Visualizzazioni totali

giovedì 27 maggio 2010

Frattini è a Caracas per la firma di accordi strategici

In programma una riunione con il suo omologo Nicolás Maduro e forse un incontro con il presidente Hugo Chávez


di Monica Vistali

CARACAS – Lasciato il capo della Stato Giorgio Napolitano a Washington e con le valigie pronte per Panama, dove lo attende il presidente del Consiglio Silvio Belusconi, il ministro degli Esteri, Franco Frattini è arrivato ieri sera a Caracas per una visita lampo di 24 ore. Oggi incontrerà il suo omologo venezolano, Nicolàs Maduro, esponenti del governo e, forse, il presidente della Repubblica, Hugo Chàvez. A questi dovrebbe consegnare una lettera personale del premier Berlusconi.
Contemporaneamente, la II Commissione mista denominata “Consiglio Italo-Venezolano”, suddivisa in quattro gruppi di lavoro settorializzati in aree d’interesse, analizzerà le relazioni economiche, commerciali, sociali e culturali tra i nostri due paesi. A conclusione della visita, è prevista la firma di importanti accordi che spaziano dall’ambito economico al culturale, da quello dell’educazione allo sviluppo.
- Il ministro Frattini - ha assicurato qualche giorno fa al quotidiano “La Voce d’Italia” l’Ambasciatore d’Italia, Luigi Maccotta - è consapevole della realtà che si vive oggi in Venezuela. La sua visita ha certamente come scopo rilanciare il rapporto di collaborazione con il governo venezolano ma anche quello di esprimere preoccupazione, chiedere comprensione, sostegno ed un occhio di riguardo per i problemi della comunità.
Il presidente Chàvez - ha proseguuito il diplomatico - ha nei confronti degli italiani in Venezuela un atteggiamento di apertura, grande disponibilità ed interesse.
Parlando a Washington della sua visita in Venezuela, Frattini ha affermato che “si dovrà valutare con le autorità locali, a partire dal presidente Chavez, come risolvere i rimanenti problemi che hanno alcune aziende”. Il ministro ha ricordato un “segnale molto importante, lo sblocco di acune centinaia di milioni di dollari, i pagamenti arretrati che erano crediti di imprese italiane. Un gesto che apprezzo particolarmente alla vigilia della mia visita”.
I lavori dovrebbero chiudersi ufficialmente domani mattina con la stesura dei verbali. I ministri Frattini e Maduros, quindi, dovrebbero firmare un protocollo che darebbe un’impronta politica agli aspetti tecnici.

L’arrivo della delegazione
Il ministro Frattini è stato anticipato ieri a Caracas dal sottosegretario agli Esteri, Vincenzo Scotti e dal sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Roberto Castelli, ricevuti all’aereoporto Simón Bolívar dall’Ambasciatore Maccotta insieme alla responsabile della Direzione per l’Europa del Viceministero, Ginette Gonzáles. Con il resto della delegazione italiana, sono stati poi accolti dal viceministro degli Esteri venezolano, Temir Porras, presso l’Hotel Melia Caracas.
Nel suo discorso d’apertura, Porras ha ricordato che Italia e Venezuela mantengono accordi ambiziosi specialmente nel settore petrolifero ed ha menzionato l’importanza dell’impresa Eni per lo sviluppo della riserva energetica nazionale. Specificando che la fruttifera relazione in questa area permette di dare impulso a nuovi ambiti di cooperazione, Porras ha citato il già avviato lavoro congiunto dei due Paesi per quanto riguarda lo sviluppo dell’infrastruttura ferroviaria, la promozione di distretti industriali, il traferimento di tecnologia e Know-how, oltre allo stretta collaborazione nell’ambito della lotta contro il narcotraffico.
Il viceministro ha sottolineato la ferma decisione del Governo bolivariano di dare impulso a progetti congiunti con l’Italia, sottolineando come lo stesso presidente Chávez abbia programmato per oggi la discussione di temi di rilevanza strategica.
- Questi elementi - ha specificato Porras - esplicitano l’alto valore dato dal Governo bolivariano alle relazioni con l’Italia, le prospettive che si aprono sulla base della cooperazione energetica. Inoltre, le possibilità di sviluppare strumenti economici e finanziari innovativi che permettano di dare nuovi impulsi a processi di cooperazione che necessitano grandi investimenti.
Dal canto suo, i rappresentanti del Governo italiano hanno manifestato la loro disponibiltà a contribuire allo sviluppo in Venezuela.
Vincenzo Scotti ha dichiarato che l’Italia è interessata a studiare insieme al Venezuela nuove formule per il finanziamento di progetti a lungo termine, incentrati soprattutto al settore petrolifero.
- L’Italia vuole continuare a contribuire allo sviluppo del Venezuela - ha affermato il sottosegretario - e vogliamo che il Venezuela faccia lo stesso, in condizioni d’uguaglianza, reciproco rispetto e, soprattutto, amicizia.
Scotti ha inoltre sottolineato la volontà del Governo italiano di lavorare per la cooperazione industriale e il trasferimento di tecnologia, soprattutto in aree quali istruzione, Università e salute, ricordando il sistema sanitario pubblico esistente in Italia dal 1978.

