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martedì 17 luglio 2012

L'Italia? Gli italiani non la meritano e gli stranieri la insozzano. Parola de El Universal.

CARACAS - In occasione del centenario della Stampa estera in Italia, i corrispondenti di numerose testate internazionali si sono riunite a Torino e La Stampa hanno lasciato una loro testimonianza del nostro Paese. Ecco cosa ha scritto Eliana Loza Schiano, corrispondente del venezuelano El Universal. La giornalista del quotidiano di opposizione si scaglia contro le zingare che fanno l'elemosina, i fast food 'di dubbia pulizia' (i kebabbari?), il made in china. Insomma, quello che definisce "l'ingresso selvaggio di persone e prodotti che fanno solo del male all'immagine dell'Italia".  Ma nonostante tutto, scrive, "per chi viene dal terzo mondo (!) è sempre un Paese civile e sicuro in cui vale la pena vivere". Quale sarebbe il terzo mondo? Quel Venezuela dalla "situazione politico-sociale allamante"?

L’Italia vista dal Venezuela ha una immagine complessa. Ci sono molte Italia: quella che ha dato al mondo la Cultura (con la C maiuscola) nella sua accezione più ampia immaginabile, quella del turismo tanto sognata da tutti gli stranieri, quella dell'industria sviluppata in poco tempo a livello di potenza mondiale e, purtroppo, quella dei ciarlatani e indolenti che hanno fatto vergognare i loro concittadini. Chi conosce bene il Bel Paese spesso conclude che gli italiani non lo meritano, l’Italia è molto amata nel mondo, gli italiani un po’ meno. Anche se è ingiusto generalizzare, ovviamente, non tutti gli italiani sono uguali, anzi, però le opinioni si formano da quello che si vede nell’immediato e chi visita Roma non può non vedere come sia maltrattata la città dai suoi abitanti (italiani e stranieri), così come chi ci vive non può non amareggiarsi con la frequente inettitudine delle classi dirigenti.
L'attuale crisi europea è seguita con preoccupazione dalla stampa venezuelana, non solo per la presenza di una numerosa colonia italiana che dagli Anni 50 è stata importante per lo sviluppo economico, ma anche per il timore delle ripercussioni negative che può avere negli scambi commerciali, negli investimenti o nel turismo. L’impressione generale del lettore venezuelano è che se l’Europa - che per molti decenni è stata un esempio da seguire - sta così male, cosa possiamo aspettarci noi che abbiamo una situazione politico-sociale allarmante! Oppure - più cinicamente - se loro sono arrivati a questo punto allora noi non stiamo poi così male...
Prova dell’amore per l’Italia è la predilezione per gli articoli sulle bellezze del paese: turismo, arte, gastronomia, moda, e sport. Tutti aspetti invidiati e ambiti che continuano ad attirare i turisti che possono permettersi i costi di un viaggio. Ed è proprio da loro che si può capire come è vista la penisola aldilà dei mari: un insieme di ammirazione e delusione. Ammirazione perché l’Italia è il paese più bello del mondo, sembrerà un luogo comune ma è vero, più la si conosce e più cose meravigliose si scoprono. Inoltre, per chi viene dal Terzo Mondo, è sempre un paese sicuro e civile dove vale la pena vivere, ma c’è anche delusione perché l’Italia non è più come una volta, sta cambiando... e peggiorando. In un mini-sondaggio tra i colleghi che vengono spesso in Italia, tutti, senza eccezioni, mettono al primo posto come impressione negativa la presenza disordinata di stranieri. Nessuno capisce, per esempio, come in via del Babbuino sia permesso alle zingare, che buttate per terra si fingono vecchie e tremanti, di chiedere l’elemosina; come in Piazza San Marco possa essere “Made in China” un oggetto che si sperava di Murano; o come aumentino le vendite di “fast food” di dubbia pulizia. Perché chi era interessato ai capi di abbigliamento italiano, status symbol anche se non fossero di marca, ora è costretto a scappare di fronte all’invasione di orribili “junk” cinesi di pessima qualità (a meno che non sia milionario e possa permettersi via Montenapoleone). Dove sono andate a finire le famosissime stoffe italiane che per decenni hanno fatto la gioia di tante donne eleganti? Perché nessuno sembra controllare l’ingresso selvaggio di persone e prodotti che fanno solo del male all’immagine dell’Italia?
A questi piccoli esempi si aggiunge l’atteggiamento di maleducazione cittadina: sporcizia, graffiti, e abusi di ogni tipo dappertutto, specialmente a Roma. Non è accettabile che la Caput Mundi, con il suo immenso patrimonio storico-artistico, sia ridotta così. Chi all’estero vede nell’Italia la culla della cultura si trova invece un paese invaso dalla volgarità più atroce. Questo quadro è inserito nella dura cornice della crisi di un paese super-indebitato che deve sopportare severe manovre economiche e fiscali e molti penseranno che “la cultura non si mangia”, quindi non è prioritaria, però chi ha tenuto le redini del paese, così come tutti i cittadini, avrebbero dovuto capire che “patrimonio dell’umanità” non è uno slogan pubblicitario, è un fatto che va rispettato da tutti. Proteggere il Bel Paese è responsabilità e dovere di tutti i cittadini del mondo.

1 commento:

  1. Non vivi piu' in Italia...mio fratello invalido 100%100 a 35 anni, vive li in Venezuela, a molte piu' opportunita' che qui in Italia... Noi Italiani stiamo diventando terzo Mondo....

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