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martedì 27 novembre 2012

Rinnovo Comites, passa l'odg ma è guerra tra i partiti

Porta (Pd): "Merlo non c'è mai in Parlamento e quando viene sbaglia a votare". Merlo (Maie): "Quelli del Pd avevano votato contro, ora cercano di rimediare con un odg"

CARACAS (23/11/2012) – L’assemblea della Camera ha approvato un ordine del giorno del Pd relativo alle politiche per gli italiani all’estero, in occasione delle votazioni legate alla legge di stabilità per il 2013. Questo nonostante il parere contrario del Governo (con il sottosegretario Gianfranco Polillo) su un punto qualificante riguardante il rinnovo dei Comites.
Nell’odg firmato da Fabio Porta (Pd, America meridionale), si è chiesto al Governo di integrare, in occasione dei prossimi provvedimenti sulla crescita e dell’assestamento del bilancio le risorse da destinare
  • alla promozione della lingua e della cultura italiana all’estero,
  • agli interventi di solidarietà a favore dei connazionali in condizioni di bisogno
  • e al ripristino nel bilancio triennale delle voci per il rinnovo di COMITES e CGIE, inspiegabilmente soppresse.
Il governo aveva chiesto una riformulazione (l’eliminazione del terzo punto) che non è stata accolta dal presentatore. Una volta sottoposto a votazione, l’odg completo è passato con 219 voti a favore, 204 contrari, 6 astenuti. Hanno dato luce verde il gruppo del Pd e quello della Lega; contro i gruppi del PDL, dell’Italia dei Valori, dell’UDC, compreso il rappresentante del MAIE che ne fa parte.
- Dispiace - affermano i deputati eletti dall'estero del Pd (Porta, Bucchino, Farina, Fedi, Garavini, Narducci)
- che in un passaggio così importante il PD abbia dovuto fare da solo, senza il supporto delle forze che a parole dicono di avere un’attenzione speciale per questo mondo e che nei fatti non sempre sono coerenti con le parole e con la propaganda.
Ricardo Merlo, fondatore e presidente del MAIE, attraverso il quotidiano on line ‘ItaliaChiamaItalia’ ha spiegato di aver votato “in modo automatico” e di non essersi “reso conto” di aver votato contro il rinnovo dei Comites:
- Non me ne sono reso conto, si votava quasi in modo automatico un odg dopo l’altro. Quando ho visto che quell’ordine del giorno era a favore dei Comites e del Cgie - spiega - sono sceso subito dagli stenografi della Camera e ho chiesto di mettere a verbale che avevo sbagliato a votare e che naturalmente ero completamente d’accordo con l’odg proposto dall’On. Fabio Porta. È stato un errore, ho messo a verbale che mi sono sbagliato.
L’odg impegna il governo "a considerare l'opportunità, in occasione dei prossimi provvedimenti finalizzati alla crescita e delle misure di assestamento finanziario che si succederanno nel corso del 2013, di rafforzare le dotazioni degli interventi destinati a promuovere la cultura e la lingua italiana nel mondo, che ha registrato una preoccupante regressione di corsi e di utenti a seguito dei tagli di oltre i due terzi delle risorse a questo scopo destinate all'inizio di questa legislatura; di consentire la copertura degli interventi di solidarietà per i nostri connazionali, soprattutto anziani, in condizioni di bisogno che vivono in aree attraversate da difficoltà di ordine economico-sociale; di ripristinare le voci relative alle operazioni elettorali riguardanti i Comites e il Cgie, inspiegabilmente soppresse nonostante la legge di rinvio preveda il rinnovo entro il 2014".
M.V. (La Voce d'Italia)


CARACAS (26/11/2012) – Il nostro il ‘sì’ al rinvio del rinnovo dei Comites era all'interno di un ‘sì’ ad un decreto legge del governo che riguardava anche altre voci. Il Maie fece una vergognosa e demagogica campagna denigratoria contro di noi in quell'occasione e adesso cerca di giustificare la propria inspiegabile posizione...”.
Così Fabio Porta (Pd, America meridionale) risponde al Maie, che accusa il Partito Democratico di aver votato in una occasione passata a favore del rinvio delle elezioni di Comites e Cgie, per poi proporre e far approvare la settimana scorsa alla Camera un odg che, tra le altre cose, impegna il governo a “ripristinare le voci relative alle operazioni elettorali riguardanti i Comites e il Cgie”. Odg che è passato ma a cui tutti, a parte appunto il Pd e la Lega Nord, hanno votato ‘no’, compreso il Maie. Riccardo Merlo, fondatore e presidente del movimento, ha spiegato di aver votato “in modo automatico” e di non essersi “reso conto” di aver votato contro il rinnovo dei Comites.
- Merlo - dichiara Porta - non si vede mai in Parlamento (70% assenze) e quando viene... sbaglia a votare!? ‘Ma mi faccia il piacere’, direbbe Totò...
Si legge sul quotidiano on line ‘Italia chiama Italia’ diretto da Ricky Filosa, Coordinatore Maie per il Centro America:
- La verità? Quelli del Pd prima hanno votato a favore del rinvio di Comites e Cgie, e ora con un odg cercano di rimediare. Ma un odg serve a poco o nulla. (...) Con questo odg gli esponenti democratici non fanno altro che vendere fumo. Il Maie non potrebbe mai votare contro gli interessi degli italiani nel mondo.
E se il Maie accusa il Pd, il Pd risponde.
- E comunque, una cosa è la proroga delle elezioni - precisa Porta - un'altra il ‘no’ ad una richiesta di più fondi per assistenza e lingua e cultura unitamente alla richiesta di ripristino del capitolo sul voto di Comites e Cgie....
Una riflessione sulla posizione del Pdl, invece, Porta l’ha fatta a luglio, dopo aver votato con il suo gruppo (tranne Bucchino) a favore del rinvio delle elezioni di Comites e Cgie.
- Ho dormito bene la notte e non ho provato nessun imbarazzo in Parlamento nel corso della discussione e delle votazioni in commissione ed in aula relative al rinvio delle elezioni dei Comites e del Cgie. Assicuro che vrei provato un imbarazzo immenso se, per più di tre anni, avessi sostenuto e votato a favore di tutti i provvedimenti del governo Berlusconi, compreso quelli che hanno falcidiato e umiliato gli italiani all’estero. Oppure se avessi sempre difeso e sostenuto l’inutilità di questi enti, arrivando anche a proporne la soppressione. O ancora se avessi presentato emendamenti relativi al decreto di rinvio delle elezioni di Comites e Cgie e se poi non mi fossi nemmeno presentato in Commissione Affari Esteri quando questi stessi emendamenti venivano discussi e votati. Ebbene, così si è comportato il deputato del PDL Guglielmo Picchi, che insieme al collega Amato Berardi ha votato contro il rinvio delle elezioni dei Comites e del Cgie, organismi che probabilmente poco conoscono e frequentano.
In questa stessa occasione, su Riccardo Merlo affermava:
- Gli italiani nel mondo si difendono tutti i giorni in Parlamento e non con l’ipocrisia di un voto inutile e isolato. Se fossi il Responsabile italiani nel mondo di un gruppo parlamentare al quale ho aderito (pur non essendo stato eletto in quelle liste), che poi non mi seguisse in quel voto, confermerei la totale inutilità di tale individuale posizione. Inoltre il mio amico Riccardo Merlo non ha nemmeno provato a presentare un emendamento migliorativo del decreto e ha pensato di salvare con il suo voto isolato quattro anni di anonima presenza in Parlamento.
M.V. (La Voce d'Italia)

venerdì 23 novembre 2012

Il 'Sistema' a lezione di barocco dai 'Solisti Veneti', poi il concerto

CARACAS - Una master class mattutina con i ragazzi e le ragazze della Fundación Musical Simón Bolívar e un concerto gratuito di musica barocca nel pomeriggio, nella sala Simón Bolívar del ‘Centro de Acción Social por la Música’ di Caracas. Questo il programma di domani dell’orchestra da camera italiana “I solisti veneti”, in Venezuela grazie all’impegno dell’Ambasciata italiana e dell’Istituto italiano di Cultura, la collaborazione di Fesnojiv e il patrocinio del Ministero della Cultura e delle imprese Trevi e Vinccler.
La storica orchestra fondata e diretta dal Maestro Claudio Scimone si esibirà in un concerto di due ore dal titolo “Virtuosismo e melodia della musica italiana”. Risuoneranno brani dei compositori Tomaso Albinone, Antonio Vivaldi, Niccolo Paganini, Giovani Botessini, Gioachino Rossini e Jean Batiste Arbán.
L’inizio del concerto è fissato per le ore 17. L’ingresso è libero. I biglietti d’entrata possono essere ritirati allo sportello lo stesso giorno della funzione fino ad un’ora prima del concerto. Non è possibile riservare i biglietti, che saranno consegnati fino all’esaurimento dei posti disponibili. Il ‘Centro Nacional de Acción Social por la Música’ si trova lungo il Boulevard Amador Bendayán, Quebrada Honda (davanti alla ‘Casa del Artista’), Caracas.

