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giovedì 8 novembre 2012

Amoroso: “Ottimi rapporti, l’Italia ci ha sempre rispettati”

di Monica Vistali

Il deputato Amoroso firma il documento costitutivo del Gruppo di Amicizia parlamentare Italia-Venezuela
CARACAS - Elvis Amoroso, deputato dell’Assemblea nazionale eletto per il partito di governo PSUV nello stato Aragua, ha assicurato alla ‘Voce d’Italia’ che i rapporti tra le due Repubbliche sono buoni e che in campo economico ci sono ottime prospettive di crescita.

Deputato Amoroso, quali sono i maggiori risultati raggiunti dal Gruppo di Amicizia parlamentare Italia-Venezuela?
- Nel tempo ci sono state visite reciproche dei presidenti dei due Parlamenti e un dialogo permanente con autorità quali Giorgio Napolitano, Silvio Berlusconi, Romano Prodi... Il Presidente Hugo Chávez ha sempre mantenuto con tutti una stretta relazione e ha chiesto a noi di fare lo stesso.
In campo economico, invece, oltre ai settori commerciale, industriale ed energetico, si è rafforzata l’area delle infrastrutture (un’impresa italiana sta costruendo 12 mila chilometri di ferrovia in Venezuela) e quella tradizionale della costruzione (cospicua la partecipazione italiana nell’ambito della ‘Gran Misión Vivienda’, il programma governativo che mira ad eliminare il deficit abitazionale nel paese sudamericano, ndr). Inoltre ci sono due Ambasciatori in sintonia con la realtà del mondo e con una realtà rivoluzionaria che cerca il sentimento umano prima di quello commerciale, come invece accadeva in passato.

L’Italia e il Venezuela sono due Paesi notevolmente lontani dal punto di vista politico. Questo crea problemi per quanto riguarda le relazioni parlamentari?
- A noi non interessa se un Paese è di destra o di sinistra. A noi interessa essere rispettati, così come noi siamo rispettuosi degli altri governi indipendentemente dal loro orientamento politico. Ll’Italia ha sempre rispettato il Venezuela quindi non abbiamo mai avuto problemi.

Quali sono i nuovi obiettivi del Gruppo?
- Vogliamo riattivare le visite parlamentari reciproche e riprendere i meeting che ogni due anni riuniscono i diversi attori del settore commerciale, in stand by a causa della crisi economica europea e del momento di campagna elettorale da cui il Venezuela è appena uscito.
(La Voce d'Italia)

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