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mercoledì 19 settembre 2012

Gli italiani d'Italia e Venezuela: "Votate per Chávez"


Lettera di italiani che vivono in Italia
agli italiani, e ai loro figli e nipoti, che vivono in Venezuela

Cari italiani, e figli e nipoti di italiani, che vivete in Venezuela
siamo persone di diverso orientamento politico e culturale e viviamo in diverse città e paesi d’Italia. Sentiamo il bisogno di contattarvi a proposito delle importanti elezioni che il 7 ottobre si svolgeranno in Venezuela.
Non vogliamo dilungarci. Il nostro invito è chiaro: vi esortiamo a votare per Hugo Chávez, o meglio per quello che egli rappresenta. Per continuare e migliorare le realizzazioni sociali, economiche, politiche e ambientali che hanno caratterizzato la sua presidenza finora, pur con tante difficoltà e inevitabili errori.
Vi scriviamo con tutta l’umiltà del caso, poiché noi non viviamo in Venezuela, anche se alcuni fra noi conoscono bene quel grande paese. Conosciamo in compenso gli accadimenti in Italia. Li viviamo sulla nostra pelle.
Da quel che noi vediamo, l’America Latina sta sperimentando il futuro, un futuro di solidarietà, pace e dignità, l’Europa non sta andando affatto nella stessa direzione. La dittatura dei mercati finanziari e l’insostenibilità di un modello di sviluppo che non vi auguriamo stanno producendo molte vittime e la situazione è destinata a peggiorare. Disoccupati e imprenditori caduti in povertà fanno scioperi e protestano ma non sono ascoltati. Molti si tolgono la vita. I più fortunati, quelli che lavorano regolarmente, vedono allontanarsi il momento della pensione. Le scuole sono allo sfascio. L’insicurezza è totale. Certo, rimangono i privilegiati, quelli che hanno enormi rendite e proprietà. E fra loro i politici.
Il gap fra classi medie e basse e quelle abbienti aumenta.
L’attuale governo italiano non è stato eletto. È stato nominato. Ed è un governo di banchieri. Ci rimane una bellissima natura; ma le speculazioni e l’ignoranza interessata ne hanno rovinato gran parte. Purtroppo l’Italia sta gettando via il meglio delle sue tradizioni, annullando i vantaggi culturali acquisiti in secoli.
In un bel libro di Manuel Scorza, La danza immobile, una francese dice al suo amico peruviano: “L’Europa è morta”. Ecco, abbiamo un po’ questa sensazione.
L’America Latina invece è in cammino. È la sua ora. E riteniamo che il presidente Hugo Chávez abbia avuto un ruolo importante in tutto ciò, insieme ad alcuni altri presidenti eletti a partire dalla seconda metà degli anni ‘90. Prima, l’America Latina era sprofondata in dittature sanguinarie o calpestata da governi neoliberisti che non si curavano della popolazione. Era priva di sovranità e di prestigio a livello internazionale. Era, in modo umiliante, il cortile di casa degli Stati Uniti.
Da quando il vento è cambiato in buona parte del vostro continente, sono stati raggiunti risultati incredibili, in pochi anni. E il Venezuela è da considerarsi un capofila, grazie all’uso sociale dei proventi del petrolio a livello nazionale e internazionale. Leggiamo che l’Onu ha dichiarato il vostro Paese libero dall’analfabetismo. La salute per tutti non è più un mito. La pensione arriva molto prima che in Italia. Le ore di lavoro stanno diminuendo. Non è un caso che agli investimenti sociali sia destinato addirittura il 42,5% del bilancio statale. E che persino Capriles Radonsky non abbia potuto fare a meno di riconoscere le indiscutibili conquiste sociali realizzate dal governo bolivariano nei diversi ambiti dell’educazione, della cultura, della salute, dell’alimentazione, della politica abitativa, delle pensioni, del salario minimo (malgrado nel suo programma si preveda proprio un taglio degli investimenti in campo sociale).
Il progetto di integrazione regionale chiamato Alba è un esempio per il mondo di quel che deve essere la solidarietà internazionale: complementarietà, cooperazione, riduzione delle asimmetrie, azioni in comune, anche per la pace nel mondo. A proposito: mentre l’Italia continua a partecipare servilmente a guerre che creano devastazione a casa d’altri, l’America Latina è sempre più in pace.
Ci auguriamo che il modello Alba, per la cui nascita il ruolo di Hugo Chávez è stato determinante, persegua sempre più l’obiettivo della giustizia anche ecologica, per una armoniosa convivenza con il pianeta. Ciò richiede anche un cambiamento negli stili di vita individuali e collettivi, un superamento di quanto è insostenibile, energivoro, dissipatore di risorse scarse, violento per gli altri esseri umani e per tutti gli esseri viventi. Questa riconversione dell’economia e della vita richiederà una collaborazione fra popoli prima ancora che fra governi. E su questo, forse, perfino qui in Italia stiamo facendo qualcosa. Ma non certo con l’aiuto del governo.
Per queste ragioni, sarà una gioia per noi se la comunità italiana deciderà di non gettare via un’esperienza che ha ancora bisogno di tempo ma che ha già percorso tanta strada.
Se fossimo venezuelani o avessimo il privilegio che avete voi della doppia nazionalità, voteremmo per Chávez.
Nella speranza che a questo primo contatto ne seguano altri, vi ringraziamo per la vostra attenzione.