Il Maestro Claudio Scimone
Vivaldi, primo promotore del ‘Sistema’
Al centro della lezione magistrale dettata agli alunni del ‘Sistema’ di orchestre infantili e giovanili venezuelane, ci sarà la musica di Antonio Vivaldi, esponente di spicco del tardo barocco veneziano.
Il Maestro Scimone, in una videoconferenza per la stampa, ha spiegato che l’obiettivo è quello di far capire ai giovani musicisti come il grande compositore sia molto legato al mondo dell’opera e la sua sia una musica vivace, ricca di contrasti ed effetti, e sia quindi necessario “suonare non lo scheletro di Vivaldi ma il suo essere vivo”.
- La musica di Vivaldi deve stupire con la vivacità dei colori veneziani di Tiepolo e Tintoretto ma avere la architettura solida di Palladio - ha dichiarato il Maestro -. L’importante è comunicare lo spirito veneziano che consiste nel saper trasmettere in modo semplice contenuti profondi di grande valore.
Vivaldi, ha spiegato ancora Scimone, è anche il primo ad aver creato una struttura simile al ‘Sistema’ del Maestro Abreu (modello didattico-musicale che vede nella musica come pratica collettiva una possibilità di riscatto sociale per l’individuo e la comunità). Nel ‘Pio Ospedale della Pietà’ dove Vivaldi lavorava, infatti, le orfanelle veneziane e le bambine provenienti da famiglie molto povere ricevevano un’educazione musicale tale da essere considerate tra i musicisti più virtuosi dell’epoca, ammirate da Mozart e Jean-Jacques Rousseau. Per queste bambine e adolescenti, che mescolavano abilmente rigorosità tecnica e vivace freschezza, Vivaldi scrisse numerose composizioni strumentali.
Scimone si è detto convinto che, nel giro di un decennio, anche nella Penisola si applicherà il modello educativo-musicale di stampo venezuelano. Rispondendo ad una domanda della ‘Voce’ e definendosi un guerriero in prima linea nella lotta per la diffusione del modello Abreu in Italia, ha poi dichiarato:
- Nessuna attività educativa è più importante della musica, il Venezuela lo ha dismostrato, e oggi nel nostro Paese ci sono alcuni gruppi ben organizzati che si rifanno al ‘Sistema’ venezuelano. La difficoltà è portare la musica nelle scuole, perché questo significa dover modificare l’attuale sistema legislativo italiano, molto rigido, e cambiare l’utilizzo del tempo libero dei nostri bambini, sempre più scarso.
La lezione ai ragazzi del ‘Sistema’ consistirà in due ore di preparazione e mezz’ora di esecuzione.

Note antiche per un pubblico moderno
Obiettivo del concerto “Virtuosismo e melodia della musica italiana” è trasmettere l’essenza dello spirito veneziano, quel perfetto mix di bravura tecnica ed espressione che ha trovato nell’epoca barocca uno dei suoi momenti più eccelsi.
- Quello della controriforma è stato un periodo drammatico e censore, i musicisti barocchi cercavano quindi la libertà nella musica strumentale, nella composizione e nella prassi esecutiva. Erano famosi per creare entusiamo nel pubblico - spiega il Maestro Scimone -, se un’interpretazione di musica barocca è noiosa, significa che non è autentica.
E ancora:
- A fine concerto l’ascoltatore deve sentirsi simpatico a se stesso e agli altri, deve sentirsi bene, trascinato in un mondo lontano dalle preoccupazioni quotidiane grazie ad un soffio di vita che paradossalmente ci arriva dal passato, in un mondo di leggerezza ma non di superficialità.
La carica comunicativa della musica barocca non si è esaurita nel tempo. Se il ‘Sistema’ Abreu ha saputo portare la musica classica nell’America latina dell’era moderna, le note barocche in particolare possono efficacemente riscuotere successo ai nostri giorni proprio grazie alla loro capacità di adattarsi ai tempi e di avvicinarsi al grande pubblico.
- La musica barocca è stata scritta per essere improvvisata e personalizzata, questa è la grande qualità storica del suo messaggio - spiega Scimone -. Ci insegna a studiare il passato ed a suonare per il presente.
Qual è, invece, la grande lezione della scuola veneta?
- La grande lezione è la qualità del suono - afferma il Maestro Scimone -. Il Veneto è tanto appassionato di colori che li vuole anche nei suoi strumenti, soprattutto negli archi, affinché questi non producano un suono morto, opaco. L’obiettivo - spiega - è poter produrre mille suoni diversi con un solo strumento. Per questo i grandi musicisti barocchi si contorcevano nel suonare e cercavano di modificare la forma dei loro strumenti: lottavano per avere dallo strumento qualcosa che lo strumento sembrava non poter dar loro. Perché un violino, in sé, può essere uno strumento ma anche un limite.

“I Solisti veneti”
I Solisti Veneti, diretti da Claudio Scimone, sono l’orchestra da camera più popolare in Italia e all’estero. In più di cinquant’anni di attività hanno esportato la musica veneziana e veneta in tutto il mondo con 5000 concerti in più di 80 Paesi e nei principali festival internazionali, a cui si aggiunge una vastissima produzione discografica di oltre 350 titoli per le più importanti case a distribuzione mondiale. È la quinta volta che si esibiscono in Venezuela, l’ultima volta era stata con i musicisti dell’orchestra Simon Bolivar cinque anni fa nel Teatro Teresa Carreño di Caracas.
Da sempre il nome de “I Solisti Veneti” è legato a quello di Claudio Scimone, fondatore dell’orchestra nel 1959. Nel corso della loro carriera, “I Solisti Veneti” hanno suonato nei più importanti templi della musica, dal teatro La Fenice di Venezia a quello di New York, e con i più noti nomi della musica classica, da Salvatore Accardo a Uto Ughi, da Itzhak Perlman a Sergei Nakariakov, e della lirica, come Cecilia Gasdia, e inoltre con artisti del teatro e della musica leggera, da Massimo Ranieri a Ottavia Piccolo, da Lucio Dalla a Giovanni Allevi.
“I Solisti Veneti” hanno celebrato la loro 50a stagione concertistica ricevendo l’illustre premio “Una vita nella musica 2008”, considerato dalla critica internazionale come il Nobel della musica e assegnato per la prima volta nel 1979 al leggendario Arthur Rubinstein.
Prove della connessione tra “I solisti veneti” e la musica contemporanea sono le più di 50 composizioni dedicate all’orchestra e le collaborazioni di quest’ultima con artisti quali Lucio Dalla e Giovanni Allevi.
Monica Vistali (La Voce d'Italia)

