Visualizzazioni totali

giovedì 20 maggio 2010

Il Venezuela che ricostruisce l'Abruzzo terremotato

Il Sindaco Pierluigi Biondi ha visitato la nostra Collettività, autrice della cordata solidale che permetterà la costruzione del Centro Sociale Polivalente intitolato al fondatore della ‘Voce’, Gaetano Bafile. La Comunità: "Le donazioni diventeranno una realtà tangibile"

di Monica Vistali

CARACAS - Il sindaco di Villa Sant’Angelo, Pierluigi Biondi ha incontrato la Collettività italiana del Venezuela per ringraziare della lodevole cordata di solidarietà che permetterà al paesino abruzzese di costruire un Centro Sociale Polivalente. Questo, per iniziativa del primo cittadino, sarà intitolato al fondatore de ‘La Voce d’Italia’, l’aquilano Gaetano Bafile.
Presenti all’incontro di sabato nel salone del Centro Italiano Venezolano di Caracas, i rappresentanti del Civ, della Fondazione Abruzzo Solidale, del Gruppo dei 15, dell’Associazione Abruzzesi e Molisani nel Mondo e del nostro Giornale, che insieme a numerosi connazionali hanno dato il loro contributo alla ricostruzione dell’Abruzzo terremotato.
Dopo balli folkloristici italiani e venezolani, tra cui una tarantella messa in scena dal gruppo Arlecchino, ha aperto la serata il presidente del Centro Italiano Venezolano di Caracas, Mario Chioavaroli.
Ricordando ai presenti le ragioni della nascita del Civ, "costruito con tanti sforzi e la consapevolezza che avevamo bisogno di una casa comune dove ritrovarci, stare insieme", il presidente ha sottolineato l’importanza di un luogo da cui iniziare a ricostruire il tessuto sociale degli abruzzesi, che con il terremoto hanno perso le loro piazze, i loro parchi giochi, i loro bar di paese.
Chiavaroli ha poi lasciato la parola a Tina Di Battista, che ha ripercorso insieme ai presenti il cammino che ha portato alla progettazione del Centro Sociale Gaetano Bafile.
Con supporto multimediale, la presidente dell’Associazione Abruzzesi e Molisani nel Mondo ha iniziato mostrandoo la pagina della ‘Voce’ del 7 aprile, con cui si lanciava per la prima volta l’idea di una sottoscrizione popolare pro-Abruzzo. Ha poi ricordato il programma di raccolta fondi promosso in pochi giorni dal Civ in collaborazione con AbrMolVen: la Santa Messa, il Gran Concerto, la cena solidaria, lo spettacolo teatrale, la salsicciata... tutto organizzato in fretta per raccogliere i fondi il più presto possibile e rientrare così nei tempi previsti dall’out out dell’Ambascita. A questo proposito, ha menzionato gli sforzi dell’Ambasciatore Luigi Maccotta per ottenere da Cadivi il cambio preferenziale per i bolivares raccolti.
- Dicono che gli italiani, insieme, sono un disastro - ha affermato Di Battista -. Beh, il post-Abruzzo ha dimostrato il contrario. Abbiamo saputo lavorare in congiunto e il risultato, presto, si potrà toccare con mano. Abbiamo riscattato l’italianità.
Sul palco, Amedeo di Lodovico ha ringraziato in primis il Sindaco Biondi per aver mantenuto la sua parola ed aver incontrato la nostra Collettività. Si è poi rivolto all’associazionismo ed ai singoli cittadini lodando le numerose iniziative svolte, soffermandosi in particolare sul gruppo di imprenditori ed industriali ‘I 15’ il cui contributo ha meritato una menzione d’onore particolare.
- I membri delle associazioni, il presidente del Civ, il direttore de La Voce... sono abruzzesi. I ‘15’, però, sono soltanto ‘amici’ di abruzzesi - ha specificato Di Lodovico -. Il loro ‘anonimo’ apporto (80 mila BsF, ndr) è sinonimo di buon cuore e grande generosità.
Il presidente della Fondazione ha poi spiegato ai presenti le ragioni del suo viaggio in Abruzzo e l’incontro con il primo cittadino di Villa Sant’Angelo.