26 commenti:

  1. Adhieren y hacen proprio este mensaje los italianos que viven en Venezuela
    Mario Neri, empresario, (Caracas), Cecilia Laya, economista (Caracas), Attilio Folliero, profesor (Caracas), Giulio Santosuosso, scrittore (Caracas), Giordano Bruno Venier, architetto (Caracas), Antonio Neri, stilista (Puerto La Cruz), Evelia Ochoa, pensionata (Caracas), Mario Gallo, comerciante (Maracay), Pietro Altilio, industriale (Caracas), Isa Carrascon, pensionata (Caracas), Elio Gallo (Caracas), Concenzio Zavatti (Caracas), Giuliana Germia, casalinga (Caracas), Maira García, agente di viaggi (Caracas), Valentina Schumacher García, studentessa (Caracas), Ennio di Marcantonio, giornalista (Caracas), Axel Schumacher, traduttore (Caracas).

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  2. Lucia Agrati, operatrice sociale, Milano; Carlo Amirante, Costituzionalista, Napoli; Giovanni Avena, direttore agenzia Adista; Vito Barone, pensionato, Roma; Rosa Bartiromo, psicologa, Napoli; Maria Cristina Basso, funzionaria, Napoli; Roberto Battiglia, dipendente pubblico, Roma; Marco Benevento, impiegato, Roma; Paolo Bertagnolli, pensionato e volontario, Bolzano; Dario Bertetto, libero professionista, Roma; Michele Boato, docente di economia, Mestre; Vincenzo Brandi, ricercatore scientifico, Roma; Ciro Brescia, redattore di “AlbaInFormazione” ed educatore di strada, Napoli; Gaia Capogna, traduttrice, Roma; Sergio Cararo, giornalista, Roma; Gennaro Celli, operaio, Napoli; Vincenzo Cinque, operaio, Napoli; Ingrid Colanicchia, giornalista, Roma; Geraldina Colotti, giornalista, scrittrice; Roma; Marinella Correggia, ecopacifista, autrice, Torri in Sabina; Valentino Correggia, coltivatore diretto pensionato, Rocca d’Arazzo; Sebastiano Cosenza, commercialista, Milano; Rosa Maria Coppolino, dipendente pubblica, Roma; Maria Cossu, ostetrica, Venezia; Nicoletta Crocella scrittrice, Viterbo; Eletta Cucuzza, giornalista, Roma; Anna Maria Dall’Occhio, collaboratrice editoriale, Milano; Daniele D’Ari, Fotografo, Napoli; Dario D’Ari, Anestesista, Napoli; Gabriele de Martino di Montegiordano, bibliotecario, Napoli; Franco Dinelli, ricercatore Cnr, Pisa; Ludovica Eugenio, giornalista, Roma; Claudia Fanti, giornalista, Roma; Antonio Gargiulo, operaio, Napoli; Marcello Gentile, piccolo imprenditore, Milano; Fabrizio Greco, educatore, Napoli; Alexander Höbel, storico, Napoli; Antonio Lupo, medico, La Spezia; Miriam Marino, scrittrice, Bassano in Teverina; Rita Martufi, ricercatrice Cestes, Roma; Giorgio Massi, ammiraglio, Roma; Lina Miele, dirigente comunale, Napoli; Loretta Mussi, medico, Roma; Nicola Nardella, avvocato, Napoli; Maria Luisa Naro, insegnante, Roma; Fabio Nicolucci, dentista, Roma; Marco Nieli, insegnante, Napoli; Enrica Paccoi, impiegata, Roma; Francesco Pagano, sociologo, Napoli; Pier Paolo Palermo, traduttore, Napoli; Marco Palombo, operatore sociale, Roma; Ferdinando Pesce, architetto, Torri in Sabina; Giampaolo Petrucci, giornalista, Roma; Gianmarco Pisa, educatore, Napoli; Paolo Primiani, ingegnere, Napoli; Carla Giovanna Razzano, pensionata, Roma; Livia Razzano, casalinga, Roma; Claudia Razzano, pensionata, Roma; Serena Romagnoli, insegnante, Roma; Angelica Romano, ricercatrice, Napoli; Giorgio Rossi, pensionato, Chioggia; Stefania Russo, impiegata, Roma; Marco Santopadre, giornalista, Roma; Francesco Santoianni, architetto, Napoli; Giovanni Sarubbi, giornalista, Avellino; Nadia Schavecher, operatrice sanitaria; Roberto Scorsani, guardia giurata, Roma; Davide Secone, medico, Quarto (Napoli); Luigi Sito, operaio, Napoli; Maria Spina, casalinga, Napoli; Valeria Sonda, operatrice sociosanitaria, Padova; Milano; Giuseppe Tadolini, medico ospedaliero, Ravenna; Paola Tiberi, casalinga, Roma; Maria Vittoria Tirinato, educatrice, Napoli; Arianna Ussi, insegnante, Napoli; Luciano Vasapollo, docente universitario, Roma; Andrea Vento, docente di geografia economica, Pisa; Agnese Verde, operaia, Napoli; Antonio Vermigli, attivista internazionale, Quarrata; Francesco Quirino, operaio, Napoli; Mariarosa Milna Vita, pensionata, Castel Focognano; Aldo Zanchetta, attivista internazionale, Lucca; Pierangela Zanzottera, organizzatrice teatrale, Milano;