Campani festeggiano l'anniversario con l'opposizione

CARACAS - Una simpatica salsicciata all’aperto e una serata di gala a cui è stato invitato un gruppo di politici dell’opposizione venezuelana tra cui l’ex aspirante Presidente Henrique Capriles Radonski. Non si risparmia certo in intenzioni l’Associazione Campani del Venezuela, che questo fine settimana festaggia il suo 27esimo anniversario con due eventi al Centro Italiano-venezuelano di Caracas.
Si inizia questa sera alle 19 nella terrazza del Civ, con una salsicciata aperta a tutti - soci e non soci - durante la quale verrà proiettato un video del grande Andrea Bocelli durante un concerto cantato in dialetto napoletano. Si continua poi domani con una elegante festa di gala nel Salone Italia del Civ, ad inviti e con un costo di 400 bolivares che comprende la cena e l’accompagnamento musicale dell’Orchestra Sebastian.
Alla serata di sabato sono stati invitati esponenti della nostra collettività e della diplomazia (il Console Generale Giovanni Davoli ha già confermato la sua presenza), così come personalità del mondo politico venezuelano: l’alcalde mayor di Caracas, Antonio Ledezma, di origini napoletane; il sindaco del municipio Baruta, Gerardo Blyde ed Henrique Capriles Radonski, il deputato che ha sfidato Hugo Chávez alle elezioni presidenziali del 7 ottobre scorso. Si tratta, in tutti i tre casi, di politici di opposizione: Ledezma, che ha già accettato l’invito, appartiene al partito Alianza Bravo Pueblo, Blyde a Un Nuevo tiempo e Radonski, rappresentante della coalizione antichavista Mesa de Unidad Democratica, è il fondatore dei Primero Justicia. Radonski, impegnato in campagna elettorale, ha declinato l'invito.
Monica Vistali (La Voce d'Italia)

mercoledì 21 novembre 2012

Scuola italiana Codazzi, Giunta direttiva nel mirino



Di Monica Vistali

CARACAS - Prendete un nutrito gruppo di genitori infuriati, un Console dai mille propositi, una giunta direttiva apparentemente acefala e un rappresentante dell’Ambasciata forse eccessivamente discreto. Aggiungete un Comites che finalmente decide di fare il suo lavoro e l’entrata in scena improvvisa del governo venezuelano nelle vesti di due funzionari del ‘Ministero de Educación’. Condite tutto con denunce, lamentele, attacchi e tentennanti difese, ed eccovi servita la “riunione informativa” che ieri avrebbe dovuto risolvere i tanti problemi della scuola privata italiana A. Codazzi di Caracas ma che, nei fatti, non ha portato a nulla. Tutto è stato rinviato ad un nuovo incontro, il 29 novembre.

Scoppia il ‘caso Codazzi’
Nonostante le polemiche e le lunghe discussioni, la situazione non ha ancora i contorni ben definiti e i punti interrogativi sono tuttora molti. Quel che è certo è che, dopo una traiettoria di più di mezzo secolo ed anni di CONTRIBUTI GOVERNATIVI (dai 140 mila euro del 2007 ai 17 mila dell’anno scorso), la storica istituzione scolastica della capitale si dice al limite della bancarotta e minaccia di chiudere i battenti.
La crisi, che si trascinava da tempo, scoppia a settembre, quando a due settimane dall’inizio dell’anno scolastico la giunta direttiva convoca le famiglie degli alunni per comunicare un aumento delle tariffe scolastiche improvviso quanto esagerato: le rette mensili passano da 1.830 bolivares a 3.500, le quote d’iscrizione per i nuovi arrivati da 3.500 a famiglia a 5.000 ad alunno e quelle per i già immatricolati da 1830 a famiglia a 3.500 ad allievo. Secondo la scuola, solo un rincaro di tali proporzioni avrebbe permesso di coprire sia i buchi causati dalle famiglie morose sia l’aumento del salario del personale scolastico. L’aumento, però, è ILLEGALE, in quanto la legge venezuelana permette di alzare le quote ad un massimo del 10% l’anno e con previo consenso unanime dell’assemblea dei genitori.
Le famiglie dei ‘codazzini’ non accettano il rincaro e neppure l’atteggiamento dell’attuale giunta direttiva che preferisce imporsi con decisioni già prese che dialogare con i diretti interessati. “Siamo qui per informare, non per discutere o negoziare” avrebbe detto la seconda vicepresidente della giunta, Gladys Burgazzi, ai genitori che chiedevano spiegazioni (giustificando ieri le sue parole con un risibile “non avevamo il microfono”). Le famiglie in protesta presentano quindi denuncia presso l’Indepabis (Istituto per la Difesa delle Persone nell’Accesso ai Beni e Servizi) e annunciano la costituzione di una ‘Società di Genitori e Rappresentanti’ che possa ricevere donazioni da destinare alla scuola, realizzare le riparazioni necessarie, chiedere un rendiconto finanziario e la presentazione di fatture. Non è solo una questione di soldi: i genitori si dicono disposti a pagare, ma solo se, in cambio, viene offerta ai loro figli un’educazione di qualità in una struttura di qualità. È ufficialmente scoppiato il ‘caso Codazzi’.

Una proposta ignorata
Tra settembre ed ottobre si susseguono gli incontri incrociati tra le parti: l’ufficio del Console Davoli si apre e si chiude ad ogni battito di ciglia, il Comites è invitato a cena da esponenti della Collettività per cercare soluzioni, le famiglie discutono tra loro e si organizzano ed entra in ballo anche l’Ambasciata con una lettera che invitava a delegare il caso alla viceConsole Jessica Cupellini. L’esito delle discussioni è la riunione di ieri e la proposta avanzata dal Console, presentata come unica soluzione all’empasse della scuola: pagamento delle morosità, rette mensili a quota 2.900 bolivares e BORSE DI STUDIO da parte del governo italiano per chi non può pagare più di 1.830 bolivares.
I genitori, però, anche questa volta reagiscono mettendosi sul piede di guerra e per tutta la durata della riunione scagliano contro la giunta direttiva una serie di attacchi e critiche, ignorando di fatto la proposta del Console (definita “fenomenale” dal presidente del Comites, Michele Buscemi) che in pochi minuti finisce purtroppo nel dimenticatoio.
La ragione di tanta aggressività è in primo luogo la ASSOLUTA MANCANZA DI FIDUCIA DELLE FAMIGLIE NEI CONFRONTI DI UNA GIUNTA DIRETTIVA CONSIDERATA ILLEGITTIMA, INEFFICIENTE E, PER ALCUNI, FURBETTA PER QUANTO RIGUARDA L’AMMINISTRAZIONE DEL DENARO.
Quando un genitore da voce a questo malcontento senza troppi giri di parole, scoppia un fragoroso e lungo applauso che ammutolisce tutto il palco: il preside Gianfranco Incerpi, il vicepresidente della Giunta Giudo Brigli, la seconda vicepresidente Gladys Borgazzi, il Console generale Giovanni Davoli, il membro del Comites Michele Buscemi, il primo Consigliere d’Ambasciata Paolo Mari. Non il Presidente della Giunta direttiva della Codazzi, Adriano Giovenco, che ha stupito tutti non presentandosi all’incontro.

