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mercoledì 11 gennaio 2012

Italia-Venezuela: Commissione Esteri dice sì al riconoscimento titoli di studio - INTERVISTA ALL'ON. PORTA (PD)

La prossima settimana la votazione finale in Parlamento. Contrari alla ratifica  alcuni deputati critici del governo Chávez. L’on. Porta: “Premessa di una serie di accordi anche a livello di sub-continente”

di Monica Vistali

CARACAS - La Commissione Esteri della Camera dei Deputati ha approvato oggi l’Accordo di riconoscimento degli studi, titoli e diplomi di istruzione media, diversificata e professionale tra l’Italia e il Venezuela, sottoscritto a Caracas il 27 luglio 2007 dall’Ambasciatore italiano Gerardo Carante e dall’allora ministro dell’Istruzione venezuelano Adán Chávez Frías. La votazione finale in Parlamento è prevista per la prossima settimana, la data esatta sarà resa nota nella giornata di venerdì.
In un’intervista alla ‘Voce’, l’on. Fabio Porta (Pd), deputato eletto in America Meridionale e Vice Presidente del Comitato permanente sugli italiani all’estero della Camera, spiega che l’accordo bilaterale sarà seguito da regolamenti specifici e circolari dei Ministeri dell’Istruzione dei due Paesi che illustreranno le procedure esatte per il riconoscimento degli studi.
Il sì della Commissione è stato minacciato durante la discussione in Aula da “interventi pericolosi e fuoriluogo”, secondo quanto riporta il deputato, effettuati da alcuni parlamentari contrari alla ratifica perché critici del governo del presidente venezuelano Hugo Chávez.
-  La vice presidente della Commissione, Fiamma Nirenstein (Pdl) - spiega l’on. Porta - si è opposta perché riteneva non opportuno firmare accordi con un Paese come il Venezuela. Anche Gianni Vernetti, nel 2007 sottosegretario agli Esteri ed oggi nel Gruppo Misto-Api, nel suo intervento ha mescolato le critiche al governo venezuelano e le ragioni dell’intesa. Poi, fortunatamente, ha prevalso il buon senso.
L’on. Porta spera che l’accordo con il Venezuela serva da apripista e sia “premessa di una serie di accordi anche a livello di sub-continente”, dato che le intese stipulate con altri Paesi del Sudamerica “non sono state aggiornate rispetto ai cambi subiti nel tempo dalle legislazioni, sono incomplete e comportano problemi a livello di applicazione”.
In una nota, il parlamentare definisce l’accordo sul riconoscimento dei titoli di studio: “un segnale ed una politica da estendere a tutti i Paesi dove esistono grandi comunità di origine italiana o più in generale a quei Paesi con i quali abbiamo una intensa e proficua relazione di tipo culturale, sociale ed economico”.
- I Paesi del Sudamerica - spiega - si caratterizzano per la compresenza di due fattori unici come la presenza di grandi collettività di italo-discendenti da un lato e altissimi indici di sviluppo socio-economico dall’altro. Il recente accordo firmato con il Brasile (dove è residente l’on. Porta, ndr) che permetterà nei prossimi anni a circa 7 mila studenti brasiliani di specializzarsi nelle nostre migliori università, va esattamene in questa direzione e ne siamo lieti.
Il deputato del Pd si augura che l’accordo stipulato con il Venezuela venga ora “utilizzato in modo intelligente”, come “strumento” capace di stimolare la collaborazione tecnica e scientifica tra i due Paesi, oltre a favorire gli scambi di professionisti, manager, tirocinanti e docenti.
Come recita il testo del disegno di legge presentato l’11 novembre 2011 alla Camera dall’ex ministro degli Esteri, Franco Frattini, l’accordo “risponde al legittimo desiderio della Repubblica venezuelana, che ha già provveduto a ratificare, di rafforzare la collaborazione culturale, scientifica e tecnologica con l’Italia”.
La cooperazione culturale tra Italia e Venezuela è disciplinata da due accordi: l’Accordo di collaborazione scientifica (firmato nel 1987) e l’Accordo di cooperazione culturale (del 1990).

Alcuni dei punti dell'accordo: 

- In assenza di un percorso di studi di 12anni, assimilabile cioè a quello italiano, è necessaria la frequenza di un anno aggiuntivo. Nella prassi, tale anno viene richiesto ai possessori del titolo di baccelliere (rilasciato dopo un percorso di studio della durata di 11anni) frequentando il primo anno di una università locale. L’intesa prevede la possibilità di frequentare tale anno aggiuntivo, in alternativa all’università, presso le istituzioni scolastiche italiane parificate in Venezuela. L’anno integrativo non è previsto, invece, per i possessori di un diploma di scuole tecniche (che si consegue dopo 12 anni di scolarità).

- Gli studenti con il titolo di baccelliere (11anni), poiché frequentano un anno aggiuntivo secondo le predette modalità, sono esonerati dalla prova di conoscenza della lingua italiana, mentre gli studenti in possesso di un diploma delle scuole tecniche (12anni) non frequentano l’anno aggiuntivo, ma sostengono la prova di conoscenza linguistica. I possessori di un diploma italiano (sia licei che istituti tecnici) non frequentano l’anno aggiuntivo, ma devono superare la prova di conoscenza della lingua spagnola.

- L’articolo 9 dell’Accordo prevede l’istituzione di una Commissione, composta da due rappresentanti dei Ministeri dell’istruzione dei rispettivi Paesi (uno per Stato) e da un rappresentante scelto di comune accordo tra le Parti che coordina la Commissione nell’attività di informare entrambe le Parti circa la valutazione, la portata e i risultati dell’Accordo.

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