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  3. ...sono opposti a questi idee, tutti gli altri milioni di italiani-venezuelani che devono rimanere in anonimato perché le loro vite corrono pericolo in un paese sottomessi da un tirano, senza libertà e dove regna il terrore e ingiustizia...

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  4. Aderisco all'appello.
    Giuseppe Angiuli, avvocato, Monopoli

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  5. Hugo Chavez è indiscutibilmente il paradosso più grande dell’America Latina e forse del mondo. Andato al potere promuovendo il socialismo democratico, amato da tutte le sinistre mondiali, si è rivelato uno dei più feroci dittatori della già travagliata America Latina.
    Teoricamente Hugo Chavez sarebbe uno dei maggiori nemici della globalizzazione e della politica occidentale. Fu eletto proprio perché promise un nuovo Venezuela, uno Stato che avrebbe dato la massima attenzione alla fascia più povera del paese, praticamente la stragrande maggioranza. In effetti Hugo Chavez è un altro esempio (l’ennesimo) di critico della globalizzazione e del capitalismo pur essendo lui stesso un capitalista (decine di conti all’estero) e una pedina consapevole della globalizzazione. Fortemente antisemita, amico intimo di Ahmadinejad, dal dittatore iraniano ha praticamente copiato tutto. Ne ha assimilato in toto il pensiero facendolo suo e applicandolo in Venezuela. Risultato, oggi il Venezuela è diventato una delle dittature più repressive dell’America Latina.

    Chiunque critichi Hugo Chavez finisce in prigione (se gli va bene) o viene “fatto sparire”. I giornali, le televisioni e le radio indipendenti che avevano il coraggio di criticare il dittatore venezuelano sono state chiuse senza tante spiegazioni e in aperto sfregio alla Costituzione venezuelana. Di recente, Carlos Correa, direttore di “Espacio Público”, una organizzazione indipendente che monitora lo stato della libertà di stampa e della diffusione libera delle idee, ha affermato che “c’è una chiara volontà di mettere a tacere gli organi di stampa critici verso il regime”. Alcune manifestazioni contro la politica di Chavez sono state represse nel sangue (vi ricorda qualcosa? Magari l’Iran?).

