo Bottura.
La tradizione della gastronomia italiana “riflette la varietà culturale delle sue regioni così come la diversità della sua storia” si legge nel libretto illustrativo del Festival, cui ha collaborato l’Ambasciata d’Italia e la Camera di Commercio Venezuelana-italiana (Cavenit). Inoltre, “è portavoce della riconosciuta ‘Dieta mediterranea’, nel 2010 dichiarata dall’Unesco ‘Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità’. Nella gastronomia italiana la dedizione, la passione e l’amore sono gli ingredienti che fanno della cucina l’arte che delizia il palato e il resto dei sensi, ed allo stesso tempo genera allegria e promuove l’unione familiare”.
Il gruppo Confex organizza eventi da ben 27 anni, in Venezuela come in Colombia, Perù e Stati Uniti.

Ancora critiche dagli italo-venezuelani alla puntata 'Venezuela Violento' della Rai


 Qui di seguito un'altra lettera diretta al programma "Italia chiama Italia" di Rai Internazionale, dopo la trasmissione della puntata "Venezuela violento" dedicata al tema dell'insicurezza nel Paese latinoamericano. A scrivere è un italiano residente da anni in Venezuela. 
Qui i link delle 'puntate precedenti':


Ho avuto la fortuna di non vedere la trasmissione di Italia Chiama Italia, trasmessa il 5 ottobre scorso da RAI International; ma purtroppo ho letto la protesta che il signor Giuseppe Tramonte vi ha spedito, protesta che mi è stata fatta arrivare tramite un amico sempre attento alle menzogne che contro la mia Patria si fanno circolare in Italia.
Signori (si fa per dire educatamente), sono figlio di un emigrante italiano che ha perso una gamba durante la seconda guerra mondiale difendendo la sua Patria; da lui ho imparato ad amare la mia Patria come lui amò la sua fino al giorno della sua morte, ho anche imparato ad amare e rispettare la Patria di mio padre come come lui amò e rispettò il paese che gli aprì le braccia e gli diede tutto per costruirsi un futuro per lui e la sua familia oltre che una Patria per i suoi figli.
È per rispetto alla memoria di mio Padre (così con P maiuscola perché lui era un essere umano con tutte le maiuscole) che scrivo queste linee, anche se sono sicuro che ai responsabili faccia tosta di simile escremento giornalistico com’è stata la puntata di “Italia Chiama Italia” del 5 ottobre, non importerà un corno la mia opinione e faranno finta che non esisto.
Come ho gia detto, non ho visto il programma in questione, ma non ho nessuna ragione per dubitare di quello che dice il signor Tramonte perche non è la prima volta che vedo menzogne  contro la mia Patria dette o scritte da certa stampa e certi mezzi radioelettrici di comunicazione; tuttavia, nel supposto negato che il signor Tramonte esagerasse, basterebbe che fosse vero soltanto il dieci per cento di quello che lui dice per poter definire questa puntata di “Italia Chiama Italia” come un pezzo di schifosa diffamazione e ingiuria degna solo di vomitarci sopra. Del resto, credo che il signor Giuseppe ha lasciato ben poco da aggiungere da parte mia, salvo i sentimenti che la sua critica mi ha provocato riguardo al comportamento di questi  delinquenti di “Italia Chiama Italia”, comportamento che è stato avvalato dalla RAI, tutta la quale ne diventa complice al momento che accetta di trasmettere simili menzogne.
Forse il mio linguaggio vi sembrerà troppo forte per i vostri delicati occhi di Europei abituati a pensare di noi latinoamericani come subumani indegni di dirigervi la minima critica, ma credetemi quando vi dico che non è nemmeno la centesima parte di ciò che avrei voluto scrivervi, ma non l’ho fatto solo perché sono troppo educato per portare tanto lontano l’espressione sincera dei miei sentimenti verso gente che disonora l’Italia con le sue menzogne contro paesi e popoli che cercano di costruirsi un futura di libertà e sovranità che ci è stato negato a noi durante tre secoli di colonizzazione europea seguiti da altri due di neocolonizzazione europea e statunitese.
Quando sarete capaci di mandare in Venezuela e in America latina dei veri giornalisti, che abbiano etica e che cerchino sinceramente di avvicinarsi alla verità della nostra Rivoluzione (Insisto! La verità! Perche non ci interessano neanche gli adulatori disposti a vedere solo il lato positivo e negare quello che ancora dobbiamo corregere), potremo scrivere le lodi che mi piacerebbe scrivere sulla televisione della Patria di mio Padre e avere un vero dialogo fra gente disposta a conoscere la verita l’uno su l’altro.
Attentamente ma disgustosamente,
Goffredo Ruscino Visicchio