Illegittima, inefficace, furbetta
Illegittima, si diceva. Lo statuto dell’associazione civile senza fini di lucro che regge la Codazzi stabilisce che la Giunta debba essere rinnovata ogni biennio ma l’attuale direzione non mette a disposizione le sue poltrone da più di OTTO ANNI. Ai genitori che chiedono le ragioni di questo sistema antidemocratico, la Giunta risponde con un sonoro silenzio. L’unico passo avanti è stato l’impegno del Vicepresidente a convocare un’assemblea dei soci per il mese di febbraio.
Per quanto riguarda l’inefficienza, stando a quanto denunciato dai genitori da qualche anno a questa parte le STRUTTURE SONO IN DEGRADO, la manutenzione scarsa, le infiltrazioni costanti. Manca la carta igienica, i bagni non funzionano, l’auditorium e il ‘salón maternal’ sono chiusi, il laboratorio di fisica è inattivo, il bar è sprovvisto di tutto ciò che non abbia la forma di una ‘empanada’ fritta. Secondo una mamma, “non vale la pena pagare un solo bolivar per un’educazione che non risponde neppure ad un minimo livello di salubrità”. Per un’altra, invece, è legittimo iniziare a pretendere un contratto scritto che impegni la scuola in investimenti mirati nel miglioramento dell’Istituto per ogni nuovo apporto delle famiglie. “Nessuno paghi un solo bolivar se non ci dicono dove finiscono questi soldi”.
Alla qualità delle strutture si affianca quella dell’insegnamento. Un tema delicato che si è toccato quando una mamma del Comitato genitori ha chiesto come il Console, nelle vesti di Procuratore agli Studi, avesse potuto firmare e quindi certificare la pagella di sua figlia contenente i voti di inglese e musica, materie che questa non aveva frequentato per quasi tutto l’anno a causa dell’assenza di professori. La donna ha parlato di “falsificazione di documenti pubblici”.
Si è chiamata in causa la questione del ‘corpo docenti’. “Io non voglio elemosina - ha dichiarato una mamma riferendosi alle borse di studio proposte dal Console -. Io pago se ho la garanzia di non vedere un professore diverso ogni due settimane”.
Perché tanti problemi con i professori? Una delle cause pare sia la CONTRATTAZIONE IN NERO. Il Belpaese, che fa della lotta all’immigrazione clandestina e al lavoro in nero la sua bandiera, contratta illegalmente all’estero i suoi stessi connazionali, che lavorano senza i documenti previsti dalla legge e senza contratto, vedendo mutilati i loro diritti e non potendo maturare una pensione.
Esemplare il caso di Gianluca Salvati, professore alla Codazzi dal 2004 al 2006: chiamato a prestare servizio dalla Dirigente scolastica Anna Greco in persona, dopo aver lasciato il suo posto di lavoro Salvati è arrivato a porgere denuncia in Tribunale al fine di ottenere dalla scuola la legittima liquidazione che questa voleva negargli. La Codazzi, come si legge negli atti del processo, per non dover sborsare quattrini ha addirittura negato in aula “l’esistenza di una relazione lavorativa tra le parti” e quindi qualsiasi obbligazione economica nei confronti del professore (cose che succedono, quando non si ha dalla propria parte un contratto). Fortunatamente, e in tempi brevi, la giustizia venezuelana ha dato ragione al giovane insegnante ed ha obbligato la scuola a pagare l’importo dovuto. Sul suo blog, Salvati ha pubblicato gli atti del processo e l’assegno relativo al pagamento della sua liquidazione, oltre ad una copia della sua carta d’identità venezuelana (numero E.82.360.383), precisando che è un documento falso, comprato, “ottenuto illegalmente, dopo più di un mese di clandestinità, tramite corruzione di Pubblico Ufficiale e in assenza di registrazione alla Camera del Lavoro”. Parla poi delle “difficoltà affrontate in Italia per ottenere il riconoscimento del punteggio maturato e dell'affannosa quanto inutile ricerca dei legittimi contributi maturati in quegli anni di lavoro al limite dello sfruttamento”.
La denuncia avanzata da Salvati non è un caso isolato, sono infatti numerosi i docenti che si sono rivolti alla legge venezuelana per vedere rispettati i loro diritti di lavoratori. Questo spiegherebbe un dato presentato da una mamma ed estratto dai bilanci della scuola: 250 MILA BOLIVARES a Simone Giovenco, avvocato della scuola ma soprattutto moglie del presidente della Giunta. Una cifra che crea sospetti, così come crea perplessità l’esistenza di un CONTO CORRENTE IN SVIZZERA aperto anni fa dalla scuola . Un conto da anni inutilizzato dove finiscono i finanziamenti del governo italiano ed in cui, si è difesa la Giunta, è accomulato il denaro per i tfr degli insegnanti.
Il Console, avanzati dai genitori i primi dubbi sulla giusta amministrazione economica della scuola, si è affrettato ad assicurare l’esattezza dei bilanci presentati dalla giunta, comprovata da una revisione effettuata in modo incrociato con l’Ambasciata d’Italia. Le analisi confermerebbero l’esistenza di una “situazione di difficoltà” e “nessuna prova di illeciti”. Ma il Comitato genitori, dal canto suo, non è convinto: sostiene che i conti non sono trasparenti e che i numeri presentati dalla scuola - numero di alunni, morosità, stipendi, spese - sono falsi. A questo proposito ha costruito un CONTRO-BILANCIO dal quale si evince l’inesistenza di una situazione di passivo economico ed ha chiesto di partecipare alla stesura dei rendiconti anche con i genitori che non fanno parte del Comitato. Il documento è stato chiesto dal Console per una valutazione ufficiale.
I genitori hanno accusato la Giunta direttiva di una serie di manipolazioni della documentazione ma anche di una serie di irregolarità nei confronti della legge venezuelana. “Sono andato al Ministero dell’Educazione e mi hanno detto che c’erano due carrelli pieni di fascicoli sulla Codazzi” denuncia un genitore. Una testimonianza corroborata dall’intervento di Euridice Álvarez, Coordinatrice dei plessi privati del Distretto Capitale, secondo cui l’Istituto Codazzi “si trova ILLEGALE ALL'INTERNO DEL MINISTERO DELL'EDUCAZIONE”, “non compie con i 27 requisiti delle istituzioni scolastiche” ed è gestito da una “giunta irresponsabile”. Giunta che, dal canto suo, non nega qualche ‘problemino’: “Chi non ha mai avuto problemi con il ‘seguro social’” si è difeso Brigli.
Il governo venezuelano, comunque, sembra appoggiare i genitori nella loro lotta per il proseguimento e il buon funzionamento della scuola. Noel Diaz, Capo del controllo e della valutazione studi del Ministero dell’Educazione, ha ribadito che “siamo in Venezuela e qui non si chiuderà né la parte italiana né la parte venezuelana” della Codazzi. Una promessa che, visti i precedenti, sembrerebbe veritiera. Infatti in passato è stato il Ministero venezuelano ad impedire la chiusura delle sezioni venezuelane e della scuola materna italiana dell’Istituto. Ed ora, per dare un’ulteriore spinta sulla buona strada, Diaz ha consigliato di convocare alla prossima riunione anche i rappresentanti della ‘Defensoria del Pueblo’, della Procura e della ‘Defensoria de Niños, Niñas y Adolescentes’, ribadendo però che si tratterà solo di un accompagnamento. “Senza pregiudicare nessuno, il Venezuela vi ha sempre rispettati” ha dichiarato.
Ad alcuni sembra che da parte della Giunta direttiva manchi la volontà di far funzionare la Codazzi. E’ stata denunciata l’esistenza di un documento al Ministero de Educación secondo cui la seconda vicepresidente Gladys Borgazzi “continua ad attendere la chiusura della scuola”; ci sarebbero 37 bambini cui sarebbe stata impedita l’iscrizione all’Istituto (lo stesso Istituto secondo cui una delle principali cause dei problemi economici attraversati è la mancanza di nuove immatricolazioni); aiuti e donazioni rifiutati (come quello dell’Eni, che si sarebbe offerto a riparare l’auditorio ed a pitturare l’intera struttura). Ci sarebbe poi una Giunta che negherebbe ai genitori la possibilità di incontrarsi nella sala riunioni obbligandoli a discutere e manifestare in strada; ci sarebbe la brutta esperienza dell’Istituto Bolivar y Garibaldi non ancora dimenticata che crea incertezze e corrode la fiducia nelle istituzioni italiane; ci sarebbe... E ci sono i bambini.
(Monica Vistali - La Voce d'Italia)

venerdì 9 novembre 2012

La lotta danza tra le tele di Bottaro, un omaggio italiano alla storia del Venezuela