    Twitter è diventato l’alternativa alle limitazioni della libertà di stampa imposte dal dittatore venezuelano.
    E lo sapete qual’è il bello? Il paradosso più paradossale? Hugo Chavez è uno dei leader (insieme ad Ahmadinejad) più amati dai movimenti “pacifisti” e di sinistra a livello mondiale. Nessuno critica Hugo Chavez, nessuno dice che tiene il popolo venezuelano sotto il giogo della fame mentre lui spende milioni di dollari per fare filmetti con Oliver Stone. Nessuno dice che non ha mantenuto una sola promessa di quelle fatte prima di essere eletto. Nessuno parla delle manifestazioni di protesta contro il regime represse nel sangue. Hugo Chavez (insieme al suo amichetto Ahmadinejad) è una vera e propria icona per questa gente. In fondo cosa fa di male? Incarcera qualche dissidente, qualche giornalista, qualche blogger, manda le sue milizie a reprimere le proteste popolari, vieta la libertà di stampa ecc. ecc. Ma in fondo è amico di Ahmadinejad, protegge la figliale di Hezbollah in Venezuela (con tutti i loro traffici illeciti), è nemico degli ebrei e dell’America. Qualche peccatuccio glielo possono pur perdonare.

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  6. Invece noi (piu’ del 90%) dei Venezuelani e italovenezuelani in ITALIA voteremo contro IL PEGGIORE DITTATORE dell’AMERICA LATINA nei consolati venezuelani
    Fulvio D'Angelo
    Medico italovenezuelano (L'Aquika)

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  7. Noi italovenezuelani voteremo contro la malattia piú atroce che ha avuto il Venezuela, abbiamo perso tanti amici e parenti grazie a la mancanza di politiche di sicurezza. #Hayuncamino

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  8. Il Venezuela non sta certamente attraversando un buon periodo: il paese sopravvive grazie all'elevato prezzo del petrolio, ma il debito pubblico cresce a dismisura e mina il futuro della popolazione; è diffusa, inoltre, la sensazione che la valuta nazionale, il Bolivar, sarà svalutata un’altra volta per rivitalizzare le esportazioni. L’economia è in gravi condizioni. Il paese sopravvive grazie al prezzo alto del petrolio, un barile di greggio costa più di cento dollari, ma il debito pubblico cresce a dismisura e mette a rischio il futuro della popolazione. Molti analisti sono d’accordo nel dire che il paese si sta indebitando con dei creditori stranieri come la Cina e che questa è una forma di ipoteca. Anche perché molto probabilmente la moneta venezuelana sarà svalutata (per la terza volta dal 2005) dopo le elezioni. Se vince Capriles, dovrà fare un certo numero di cambiamenti strategici per ridurre il debito pubblico, attirare i capitali stranieri che hanno abbandonato il paese per la politica “nazionalista” di Chavez e di attrarre il talento umano ha dovuto lasciare il paese a causa della drastica riduzione delle opportunità di lavoro. Noi italovenezuelani consapevoli della realtà voteremo in massa sicuramente a favore del nuovo candidato Capriles

    Pedro Paolucci Psicologo del Lavoro, Master RRII

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  9. una domanda a voi, Ma siete tutti laureati in economia???, si siete come mario monti, italia non ha futuro, non parlate di dittatura quando nom capite propio un cazzo di quello che scrivete. VIVA CHAVEZ.

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  10. CASERTA - I carabinieri della stazione di Carinola hanno arrestato nella notte, con l'aiuto di un finanziere della Compagnia di Mondragone libero dal servizio, sei persone in quanto sorprese a caricare su due auto numerosi sacchi contenenti pesche appena rubate in un campo. In tutto, i sei, erano riusciti a portare via tre quintali di frutta.

    E' COLPA DI CHAVEZ??????

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  11. SALERNO - Ventiquattro persone, tra cui undici componenti del consiglio di amministrazione di un istituto bancario di Fisciano, nel Salernitano, due direttori pro-tempore, un cassiere, ed il responsabile di una filiale, sono state denunciate , a vario titolo, in stato di libertà per usura, estorsione, esercizio abusivo dell'attività finanziaria e violazioni in materia di antiriciclaggio. L'operazione investigativa è stata condotta dalla Guardia di Finanza del comando provinciale di Salerno.

    E' COLPA DI CHAVEZ??????