I gruppi di lavoro
Il primo gruppo è quello della “Cooperazione finanziaria, economica e industriale”, gli altri riguardano tematiche relative all’Energia e di conseguenza all’Ambiente e al Turismo, alle Infrastrutture e ai Trasporti, poi al Lavoro, Salute, Protezione Civile e infine a Cultura, Educazione, Scienza e Tecnologia.
Il tavolo che farà sicuramente la parte del leone sarà quello dell’Energia ma si prevede che anche quello di Ambiente e Turismo desterà molto interesse. A quest’ultimo parteciperanno, oltre ai funzionari del ministero del Turismo, i rappresentanti dell’Ente Acque Sardo (Enas).
Altro tavolo importante, che sarà presieduto dal leghista Roberto Castelli, è quello dedicato alle Infrastrutture ed ai Trasporti. Oltre a tecnici ministeriali e ad altre personalità di spicco integreranno questo tavolo i dirigenti della Ghella, dell’Astaldi, dell’Alitalia e di altre multinazionali del Belpaese: il top delle grandi aziende che operano in Venezuela, alcune delle quali già impegnate in grandi opere di infrastrutture. In primis, la costruzione della rete ferroviaria.
Il terzo gruppo è “Lavoro, Sociale, Sicurezza, Protezione civile”. Un tavolo di lavoro riguarderà sicuramente il tema della Salute. A questo proposito si è già parlato di un “modello italiano” da prendere ad esempio. Per quanto riguarda “Protezione Civile e Sicurezza”, è probabile che oltre alla formazione della polizia e dei corpi destinati alla lotta contro la malavita organizzata e il flagello dei sequestri, si affronti il tema della dotazione tecnologica delle forze dell’ordine.
Lo scorso anno, fu firmato un accordo tra il capo della Protezione civile italiana, Guido Bertolaso, e il viceministro degli Esteri, Flemming. E’ possibile, quindi, che ci sia una sua verifica ed un aggiornamento.
Stesso discorso per quanto riguarda l’ultimo gruppo, relativo a “Cultura, Educazione, Scienza e Tecnologia”. Nell’ambito della collaborazione scientifica e tecnologica, esiste già un accordo che risale al 1987 che verrà ulteriormente studiato.

Petroleo
Recentemente, parlando con Hugo Chávez durante il programma domenicale ¡Aló Presidente!, numero 358, l’Ambasciatore d’Italia Luigi Maccotta aveva sottolineato che le imprese italiane non sono interessate solo alla costruzione di grandi opere e alla partecipazione al ‘Plan Nacional ferroviario’, ma anche a “scrivere una pagina di amicizia tra i popoli ed i governi dei due paesi”. Dal canto suo, il capo dello Stato aveva manifestato al diplomatico italiano l’interesse a stabilire alleanze con il nostro Paese per ottenere finanziamenti aggiuntivi da destinare alle grandi opere. A questo proposito, aveva menzionato la partecipazione che attualmente ha l’ENI nel complesso della ‘Faja Petrolífera del Orinoco’ ed aveva aggiunto la necessità di nuove formule per promuovere gli investimenti italiani nel territorio.
Nella stessa occasione, il presidente aveva annunciato all’Ambasciatore Maccotta il progressivo incremento di produzione petrolifera, per la quale “si prevede un salto di 300 mila barili giorno di grezzo già a partire dalla fine dell’anno”. Una nuova ascesa si programma poi nel 2014: “un milione di barili al giorno in più - ha spiegato il capo dello Stato - rispetto a quelli prodotti oggi. Formula assunta dagli imprenditori cinesi”.
Chávez, spiegando che “la Cina ha prestato al Venezuela 8 milioni di dollari” e che “stiamo già pagando con il petrolio”, ha espresso il desiderio che con l’Italia si possa applicare una formula simile a quella che il Paese asiatico si accinge a riconfermare per la terza volta.

Precedenti
La prima riunione del Grupo di lavoro del Consiglio Italiano - Venezolano ha avuto luogo a Caracas nel novembre del 2005. In quell’occasione, le delegazioni di entrambi i paesi valutarono le strategie da adottare in aree di cooperazione economica, industriale, finanziaria, delle infrastrutture e dello sviluppo.

1 commento:

  1. Per quanto riguarda l'Università quali sono le proposte? Si parla anche di equiparazione delle lauree ottenute nei due paesi?

    RispondiElimina