- Ho percorso in lungo e in largo tutta l’Aquila - racconta - per trovare un progetto che rispondesse al vero desiderio degli italovenezolani: vedere le loro donazioni concretizzarsi in una realtà tangibile. In passato, infatti, alla fine non si sapeva mai dov’erano finiti i soldi. Poi Oreste De Matteis, un amico italovenezolano incontrato per caso, mi ha fatto conoscere il Sindaco. E con lui l’idea del centro aggregativo che in Venezuela hanno subito approvato.
Scherzosamente, ma non troppo, Di Lodovico ha subito avvertito il Sindaco:
- Niente scherzi, ogni qualvolta ci sia possibile verremmo a verificare come procedono i lavori.
Una ‘minaccia’ reale, dato che alcuni membri de ‘Los 15’ sono già stati in loco.
In un breve intervento, il direttore Mauro Bafile ringraziava a nome dello staff della ‘Voce’ e della famiglia, l’omaggio reso dal Sindaco alla memoria del fondatore.
Un video illustrativo del paesino di Villa Sant’Angelo, 450 abitanti arroccati sulle montagne dell’Aquila, ha infine aperto il discorso del Sindaco Pierluigi Biondi.
- La patria non è un confine geografico - ha spiegato - ma un sentimento dello spirito. Ci si sente fratelli italiani a qualsiasi latitudine, e il vostro aiuto lo ha dimostrato.
Poi, facendo riferimento al Centro Italiano Venezolano, sorto nel 1964, ha proseguito:
- Questo Centro vi ha visto e vi vedrà sempre come componente presente della comunità. Se siete riusciti a costruire tutto questo in una terra dove eravate stranieri, ce la farete sicuramente a vedere i frutti dei vostri sforzi anche in Abruzzo.
Il primo cittadino ha fatto il punto su alcuni record che, talvolta purtroppo, vanta Villa Sant’Angelo.
In primis il tragico podio per quanto riguarda il rapporto tra numero di vittime e totale abitanti, guadagnato con la tragica morte di 17 persone nel terremoto del 6 aprile. Triste primato che fa da contrappeso al fatto che Villa Sant’Angelo è stato il primo comune ad inaugurare una scuola nel ‘cratere’ (la zona più devastata dal terremoto, ndr) ed il primo a non avere più sfollati all’interno dei propri confini, grazie soprattutto al contributo della Regione Trentino.
- Dopo il 6 aprile - racconta - tutti sono scappati. Era facile: solo 50 chilometri per avere un’altro panorama, provare a dimenticare tutto. C’era il grande rischio, insomma, che il tessuto sociale si sgretolasse. Ma noi incitavamo a restare, a ricostruire. E ci siamo riusciti. Prima le case, poi la scuola, la Chiesa ed oggi il Centro Aggregativo. Dopo la tragedia e la dispora iniziale, ci siamo resi conto che la grande sfida era quella di ricostruire il tessuto ricreazionale degli aquilani. Perché una comunità - spiega - non è fatta solo di cose.
Il Centro Sociale Polivalente Gaetano Bafile, come ha illustrato il Sindaco attraverso una serie di planimetrie, sarà una ‘casa delle associazioni’ dove la gente potrà incontrarsi, assistere alle recite dei bambini, giocare a tombola a Natale. Sarà a struttura modulare che permetterà di separare ed unire a piacimento la sala conferenze, l’area aggregativa e la sala di lettura, per un totale di 322 mq.
Come già annunciato, sorgerà al lato del parco in cui si trova la statua dedicata al musicista Piero Pezzuti, autore dell’Inno di Caracas e padre dell’attuale Assessore comunale, nata nella capitale venezolana e tornata poi in Abruzzo.
- Prima del terremoto i rappresentanti di Villa Sant’Angelo si erano riuniti con l’Aquila ed altri Comuni per un progetto che portasse il nome di Gaetano Bafile. Poi il terremoto ha stravolto ed interrotto qualsiasi agenda. Questa - ha concluso il Sindaco - credo sia l’occasione perfetta per riprendere intenzioni lasciate in sospeso.

Nessun commento:

Posta un commento