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  12. Carta abierta al presidente Chávez de los trabajadores italiano
    de la FIAT

    UNA CARTA ABIERTA DE LOS TRABAJADORES ITALIANOS DE LA FIAT
    PRESIDENTE CHAVEZ: “NACIONALICE” LA FIAT
    Señor Presidente,
    Puede parecer extrano que al presentarle un pedido de intervenciòn - al Presidente de un pais del
    empobrecido Sur del planeta – somos los trabajadores del rico norte del mundo, dependientes de una
    Multinacional como la FIAT. Pero el capitalismo globalizado, impuesto a muchos paises del Sur tanto como
    lo es en el Norte,està gradualmente abatiendo las conquistas historicas del movimento trabajador bajo los
    golpes de una “teologia de la liberalizaciòn” que no duda de imponerce a la humanidad asi sea a travèz de
    la guerra. A empeorar la situaciòn Italiana basta decir que a la cabeza del gobierno italiano està aquello
    que un Venezolano llamarìa el ” Cisneros italiano” (pero a la enesima potencia), asì como nosotros
    definirìamos a Cisneros “el Berlusconi Venezolano” (que para ustedes es la oposiciòn).
    Por otra parte su pais, con el inicio de la Revoluciòn Bolivariana, representa una esperanza para millones de
    trabajadores: leyendo la constituciòn de la Republica Bolivariana deseada por Usted en 1999 se puede
    apreciar como se ha querido dar dignidad constitucional a todos aquellos derechos de los trabajadores que
    hoy en Italia vemos progressivamente bajo amenaza o despedidos (la constituciòn venezolana prevee entre
    otras cosas: ajuste anual de los salarios a la inflaciòn, incentivo a la progresiva reducciòn del horario de
    trabajo, derecho a un trabajo estable, plena libertad sindical con derecho de voto a los trabajadores, sistema
    de pensiòn publica y sin finalidad de lucro, sanidad e instrucciòn publica y gratuita para todos, control
    publico sobre los recursos naturales y los bienes comunes) .
    Gran interès, entre otros, estàn suscitando en nosotros las nuevas formas de participaciòn laboral en las
    empresas privadas en crisis, de las cuales el estado venezolano està adquiriendo el capital, lanzando un
    nuevo modelo de intervenciòn publica en la economìa que no renuncia al patrimonio de conocimiento y
    profesionalidad de los trabajadores, aùn mas, lo valoriza, afirmando el principio que el mercado no es el
    idolo al cual reverenciar, que las personas son mas importantes.
    De todas maneras hace anos que la FIAT està en crisis. Aùn siendo privada, es una suerte de PDVSA a la
    italiana (la sociedad petrolifera publica venezolana que vuestra revoluciòn està tratando de frenar a las
    garras de las multinacionales del petroleo utilizando los recursos a fines sociales): en los ùltimos trenta anos
    la FIAT ha recibido en regalo de varios gobiernos italianos una cantidad de dinero pùblico mucho mayor del
    PIL de muchos paises del Sur del mundo. Y aunque si el estado italiano ubiera podido comprar el capital de
    anos, habiendolo pagado ampliamente, redefiniendo las estrategias empresariales en el interès general, de
    nacionalizaciòn de la FIAT no quiere sentir hablar.
    Mientras tanto la FIAT tiene hoy el doble de deuda de la Parmalat antes de la quiebra! Donde terminaron
    los millones de euros dados a fondo perdido en estos años ?
    Por todas estas razones, no solo como militante revolucionario, pero verdaderamente como presidente de
    un pais que està realizando un proceso que miramos con interès, le pedimos : la nacionalizaciòn de la FIAT
    la realize el gobierno Bolivariano, sea el Estado venezolano a adquirir la FIAT, a iniciar los modelos de
    participaciòn democratica trabajadora que se estàn desarrollado en vuestro pais, se reactive el grupo FIAT
    reconvirtiendola en una empresa pùblica que persigue el interès general y no se base màs en el saquèo y la
    explotaciòn de los paises del Sur, pero si en un nuevo modelo de cooperaciòn.

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  13. Me da risa que estos italianos que quizas nunca hayan pisado Venezuela esten defendiendo a un dictador como lo es Chavez, quizas,no sepan que Venezuela, solo en 2011, hubo mas de 19 mil asesinatos por la Inseguridad, quizas no sepan que ahora Venezuela es el pais mas CORRUPTO del MUNDO, los ranchos ahora abundan por Caracas, y las principales industrias del pais como PDVSA y las de GUAYANA, destruidas. Como pueden OPINAR de que VOTEMOS por CHAVEZ, quien ha sufrido en carne propia la INSEGURIDAD y el DESEMPLEO... fuera el TIRANO CHAVEZ
    Carlos Julio Salazar
    Entrenador Deportivo ahora en Italia

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  14. Carlos julio salazar esos datos de donde los sacastes????. te lo dio el payaso de julio Borges????. quedate alla y no opines si no sabes, sigue hablando mal de venezuela en italia a ver si gana las elecciones el majunche burgues que tienen como candidato. cuando gobernaron los adecos y copeyanos tu sabes cuantos homicidios habian cada fin de semana???. 200 a 300 muertos, y sin contar los del caracazo. asi que no hables tantas pendejadas muchacho pa bobo.

