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giovedì 2 agosto 2012

Abruzzo, pronto il Centro Sociale voluto dagli italo-venezuelani

di Monica Vistali

CARACAS - Manca ancora qualche ritocco ma finalmente, dopo un anno di intenso lavoro, il Centro Sociale e Culturale di Villa Sant’Angelo è pronto. Il piccolo Comune abruzzese lo inaugurerà questa domenica durante una cerimonia a cui assisteranno sindaci del circondario ed autorità provinciali e regionali, oltre all’ex Presidente del Centro Italiano-venezuelano di Caracas, Mario Chiavaroli e all’editore Amedeo di Ludovico. La speranza è che il nuovo centro aggregativo - intitolato al fondatore della ‘Voce d’Italia’, Gaetano Bafile, e in buona parte frutto della cordata di generosità degli italiani del Venezuela - impulsi la ricostruzione del tessuto sociale del paese, dissoltosi con il terremoto d’Abruzzo.
- Villa Sant’angelo è stato il Comune più colpito dal forte sisma del 6 aprile 2009 - racconta il Sindaco Pierluigi Biondi -. I morti sono stati 17. Ora i cittadini sono tornati ma è necessario restituire loro i luoghi dove socializzare, incontrarsi. L’aggregazione, lo stare insieme in modo costruttivo e il condividere esperienze passate e presenti, è l’elemento portante della rivincita sociale che vogliamo promuovere.
La cerimonia d’inaugurazione del Centro Sociale Polivalente avrà inizio alle ore 17 con il consueto taglio del nastro per mano del sindaco e il saluto delle autorità. Il programma prevede poi la proiezione del documentario “Tra il bosco e la luce” del regista Massimo De Matteis, giovane abitante del borgo e vittima del terremoto che con quest’opera ha voluto rendere omaggio ad una Villa Sant’Angelo in bilico tra ricordo, realtà e speranza. Non mancheranno il buffet e l’intrattenimento musicale, quest’ultimo a carico della band “Witko” e della corale “Cantabruzzo” di cui fa parte anche Raffaella, figlia di Tiero Pezzuto: l’illustre italo-venezuelano autore dell’“Inno a Caracas” al quale Villa Sant’Angelo ha dedicato un monumento proprio accanto alla nuova casa civica.
- Sarà una giornata speciale - spiega il sindaco Biondi -. Speriamo di poter ricambiare tutta l’ospitalità dimostrateci durante la nostra visita a Caracas.

Il Sindaco di Villa Sant'Angelo, Pierluigi Biondi
La realizzazione del Centro Sociale Polivalente G. Bafile è stata possibile grazie alla volontà e al denaro della collettività italiana del Venezuela: 102.522,12 euro donati dal CIV di Caracas, dalla Fondazione Abruzzo Solidale, dagli imprenditori del Gruppo dei 15 e dall’Associazione Abruzzesi e Molisani nel Mondo, che insieme a tanti generosi italo-venezuelani e ai connazionali del Canada hanno aderito alla cordata di solidarietà lanciata dalla ‘Voce d’Italia’ subito dopo la tragedia. Fondamentale lo sforzo dell’ex Ambasciatore Luigi Maccotta, che è riuscito ad ottenere da Cadivi il cambio preferenziale per i bolivares raccolti.
- Ancora una volta, sono i nostri emigranti ad aiutarci - ammette Biondi -. Sembra di essere tornati all’epoca delle rimesse, quando la nostra terra era distrutta ed erano i nostri concittadini all’estero, con il loro sudore, a darci la possibilità di vivere in modo decoroso, di ricostruire e far crescere il Paese.
Il fondo proveniente dal Venezuela - più 30 mila euro del Comune e 100 mila euro dell’impresa Edil2000 che si è incaricata dei lavori - ha permesso la costruzione di una struttura polifunzionale di 322 mq pensata in particolare per giovani e anziani, ma dove troveranno spazio anche attività civiche e comunali. Un luogo in cui ospitare laboratori e manifestazioni culturali, con una sala multimediale insonorizzata per concerti, proiezioni cinematografiche e conferenze. Una realtà che, come spiega Biondi, “serviva anche prima del terremoto”.
- Si tratta del coronamento di sogno - commenta il primo cittadino -. Prima del 6 aprile il punto di ritrovo era la ‘Casa delle associazioni’, abbattuta d’urgenza dopo il terremoto. Si trattava di un ex asilo, quindi di una struttura totalmente inadeguata, ma almeno era qualcosa. Dopo il sisma non c’era più nulla. Gli anziani avevano perso ogni punto di riferimento, i giovani non li trovavano. Speriamo che il nuovo Centro contribuisca a ricostruire un paese a misura d’uomo.
La nuova costruzione ha una struttura modulare: c’è la zona riservata alla piccola ristorazione/bar, la zona lettura/internet caffè e la zona conferenze/videoteca. Le prime due definiscono uno spazio unico, divisibile all’occorrenza tramite pareti mobili; mentre la terza è uno spazio a sé. La sala principale ha anche una grande vetrata aperta verso l’esterno, cosicché il fabbricato avrà un collegamento diretto al giardino per organizzare eventi all’aperto durante la stagione estiva.
- Rispetto al progetto iniziale la struttura si è arricchita notevolmente - spiega Biondi -. Abbiamo migliorato la stabilità dell’immobile, curato gli esterni, provvisto l’area di aiuole, parcheggio ed illuminazione. È bellissima e avrà un gran successo, anche perché è fabbricata all’interno del Parco comunale dove organizziamo i tornei di calcetto e la nostra sagra settembrina. Mancano solo gli arredi, che donerà Ikea per promuovere il suo nuovo centro vendite, e qualche passaggio burocratico per l’attestato di agibilità.
Ma come vanno le cose nell’Abruzzo post-terremoto? Il sindaco ci spiega che il piano di ricostruzione del Comune sarà presto approvato ed avviato e che, conclusa quella leggera, la costruzione pesante ha già preso il via. C’è ancora molto da fare, ammette, ma la voglia di riuscire è tanta.
- L’importante è far sentire i giovani parte di un destino comune: il destino di Villa Sant’Angelo. Offrire loro tutto il possibile affinché non siano costretti ad emigrare come hanno fatto i loro nonni. Abbiamo bisogno di loro. Architetti, muratori, storici dell’arte, psicologi... in questo momento tutti sono necessari. E poi non avrebbe senso ricostruire un paese se le sue forze migliori se ne vanno: sarebbe un fallimento, un investimento a perdere che non ci possiamo permettere.
C’è entusiasmo nella voce del Sindaco Biondi, molta speranza. Sembra lontano nel tempo il silenzio spettrale dei Map, i moduli abitativi provvisori in cui si erano rifugiati gli abitanti di Villa Sant’Angelo dopo il terremoto. Il Comune, anche grazie al nuovo centro aggregativo, sta tornando a vivere.

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