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lunedì 2 agosto 2010

Il leghista Castelli: infrastrutture italiane in Venezuela grazie all'amicizia tra Chávez e Berlusconi

CORTINA – Parla di colonizzazione, allude alla dittatura quando parla del Venezuela e di rapporti tra ‘grandi capi’ quando tratta di economia. È il vice ministro delle Infrastrutture, Roberto Castelli, parlando dell’export italiano durante una tavola rotonda organizzata nell’ambito di “Cortina Incontra”.
- Le aziende italiane lavorano in Venezuela grazie al rapporto personale che c’è tra Berlusconi e il presidente Ugo Chavez. Chavez ci fa fare le cose - ha detto - perché siamo bravissimi e c’è una storia delle imprese italiane in Venezuela, ma anche grazie ‘al mio amigo Berlusconi’, ‘salutami Berlusconi’ e ‘viva Berlusconi’. Le grandi opere infrastrutturali - ha poi aggiunto - vengono fatte quasi sempre in Paesi dove non c’è grande democrazia e mercato: decide l’autorità politica, che spesso è dittatoriale, per cui il rapporto personale tra il grande capo di quel paese e il grande capo del nostro paese è fondamentale.
Il vice ministro ricorda poi le cifre italiane:
- Conosciamo Ferrari e Valentino ma quello che hanno fatto i nostri costruttori nel mondo è di più: dal 2004 al 2008 è stato raddoppiato il fatturato di queste aziende nel mondo. Tre miliardi di euro nel 2004, sei miliardi e mezzo nel 2008’. Le aziende italiane - prosegue - vincono il campionato mondiale delle infrastrutture, hanno saputo colonizzare il mondo e questo mi rende orgoglioso da italiano. Ma c’è bisogno di supportare queste aziende con un programma di infrastrutture e con l’appoggio politico all’estero.
Per quanto riguarda il Ponte sullo Stretto, ‘’fare un’opera unica al mondo - ha detto Castelli - sarebbe un bel biglietto da visita per le nostre imprese. Io lo farei anche solo per questo ritorno d’immagine’’.

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