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  15. Pues no me lo dio Julio Borges, vengo de Catia un barrio humilde, fui entrenador deportivo del IND, hasta que llegaron los malditos cubanos que le quitaron el trabajo a los venezolanos, gracias a Dios consegui trabajo en Italia para no morirme de hambre o de un tiro en Venezuela
    Carlos Julio Salazar entrenador deportivo en Italia

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  16. ahora le das la culpa a los cubanos, si eras buen entrenador porque no te quedastes a hecharle bolas y trabajar aqui, solo escusas amigo, te fuistes porque te interesan lo euros, aqui hay entrenadores que lo hacen por pasion su trabajo y hay mucho trabajo, sigue entrenando por alla, eso si cuando te consigas a un entrenador cubano en italia dile maldito a ver si te quitan el trabajo alla. muchacho pa bobo, la culpa es de la vaca o de la gallina???

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  17. Gracias a Dios, que el PUEBLO desperto, el DICTADOR se va, para poder regresar a mi pais

    Carlos Julio Salazar entrenador

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  18. Los invito a ver este CRUDO DOCUMENTAL que esta recorriendo al mundo relativo a lo que el CHAVISMO ha convertido a Venezuela http://www.dailymotion.com/video/xtjiwd_extreme-world-venezuela_news?start=84

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  19. ni que manden videos, fotos o publicaciones contra nuestro presidente podran frenar la gran victoria del 7 O, ahora siganle los pasos a la ABC de españa, que apoyaron a mussolini, hitler, pinochet y franco, aqui estamos bien claros que es lo que queremos, es revolucion, los medios internacionales escriben tantas pendejadas y manipulaciones que todavia hay algunos pendejos italo-venezolanos que se creen ese cuento, si no les gusta el presidente vayanse para new york o miami y voten por los titeres que ustedes quieran para que trabajen alla limpiando baños o cocinando hot dogs. no volveran.

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  20. Eso esta por verse, gracias a Dios el pueblo venezolano esta despertando, veran una sorpresa el 7 de Octubre, se quedaran locos como los empleados publicos obstinados del Regimen Dictatorial y los Ninis se volcaran a votar por la unica opcion que restablecera el progreso en Venezuela

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  21. El que escribio la frase muchacho pa bobo!!! porque no escribio su nombre y su apellido como lo hizo el entrenador, como todos los chavistas ignoran las cosas y ofenden porque es la unica manera para defenderse.

    CHAVEZ SE VAAAAAAAAA!!!!!

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  22. yo soy empleado publico, trabajo en el ministerio de salud, eso lo que estan diciendo es mentira que vamos a votar contra nuestro presidente, aqui estamos bien claros, primera vez en mi vida que recibo tantos beneficios de este gobierno, cuando trabaje con los gobiernos anteriores teniamos que salir a protestar para que nos pagaran nuestros aguinaldos y para que nos aumentaran el sueldo. todo eso que dicen de los empleados publicos es una matriz de opinion falsa. nuestro presidente del seguro social que es italo-venezolano rotondaro nos ha dado todo el apoyo a nosotros.

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  23. hay un camino: revolucion con chavez. los invito a que vean nuestro nuevo satelite miranda, eso se llama: independencia y soberania. lo que no tuvieron los gobiernos de la 4ta republica, adecos, copeyanos, narcotraficantes, corruptos, burgueses. NO VOLVERAN.

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  24. Ciao Monica. Mi piace molto il tuo blog.
    Ma, Chávez, davvero, non ha fatto quasi niente per il Venezuela. Ogni giorno 50 venezuelani muorono per l'insecurità e la violenza. Questo non può eseguire così.

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  25. no ha hecho casi nada por el venezuela?? pero que mundo vives tu amigo, donde estuvistes en miami??, tu sabias que en la 4ta republica de adecos y copeyanos morian 200 a 300 personas los fines de semana??, y los que eran comunistas los desaparecian, te parece que eso no es nada??, para saber el presente tienes que conocer el pasado.

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