di Monica Vistali

Marcello Bottaro davanti ad una sua opera contenente un piccolo autoritratto.
CARACAS – Semi, piume ed altri elementi che trasmettono l’energia della ‘Pachamama’, la madre-terra; i movimenti ancestrali e sinuosi di tre ballerine dell’Unearte e della scultrice italiana Lucia Grachi; il suono antico dei tamburi del percussionista Manuel Miranda e la presenza maschile dell'artista Marcello Bottaro: è la performance di danza contemporanea “Raíces ancestrales che questa sera alle 19 andrà in scena nella Galleria d’Arte Nazionale di Caracas nell’ambito del progettoÉpica, mito y estética en la obra nuestramericana de Marcello Bottaro, promosso dall’Istituto Italiano di Cultura e parte del programma capìtolino “Viernes nocturnos en los museos”.
Raíces ancestrales” andrà in scena dal vivo solo questa sera, da domani sarà esposta esclusivamente come registro audiovisuale.
- Si tratta di un'interpretazione antropológica dove le radici della madre-terra sorgono attraverso la liberazione dalla schiavitù - ha spiegato la scultrice Grachi - e riconquistano il loro territorio in un’opera dove musica, danza, arte visuale e pittura si fondono in un unico linguaggio concettuale.
Il progetto “Épica, mito y estética en la obra nuestramericana de Marcello Bottaro” resterà esposto per tre mesi. Si tratta di una proposta che contempla opere pittoriche ma anche video, istallazioni ed una serie di attività quali conferenze, corsi e laboratori didattici tecnico-pratici diretti agli studenti dell’Unearte.
- Si tratta di un’esposizione viva, perché cerchiamo di stimolare le nuove generazioni - ha spiegato in conferenza stampa Bottaro -. Durante i tre mesi della mostra porteremo diversi gruppi, una o due volte alla settimana, per dare conferenze e per rapportarci a queste esperienze sul piano pratico.

Dai nativi al Libertador
Épica, mito y estética en la obra nuestramericana. Las doce batallas del Libertador Simón Bolívar: un hombre contra el imperio” è il titolo completo dell’esposizione di Marcello Bottaro, nato in Uruguay, vissuto a Caracas e approdato a Roma.
Si tratta di una serie di grandi tele, approdo di un personale percorso di ricerca delle origini - quelle vicine, sudamericane, e quelle lontane, europee - che rappresentano un’interpretazione del passato storico del Venezuela a cavallo tra la resistenza dei popoli nativi contro l’impero spagnolo e il processo di emancipazione del Paese sudamericano guidato dall’eroe Simón Bolívar. Un viaggio nello spazio, quindi, ma anche un itinerario nel tempo.
- Quello che mi interessava era narrare un periodo ottimista della lotta - ha spiegato l’artista - ed è quello che ho fatto.
La tecnica utilizzata nelle opere esposte, elaborate dal 2007 in avanti, è mista: si ritrovano tracce di classicismo ma anche pennellate impressioniste e figure stilizzate a cui si può dare una lettura di arte concettuale.
(La Voce d'Italia)

giovedì 8 novembre 2012

Amoroso: “Ottimi rapporti, l’Italia ci ha sempre rispettati”

di Monica Vistali

Il deputato Amoroso firma il documento costitutivo del Gruppo di Amicizia parlamentare Italia-Venezuela
CARACAS - Elvis Amoroso, deputato dell’Assemblea nazionale eletto per il partito di governo PSUV nello stato Aragua, ha assicurato alla ‘Voce d’Italia’ che i rapporti tra le due Repubbliche sono buoni e che in campo economico ci sono ottime prospettive di crescita.

Deputato Amoroso, quali sono i maggiori risultati raggiunti dal Gruppo di Amicizia parlamentare Italia-Venezuela?
- Nel tempo ci sono state visite reciproche dei presidenti dei due Parlamenti e un dialogo permanente con autorità quali Giorgio Napolitano, Silvio Berlusconi, Romano Prodi... Il Presidente Hugo Chávez ha sempre mantenuto con tutti una stretta relazione e ha chiesto a noi di fare lo stesso.
In campo economico, invece, oltre ai settori commerciale, industriale ed energetico, si è rafforzata l’area delle infrastrutture (un’impresa italiana sta costruendo 12 mila chilometri di ferrovia in Venezuela) e quella tradizionale della costruzione (cospicua la partecipazione italiana nell’ambito della ‘Gran Misión Vivienda’, il programma governativo che mira ad eliminare il deficit abitazionale nel paese sudamericano, ndr). Inoltre ci sono due Ambasciatori in sintonia con la realtà del mondo e con una realtà rivoluzionaria che cerca il sentimento umano prima di quello commerciale, come invece accadeva in passato.

L’Italia e il Venezuela sono due Paesi notevolmente lontani dal punto di vista politico. Questo crea problemi per quanto riguarda le relazioni parlamentari?
- A noi non interessa se un Paese è di destra o di sinistra. A noi interessa essere rispettati, così come noi siamo rispettuosi degli altri governi indipendentemente dal loro orientamento politico. Ll’Italia ha sempre rispettato il Venezuela quindi non abbiamo mai avuto problemi.

Quali sono i nuovi obiettivi del Gruppo?
- Vogliamo riattivare le visite parlamentari reciproche e riprendere i meeting che ogni due anni riuniscono i diversi attori del settore commerciale, in stand by a causa della crisi economica europea e del momento di campagna elettorale da cui il Venezuela è appena uscito.
(La Voce d'Italia)

Amicizia Italia - Venezuela, costituito il Gruppo parlamentare

di Monica Vistali

CARACAS - Un nuovo traguardo sulla strada dell’intesa tra l’Italia e il Venezuela è stato raggiunto ieri con la costituzione del nuovo “Gruppo di Amicizia parlamentare Italia - Venezuela”, una commissione di collaborazione che mira a rafforzare i legami tra le due repubbliche e facilitare il dialogo politico.
Oltre al presidente Elvis Amoroso, che appartiene al partito di governo Psuv e presiede anche la Commissione di Politica interna, il nuovo Gruppo è composto dai parlamentari Enzo Cavallo Russo (stato Portuguesa) e Vivas Velásco Darío (Districto Capital), anche loro del Psuv. Rappresentano invece l’opposizione i deputati Carlos Eduardo Berrizbeitia Giliberti (Proyecto Venezuela - Carabobo) e Marquina Díaz Alfonso José (Un nuevo tiempo - Miranda). Magaly Contreras funge da segretaria del Gruppo.
Al microfono il Presidente del Groppo d'Amicizia, il deputato italo-venezuelano Elvis Amoroso. Davanti a lui l'Ambasciatore d'Italia, Paolo Serpi. 
Alla cerimonia, nel pomeriggio nel Salone ‘Los Escudos’ del Parlamento venezuelano, erano presenti diverse autorità italiane e venezuelane.
Dall’Ambasciata d’Italia sono arrivati l’Ambasciatore Paolo Serpi, il primo Consigliere Paolo Miraglia del Giudice e l’Aggregato militare Rodolfo Passero, che hanno presenziato all’atto accompagnati dal Console generale, Giovanni Davoli; la Console di Caracas, Jessica Cupellini; la Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura, Luigina Peddi; il Presidente dell’Ice, Alfredo Giorgi; il Segretario generale della Camera di Commercio Venezuelano-italiana, Jean Pietro Cattabriga; il presidente della Federazione delle associazioni italovenezuelane, Mariano Palazzo; il Presidente del Civ di Caracas, Pietro Caschetta; Presidente dell’a.c. A.Codazzi, Adriano Giovenco; Michele Coletta e Nello Collevecchio del Cgie; Michele Buscemi del Comites; Giordanobruno Venier del Circolo Antonio Gramsci di Caracas.
Tra le autorità venezuelane, spiccavano il Presidente della Commissione permanente di Politica Estera e coordinatore dei Gruppi di Amicizia parlamentare, Jesús Cepeda (PSUV - stato Guárico); la Direttrice di Ricerca e Assistenza in Relazioni internazionali, Ana Karina Hernández; il Direttore di Ricerca e sviluppo legislativo, Raúl Álvarez Bracamonte; il deputato Irian Gavidia (UNT - statoAragua); il sindaco di Puerto Cabello ed ex Ambasciatore del Venezuela in Italia, Rafael La Cava; personalità del Ministero degli Affari Esteri tra cui la responsabile per l’Italia, Sara Lambertini; il giornalista ed analista di politica internazionale, Walter Martínez.
Nel suo intervento, il deputato Elvis Amoroso ha dichiarato che quelle che legano l’Italia e il Venezuela sono “tra le migliori relazioni diplomatiche esistenti” ed ha citato la visita in Italia di personalità quali il Procuratore generale della Repubblica, Cilia Flores e il ministro degli Esteri, Nicolas Maduro, tra gli altri, così come la visita in Venezuela dell’allora Presidente della Camera, Fausto Bertinotti. Sottolineando la volontà politica del Presidente Hugo Chávez nel mantenere buoni rapporti bilaterali, Amoroso ha ricordato che è stato proprio il Capo di Stato venezuelano a voler istituire la Giornata dell’Amicizia italo-venezuelana, che si festeggia ogni 15 agosto in ricordo del Giuramento di Simón Bolívar avvenuto a Roma nel 1805.
L’Ambasciatore Paolo Serpi, dal canto suo, ha voluto approfondire le parole dedicate poco prima da Amoroso all’influenza dell’immigrazione italiana in Venezuela, ricordando che “ci sono più italiani fuori dai nostri confini che nella stessa Italia” e che tanti di questi connazionali sono stati “sangue, testa e braccia” della storia e dello sviluppo del paese sudamericano. Secondo il diplomatico, “c’è un legame di fratellanza non solo tra i due Paesi, ma anche tra i due popoli”. Il compito del Gruppo di Amicizia, quindi, deve essere quello di colmare le mancanze che possono emergere nelle relazioni politiche, facilitando ed alimentando il dialogo tra i due popoli e tra i due governi.
- Ci sono vincoli di fratellanza. Non si tratta di fare grandi rivoluzioni ma di proseguire un cammino iniziato positivamente sin dai tempi di Amerigo Vespucci - ha dichiarato Serpi.
Anche il coordinatore dei Gruppi di Amicizia parlamentare, Jesús Cepeda ha rispolverato i legami storici di fratellanza tra il Belpaese e lo stato sudamericano ed a questo proposito ha ricordato la figura del patriota Juan Germán Roscio, figlio di un italiano e di una india venezuelana, pioniero della lotta per i diritti umani in Venezuela. Secondo Cepeda, il Gruppo ricopre una “importanza strategica” per quanto riguarda la preparazione di accordi e progetti bilaterali.
- Al di là dell’impegno formale ci sono legami personali che facilitano il compito - ha dichiarato riferendosi alla consistente presenza di italiani nel territorio venezuelano e all’origine italiana di numerosi deputati, tra cui lo stesso presidente del Gruppo di Amicizia.
Dopo la firma del documento costitutivo del Gruppo da parte di numerose autorità presenti, l’Ambasciatore Paolo Serpi ha letto la comunicazione ufficiale dell’on. Riccardo Merlo (Presidente del Gruppo di Amicizia in Italia), diretta al suo pari venezuelano e ai presenti all’evento. Nella missiva, il deputato incita a “stringere ancora di più i legami di fratellanza che da sempre caratterizzano le relazioni tra i nostri due Paesi”.
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L’istituzione del “Gruppo” è prevista in un Protocollo di collaborazione firmato a Roma il 9 ottobre 2006. Il rinnovo di questa commissione di amicizia alimenta la rete di rapporti diplomatici stretti dal paese sudamericano con numerosi Stati, nell’ambito della costruzione di un mondo multipolare.
(La Voce d'Italia)

