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martedì 17 gennaio 2012

Giornata nazionale del Maestro, Avn ricorda l’italiano Renato Agagliate



 di Monica Vistali

CARACAS - In occasione della Giornata del Maestro celebrata domenica in tutto il Venezuela, la ‘Agencia Venezolana de Noticias’ ha pubblicato un lungo articolo sul piemontese Renato Agagliate, “vittima del fascismo di Benito Mussolini che ha fatto di Sanare, città montana e agricola dello stato Lara, una trincea a favore di educazione, cultura, ecologia, lingue e vita”.
Padre italiano e madre greca, Agagliate arriva in Venezuela nel 1949, a soli 16 anni. Frequenta la Escuela Normalista de Caracas e negli anni ’50 lavora come maestro in varie zone della capitale - Catia, Boleita, Sarria - olte a dettare lezioni di musica. La sua attività di docente lo porta in altre città del Paese come Valencia, Valera e Barcelona ma, attratto dalle culture ancestrali e dalla toponomastica (lo studio dei nomi propri di un luogo), decide di stabilirsi nello stato Amazonas e vivere tra gli indigeni Yanomami. Lì, insieme al missionario piemontese Padre Cocco che anni più tardi pubblicherà il libro “Quindici anni tra gli Yanomami”, registra la vita delle tribù attraverso una ricca documentazione e una intensa attività fotografica, oltre a studiare le lingue aborigene. “Mi sono diplomato come professore a Caracas, ma come persona con questi indigeni” spiega Agagliate in un documentario a lui dedicato.
Colpito da paludosi, Renato torna a Caracas per poi spostarsi a Sanare, tra le montagne dello stato Lara di cui era originaria sua moglie: un posto fresco che le permise di salvaguardare la sua salute. A Sanare si dedica all’insegnamento delle lingue - italiano, francese, greco - della musica, dell’ecologia.  Scrive l’inno della Scuola di Musica Daniel Ortiz della città e viene nominato direttore della Biblioteca Pubblica Andres Bello di Sanare, carico che ricopre per più di vent’anni. Diventa guru e grande amico di José Humberto Castillo, noto come “El Caiman de Sanare”, famoso ‘raccontastorie’ deceduto un anno fa.  
El Caiman de Sanare
In questo paese di montagna - si legge nell’artcicolo di AVN - Agagliate crea una trincea d’insegnamento sulla Madre Terra, le lingue, la musica, la fotografia. Questo italiano, venuto in Venezuela non per farsi ricco con i soldi, entra nel cuore dei sanaresi e questi ultimi nel cuore di questo piemontese che ha fatto di Sanare uno spazio di lotta, amore e vita”.
Lila Tamayo, membro della Red de Aliados de los Parques Nacionales Terepaima y Yacambú, evidenzia come Agagliate “ha sempre lottato contro la monocoltura, l’uso di pesticidi, il latifondismo”. Jorge Padrón, anche lui della Red de Aliados, sottolinea come “per molti anni Renato ha fatto germogliare tra i sanaresi non solo la dedizione al lavoro sociale, culturale ed ecologico, ma anche quella per la propria vita. La sua predica continua ancora oggi, chiede che ai contadini possano lavorare degnamente la terra, rispettando la natura ed imparando da lei”. 

Il connazionale ha scritto decine di racconti, storie e libri dalle vibranti riflessioni sull’ecologia. È responsabile del nome assegnato al Parco Nazionale Dinira, che significa in lingua indigena ‘montagna che emana latte’. Riconosciuto da organismi regionali e nazionali, oltre che dall’Unesco, per il suo lavoro ecologico, letterario e socio-culturale, Agagliate “è uno di quegli educatori per i quali si ricorda con molta dignità ed orgoglio la Giornata nazionale del mestro” conclude l’agenzia di stampa.

Tra le opere di Renato Agagliate:
C’era una volta un libro che voleva essere albero”(46 storie per bambini sul tema dell’ecologia); “Sono una napeyöma” (l’avventura di Helena Valero, rapita dagli Yanomami); “Il fiume con le ali” (uno studio etimologico sul significato di Guanare).
  
R. Agagliate legge il suo racconto “La venada de las patas feas”:
http://www.youtube.com/watch?v=Z1WTONzKP6s

Un documentario su Renato Agagliate realizzato a Sanare:
http://www.youtube.com/watch?v=2VWEPRq_XoI&feature=related

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