domenica 30 ottobre 2011

Venezuela violento: Rai Internazionale risponde

di Monica Vistali

CARACAS - Rai Internazionale risponde alle critiche mosse da alcuni italiani del Venezuela alla puntata di 'Italia chiama Italia' dal titolo 'Venezuela violento', (vedi: http://monicacaracas.blogspot.com/2011/10/rai-international-parla-del-venezuela.html).
A Giuseppe Tremonte, che aveva scritto una lettera criticando il trattamento riservato al tema dell’insicurezza in Venezuela, il vicepresidente del canale, Alfonso Samengo, ha spedito il link (http://www.litaliano.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2894%3Arai-internazionale-muore-segata-a-meta&catid=37%3Aitaliani&Itemid=441) di un articolo dal titolo "Rai Internazionale muore segata a metà",  relativo al taglio del 50% alla convenzione Rai relativa a Rai Internazionale. Un modo, forse, per dire: "Cari italiani all'estero non lamentatevi del nostro lavoro, siamo senza risorse".
Colonna1: percentuale di vittime di delitto. Colonna2: Percentuale di chi vede la criminalità come problema principale. Colonna3: Proporzione: più il numero è basso, più c'è incongruenza tra l'effettiva diffusione del crimine e la sua percezione. Fonte: Latinobarometro
Si risponde invece così a A Mario Neri, il membro del Circolo Antonio Gramsci di Caracas che aveva inviato a Rai Internazionale un articolo di Domingo Alberto Rangel del quotidiano venezuelano 'Ultimas Noticias', dedicato al tema del rapporto tra la effettiva diffusione del crimine e la sua percezione nei diversi Paesi dell'America latina.

E' vero, Ultima Noticia è il giornale più diffuso. Ma anche uno tra quelli più vicini al regime. Legga invece questo articolo, che riporta dati dell'ONU (che sono quelli che noi riteniamo attendibili):
 http://musibrasil.net/2011/10/omicidi-un-brasile-da-far-west/ Comunque a noi non interessa parlar male del Venezuela, che è un paese che ospita milioni di oriundi italiani. Ci interessa denunciare il malessere che molti italiani vivono. Alcuni di loro li abbiamo intervistati ed hanno parlato di questo malessere. Anche il Console italiano ha parlato dei danni all'immagine del Venezuela  provocati dalla criminalita'. Questa è la verità. Distinti saluti La redazione.

giovedì 27 ottobre 2011

Migranti alla III Fiera dei popoli, fede all’insegna della diversità


di Monica Vistali

CARACAS - Celebrare la diversità culturale delle comunità migranti di Caracas e trascorrere una giornata di allegria all’insegna della fede. Questo l’obiettivo della Fiera dei Popoli organizzata dalla comunità dei Padri scalabriniani che si festeggerà domenica negli spazi della Chiesa Nostra Signora di Pompei della capitale.
Alla Fiera, quest’anno alla sua terza edizione, prenderanno parte migranti provenienti da ogni parte del mondo. Oltre ai latinoamericani - arrivati da Perù, Colombia, Brasile, Cile, Haiti ed Equador - saranno presenti la comunità cattolica siriana e quella anglofona della Missione San Thomas, che raggruppa fedeli originari di Stati Uniti, Canada, Trinidad e Tobago, Nigeria, Guyana, Filippine e Irlanda. Non mancheranno, infine, gli italiani del Venezuela.
La giornata di festa inizierà alle 12 con la celebrazione della Santa Messa dedicata al popolo dei migranti. La funzione sarà animata da interventi e canti realizzati in lingue diverse: spagnolo, italiano, inglese, francese, arabo e haitiano. Sull’altare i rappresentanti delle diverse comunità.
Al termine della funzione, si aprirà un pomeriggio all’insegna del divertimento e delle tradizioni. Ogni comunità offrirà il meglio della propria cucina tipica e del proprio artigianato, oltre ad una prova dei canti e dei balli della loro terra di origine. Scenderà in campo anche il Venezuela, con danze tipiche.
La comunità scalabriniana ha pensato anche a bambini e ragazzi. Per i primi hanno organizzato una serie di giochi e la proiezione del divertente cartone animato “Rio”, mentre per i più grandicelli un torneo di calcio.
Era il 2 ottobre 1958 quando Padre Giovanni Simonetto mise piede per la prima volta in Venezuela, segnando la presenza del primo missionario scalabriniano in questa terra. Fu il fondatore della ‘Misión Católica Italiana’ con la costruzione della Chiesa Nuestra Señora de Pompei.
Oggi i Padri scalabriniani sono presenti in 29 Paesi nei cinque continenti (in Sud America li troviamo anche Argentina, dal 1940, dal ’51 in Uruguay e dagli anni ’70 in Paraguay e Colombia). Organizzano ogni anno la Fiera dei popoli a Roma, Bogotà e Caracas, in Messico ed in Brasile.
La Chiesa Nostra Signora di Pompei di Caracas si trova in Avenida San Miguel, Alta Florida. Dalle ore 10.30 trasporto gratuito dalla fermata del metrobus nella stazione metro di Plaza Venezuela.