INTERVISTA - L’ANALISTA POLITICO W. MARTÍNEZ: “Buoni rapporti tra Italia e Venezuela, ma la realpolitik è tutta un’altra cosa”


Di Monica Vistali

CARACAS - Una “graditissima sorpresa” l’essere invitato ad un evento che “rende omaggio all’influenza sana e produttiva che ci arriva dalla vecchia Italia”. Così Walter Martínez, giornalista e analista di politica internazionale, ha commentato la sua partecipazione alla cerimonia di costituzione del Gruppo di Amicizia parlamentare Italia-Venezuela, ieri pomeriggio nel Salos Los Escudos del Palazzo Legislativo.
Martínez, uruguaiano di nascita ma venezuelano d’adozione, ha firmato l’atto costitutivo del gruppo come testimone d’onore e si è impegnato a trasmettere nel suo programma serale “Dossier” (canali VTV e Telesur) le immagini dell’evento.
- Anche grazie alla base latina comune che ci permette di baipassare il problema della lingua, l’udienza italiana di “Dossier” sta crescendo. Mostrerò all’Italia quello che oggi abbiamo contribuito a formare.
Fedele alla sua promessa, il giornalista ha dedicato alla cerimonia un lungo servizio. Ha dato voce attraverso un’intervista al Presidente del Gruppo per il Venezuela, il deputato Elvis Amoroso, e ha letto la comunicazione ufficiale che l’on. Riccardo Merlo, Presidente del Gruppo per l’Italia, ha indirizzato ai partecipanti all’evento.
Il giornalista Walter Martínez firma come testimone d'onore il documento costitutivo del Gruppo di Amicizia parlamentare Italia-Venezuela
Deriva dal dovere professionale l’attenzione riservata dal famoso giornalista ad un atto che contribuisce a rafforzare i legami tra l’Italia e il Venezuela, ma non è da dimenticare il sentimento personale che lega Martínez al nostro Paese.
- A scuola i miei grandi maestri sono stati sacerdoti salesiani. Mi hanno insegnato dall’astronomia ai canti gregoriani e alla polifonia. Al tempo - ricorda - suonava l’organo Padre Caranzano, uomo indimenticabile e di grandissima cultura. Avevamo un piano di studi ampio in stile europeo, con materie umanitarie e scientifiche obbligatorie. Ringrazio la cultura italiana, l’ho metabolizzata e fa parte del mio essere.

L’Italia e il Venezuela secondo Martínez
Fiducioso che l’Italia e il Venezuela possano continuare ad avere buoni rapporti, ma cosciente che il Paese sudamericano rappresenta a livello geopolitico un boccone che fa gola a tanti, anche alla ‘vecchia Europa’. In veste di esperto in politica internazionale, Walter Martínez ha risposto ad alcune nostre domande.

Signor Martínez, quali sono gli interessi geopolitici in gioco nel rapporto tra le nostre due Repubbliche?
- Ci sono scambi di diversa indole, il problema è che l’Italia è un po’ ripiegata su se stessa con l’obiettivo di uscire dalla situazione in cui si trova ed i cambi di governo hanno generato diverse dottrine e diverse forme di approccio. Ma una buona iniziativa tra i nostri due Paesi non si è mai trovata sulla strada una negativa, quindi c’è un ventaglio di possibilità aperto.

La postura dell’attuale governo venezuelano in che modo influenza la relazione tra i nostri due Paesi?
- Questo governo ha scelto di uscire dalla tradizionale influenza del Nord per rivolgersi ad una rete multipolare di relazioni. Siamo molto attenti all’Europa, soprattutto alla zona mediterranea che è parte delle nostri radici culturali. Vedo un ambiente molto positivo.

Parliamo di petrolio. È possibile che il Venezuela diventi una nuova Libia, che sia vittima di una seconda ‘Armata Brancaleone’ (Martínez, citando l’omonimo capolavoro del regista italiano Mario Monicelli, utilizza questa espressione per riferirsi ai ribelli libici, ndr)?
- Il senatore repubblicano statunitense Paul Coverdell, ora deceduto, si è rivolto al Congresso degli Stati Uniti affinché quest’ultimo si convincesse della necessità di reperire i fondi per il ‘Plan Colombia’ e di occupare militarmente la Colombia, con l’obiettivo di controllare il Venezuela e con esso le sue enormi risorse petrolifere e gasifere. Non a caso, oggi in Colombia ci sono sette basi militari statunitensi e gli Usa hanno il diritto di usare tutte quelle che hanno sparse per il mondo. Sappiamo che alcuni Paesi fratelli non sono tanto fratelli se messi sotto pressione, soprattutto se hanno scheletri nell’armadio come il signor Uribe (Alvaro Uribe, ex presidente colombiano, ndr) che parla male di noi ma potrebbe essere arrestato per la protezione che ha dato a narcotrafficanti e paramilitari. Quella di Paul Coverdell fa parte di una strategia di fondo che dobbiamo ricordare sempre, perché è vigente.

L’Europa e l’Italia potrebbero avere un ruolo in questo ipotetico scenario?
- Non credo che ci siano governi così poco ‘eleganti’, per usare un linguaggio moderato. Ma la ‘realpolitik’ è un’altra cosa... La vecchia Europa ha dimostrato che a volte.... Lo ha appena dimostrato in Libia: io sono stato testimone di quando hanno ricevuto Gheddafi con il tappeto rosso e hanno fatto affari con lui, ora hanno rubato perfino i depositi che aveva la sua famiglia e quello che aveva il Paese. All’interno della ‘realpolitik’ tutto è possibile. Quindi, come diciamo qui in America latina, ‘a Dios rogando pero con el maso dando’ (pregando Dio ma dando sassate, ndr). Purtroppo dobbiamo stare attenti a tutti gli scenari.
(La Voce d'Italia)

martedì 6 novembre 2012

Salón Internacional de Gastronomía: l’ospite italiano e la ‘Pizza nel Cuore’

CARACAS – L’XI edizione del ‘Salón Internacional de Gastronomía’ di Caracas ha sorpreso gli amanti dei sapori con la conferenza dell’ospite internazionale Michele Croccia, maestro pizzaiolo formatosi nella Scuola Italiana Pizzaioli, presentatosi all’evento con la sua proposta: la ‘Pizza nel cuore’, il progetto che promuove le proprietà nutrizionali e la qualità di uno dei principali alimenti della nostra dieta, la pizza, e lo introduce all’interno di una dieta sana.
Croccia, che a Salerno dirige il ristorante ‘La Pietra Azzurra’, ha illustrato ai presenti la storia della famosa pietanza italiana, le sue varietà e tecniche di preparazione. Nel suo stand ha cucinato alcune pizze per il pubblico ed ha mostrato la sua farina favorita, la Nutripizza, che sarà disponibile in Venezuela dal prossimo anno.
La specialità di Michele Croccia è la ‘Vera Pizza Napoletana’, per la quale si è guadagnato nel 2009 il titolo di Vice Campione del Mondo nel ‘Campionato Mondiale della Pizza’. Nel 2010 lo chef è stato nominato Campione italiano di Pizza grossa, nel 2011 Campione del ‘Mondo libero dal glutine - Pizza’ e sempre l’anno scorso ha vinto il ‘Trofeo mondiale Palma de Mallorca’.
Il ristorante-pizzeria ‘La Pietra Azzurra’ nasce nel 1997 in uno dei paesi più belli del basso Cilento, Caselle in Pittari. Mostra tutta la sua cura nella preparazione di svariate pietanze a base di carne ma anche a base di pesce, data la vicinanza del Golfo di Policastro che garantisce, sempre, la massima freschezza.
M.V. (La Voce d'Italia)

Passaporti: 5 tappe del funzionario itinerante

CARACAS - Proseguono le missioni del funzionario itinerante del Consolato d’Italia nelle città della circoscrizione consolare di Caracas. Obiettivo, sempre quello di raccogliere le impronte digitali dei connazionali che hanno bisogno di un nuovo passaporto.
Domani, 7 novembre, il funzionario sarà a Maracay; seguiranno, nell’ordine: Maturin (14 novembre), Puerto Cabello (21 novembre) e Acarigua (28 novembre). A dicembre, il 5 per la precisione, il funzionario sarà a Ciudad Bolivar, ultima tappa delle missioni di questo 2012. Gli interessati possono prendere contatto fin da subito coi rispettivi Vice Consoli, Agenti Consolari e Corrispondenti Consolari per poter partecipare all’iniziativa.
Il nuovo passaporto elettronico possiede un microchip con una memoria in grado di contenere i dati biometrici del titolare, le foto e le impronte digitali. Contiene inoltre la digitalizzazione della firma del proprietario che eviterà, in caso di smarrimento o di furto, ogni modifica non autorizzata. Per il rilascio del documento è obbligatoria l’acquisizione delle impronte digitali (dito medio di ciascuna mano), al momento della presentazione della richiesta. Il richiedente deve inoltre depositare la propria firma sull’apposito cartellino in quanto la stessa viene automaticamente digitalizzata sul passaporto. I vecchi passaporti continueranno comunque ad essere validi sino alla scadenza naturale e non dovranno essere restituiti.
M.V. (La Voce d'Italia)

Congresso Diritto Agrario, Massart: “900 mln di persone soffrono la fame”

Invitati per rappresentare l’Italia il presidente dell’Unione Mondiale Agronomi Universitari, una docente di Diritto della Legislazione Ambientale della Scuola di Sant’Anna e dell’Università di Pisa, una professoressa degli Atenei di Pisa, Udine e Padova

CARACAS - L’insicurezza alimentare, in un ambiente caratterizzato dalla crescente presenza della globalizzazione, è stato uno dei temi principali dibattuti al “II Congresso Internazionale del Diritto Agrario” che si chiude oggi nell’auditorio del Tribunale Supremo di Giustizia di Caracas.
L’italiano Alfredo Massart, presidente dell’Unione Mondiale Agronomi Universitari (UMAU), ha presenziato all’evento rappresentando l’Italia insieme a Paola Ercoli Massart, docente di Diritto della Legislazione Ambientale della Scuola di Sant’Anna e dell’Università di Pisa, e María Grazia Alabrese, professoressa della Scuola Sant’Anna e degli Atenei di Pisa, Padova ed Udine. Tra gli invitati internazionali anche alcuni esperti provenienti da Cuba, Brasile, Costa Rica, Argentina e Spagna, che insieme agli anfitrioni hanno discusso un’ampia agenda di aspetti relativi a: diritto all’alimentazione, biotecnologia e agricoltura, utilizzo dei transgenici, globalizzazione della'gricoltura, dominio delle transnazionali degli alimenti, uso razionale del terreno.
Alfredo Massart, parlando della sicurezza alimentare, ha ricordato che nel mondo esistono circa 900 milioni di persone che soffrono la fame ed ha citato come una delle principali cause di questa realtà l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari basici come il granoturco e il mais, i cui prezzi sono lievitati rispettivamente del 21 e del 39 per cento. Inoltre, ha dichiarato che esistono numerosi Paesi in cui una persona deve destinare fino al 50 per cento delle sue entrate per garantirsi una alimentazione minima. Il problema, ha poi affermato, si acutizza per la presenza di politiche agricole inadeguate e per uno scarso investimento nel settore primario dell’economia.
M.V.  (La voce d'Italia)

ExpoCuba, Venezuela e Italia tra i più presenti

CARACAS – È iniziata domenica la XXX Fiera Internazionale dell'Avana presso il Centro Esposizioni di Cuba. Venezuela, Italia, Spagna e Russia sono le quattro nazioni più rappresentate in questa edizione, che vede la partecipazione di oltre 3.000 aziende provenienti da 65 Paesi (il 15 per cento in più dell’anno scorso, quando parteciparono 57 nazioni).
Tra i Paesi che più vedono crescere il loro spazio all’interno del foro commerciale/economico cubano ci sono Italia e Russia, mentre il Venezuela raddoppia la sua presenza all’Expo presentandosi con 60 enti pubblici e privati.
Secondo quanto affermato dal ministro cubano per il Commercio estero e l’investimento straniero, Rodrigo Malmierca (nella foto), l’economia dell’isola registra una “modesta” tendenza al recupero.
M.V.

IIC, Cinema italiano a Maracay

CARACAS - È iniziata ieri a Maracay con la proiezione del film “Benvenuti al Sud” di Luca Miniero, la mostra di cinema italiano promossa dall’Istituto Italiano di Cultura.
La Cinemateca Nazionale della capitale araguegna è la sede principale del Festival che si concluderà il prossimo 17 novembre. In cartellone opere dei registi Massimiliano Bruno, Rocco Martelliti, Massimo Martelli, Gianni Di Gregorio, Ferzan Ozpetek, Ivan Catroneo, Carlo Mazzacurati e Giuliano Montaldo.



Letteratura, a Victoria de Stefano laurea honoris causa della ULA

L’italo-venezuelana originaria di Viserba ha creato la prima cattedra di Estetica nel Paese. Per anni ha condiviso l’esilio con il marito filosofo, tra i leader della guerriglia venezuelana degli anni ‘60

CARACAS - La scrittrice italo-venezuelana Victoria de Stefano sarà insignita questo mese, durante la Biennale Internazionale Mariano Picón Salas che si terrà dal 20 al 23 novembre nella città di Merida, di una laurea honoris causa da parte dell'Università delle Ande (ULA).
L'omaggio alla de Stafano, referenza imprescindibile nel panorama letterario latinoamericano, è un'iniziativa della Facoltà di Lettere e Filosofia della ULA, presieduta dal decano Luis Alfredo Angulo.
- La romanziera e saggista ha firmato una grande opera narrativa e da lungo tempo è impegnata nel campo della attività letteraria, tanto da aver fondato la prima cattedra di Estetica del Paese, nell’Università Centrale del Venezuela a Caracas - ha spiegato Angulo.
Nata nel 1960 a Viserba, in Italia, Victoria de Stefano si trasferì in Venezuela nel 1946 con la sua famiglia. Ha una laurea in Filosofia ottenuta presso l'Università Centrale del Venezuela. Suo marito, il filosofo Peter Duno, con il quale ha condiviso l'esilio a L'Avana, Algeri, Parigi, Zurigo, Barcellona e nel Cile di Allende, è stato uno dei principali dirigenti della guerriglia venezuelana degli anni Sessanta.
La collettività italiana ha avuto l’onore di conoscere la scrittrice lo scorso febbraio all’Istituto Italiano di Cultura, durante la presentazione dell’edizione bilingue della raccolta di poesie “Amante”, di Rafael Cadenas. La de Stefano era sul palco insieme a Joaquín Marta Sosa.
La scrittrice ha pubblicato, tra altri titoli, “El desolvido” (1970, 2006), “Sartre y el marxismo” (1975), “Poesía y modernidad, Baudelaire” (1984), “La noche llama a la noche” (1985), “El lugar del escritor” (1992), “Cabo de vida” (1994), “Historias de la marcha a pie” (1997), “Pedir demasiado” (2004) e “Lluvia” (2006).
M.V. (La Voce d'Italia)

giovedì 1 novembre 2012

Gruppo d’Amicizia Italia-Venezuela, mercoledì il giuramento

CARACAS - Il prossimo mercoledì, nel Salon Los escudos del Palazzo legislativo si realizzerà il giuramento ufficiale del Gruppo parlamentare di Amicizia Italia-Venezuela presieduto dal deputato di origine italiana Elvis Amoroso. L’atto è fissato per le ore 14.
Oltre al presidente, che appartiene al partito di governo Psuv e presiede anche la Commissione di Politica interna, il gruppo sarà composto dai parlamentari Enzo Cavallo Russo (stato Portuguesa), Vivas Velásco Darío (Districto Capital) e Marleny Josefina Contreras Hernández (stato Miranda), anche loro del Psuv. Rappresenteranno invece l’opposizione i deputati Carlos Eduardo Berrizbeitia Giliberti (Proyecto Venezuela - Carabobo) e Marquina Díaz Alfonso José (Un nuevo tiempo - Miranda). Marleny Contreras fungerà da segretaria del Gruppo.
È il Protocollo di collaborazione tra l’Italia e il Venezuela firmato a Roma il 9 ottobre 2006 ad aver previsto l'istituzione di una Commissione parlamentare di collaborazione.
La prima riunione della Commissione si è tenuta a Roma subito dopo la firma del Protocollo ed è stata dedicata a tre temi: "Il modello di democrazia partecipativa venezuelana", "Le PMI: l'esperienza dei distretti industriali", "Le politiche agricole". La seconda riunione si è tenuta invece a Caracas il 17 e 18 gennaio 2008 ed ha esaminato i seguenti argomenti: Rapporti di cooperazione economica e commerciale tra Italia e Venezuela, in particolare in materia di energia e nel settore delle PMI; Riconoscimento dei profili costituzionali della questione indigena e il suo ruolo nella preservazione del territorio.

A luglio il nome di Elvis Amoroso ha occupato le pagine di cronaca nera dei giornali dopo che suo fratello, Heiter Jesús Amoroso, è stato ucciso da un colpo di fucile alla testa davanti alla sua abitazione a Barlovento, stato Miranda. I colpevoli sarebbero un 13enne ed un 21enne.
La tragedia è stata motivo di scontro politico durante la sessione ordinaria all’Assemblea Nazionale quando il deputato oppositore Juan Carlos Caldera ha chiesto un minuto di silenzio per la morte della vittima - poi osservato dall’Aula -, criticando i parlamentari del governo per non aver fatto menzione dell’accaduto.
M.V. La Voce d'Italia

Alla faccia dei tagli, festeggiamo le Forze armate

CARACAS - Con uno schiaffo ai tagli e alla spending review, la diplomazia italiana del Venezuela ha organizzato in occasione della “Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate” una serie di attività, in programma per domani nonostante la data ufficiale delle celebrazioni sia il 4 novembre.
Si inizia alle 10.30 con una cerimonia religiosa presso la Chiesa Nostra Signora di Pompei (Alta Florida, Caracas), a seguito della quale si omaggeranno i caduti con la deposizione di una corona di fiori al monumento eretto in loro ricordo. L’Ambasciata invita a questo evento tutta la Collettività.
Se la Messa è aperta a tutti, chiuso e ad invito è invece il ricevimento offerto dall'Ambasciata in uno dei maggiori hotel della capitale, il Melía, cui dovrebbero partecipare gli esponenti delle Forze Armate venezuelane, gli addetti militari stranieri accreditati nel Paese ed alcune personalità della collettività italiana in Venezuela (corpo dioplomatico, membri del Comites e del Cgie, imprenditori, rappresentanti di enti ed istituzioni).
M.V.

Turismo, Italia pronta ad invadere Choroní

Un gruppo di operatori italiani ha visitato la regione Aragua per analizzarne il potenziale e pensa di crare pacchetti turistici l'Italia-Choroní simili a quelli già esistenti con Los Roques e Margarita. Quanto tempo impiegheranno a distruggere questa meraviglia con hotel di lusso e parcheggi?



CARACAS - Con l’obiettivo di trasformare lo stato Aragua nell'epicentro dello sviluppo turistico venezuelano sfruttando le sue meraviglie naturali, un gruppo di operatori italiani ha visitato la regione per conoscere in particolare le ricchezze culturali e paesaggistiche della nota località costiera di Choroni, un’attività denominata ‘Fram Trip’.
Dopo il percorso è stata offerta una conferenza stampa cui hanno partecipato la giunta direttiva di Aratur e dall’Italia un gruppo di operatori turistici e delegati. Cegarra, presidente dell'ente venezuelano, ha riferito che sono stati 19 gli operatori turistici arrivati per conoscere le destinazioni turistiche regionali, in rappresentanza dei dieci principali operatori italiani.
I visitatori hanno studiato la possibilità di creare pacchetti turistici tra l'Italia e Choroní, simili a quelli già esistenti con Los Roques e Margarita. È stato inoltre riferito che sono già in marcia progetti turistici nella regione Aragua, come l’ammodernamento dell’Hotel Maracay.
- Ci sono ancora delle lacune riguardo agli alloggi e per questo stiamo dialogando per costruire, in una prima fase, alberghi in luoghi strategici a breve, medio e lungo termine.
Durante l’incontro ha preso la parola Spartaco Scchiaci, rappresentante della Corporación de Turismo Venezuela (Conturven) per sottolineare il potenziale turistico di Aragua:
- Conta con bellezze naturali uniche, c’è molto da sfruttare - ha affermato -. La Regione contiene un po’ di tutto quello che in altri Paesi: c’è la montagna, la spiaggia, i fiumi, un oltre ad un clima caraibico meraviglioso, senza venti forti o uragani.
Secondo l’operatore turistico manca solo la volontà politica e la capacità di capire che nel mondo del turismo ci sono regole internazionali da rispettare.
M.V. La Voce d'Italia