Visualizzazioni totali

giovedì 9 agosto 2012

Giornata dell'Amicizia Italia-Venezuela, appuntamento il 15 a Caracas

di Monica Vistali
CARACAS – Anche questo 15 agosto si celebrerà la Giornata dell’Amicizia tra l’Italia e il Venezuela, ricorrenza istituita tra le polemiche e le trame di potere nel 2005 - in ricordo del Giuramento di Simón Bolívar avvenuto sul Monte Sacro a Roma nel 1805 - e rispolverata l’anno scorso dall'Ambasciatore italiano, Paolo Serpi.
L’appuntamento è alle ore 11 nella simbolica Piazza Italia (Av. San Martín con Esq. Palo Grande - Libertador, Caracas) che ospita un busto di Giuseppe Garibaldi e una statua donata nel 1911 dalla comunità italiana per commemorare l’allora Centenario del Venezuela. In questo simbolico luogo, sul quale si affaccia la Chiesa Nuestra Señora de Lourdes, l’Ambasciatore Serpi spera di raccogliere un nutrito gruppo di persone. Alla cerimonia non mancheranno autorità italiane e venezuelane.

Amb. Paolo Serpi

La Giornata dell’amicizia italo-venezuelana è risorta l’anno scorso per volere della nostra Ambasciata dopo che per anni non erano state celebrate cerimonie ufficiali e il ricordo della ricorrenza era stato mantenuto vivo solo da qualche piccola festicciola organizzata nei club. Rispolverando l’iniziativa, i nostri diplomatici coglievano l’occasione per rimarcare gli stretti rapporti che legano i due Paesi nell’anno in cui si festeggiavano il Bicentenario dell’indipendenza del Venezuela dall’impero spagnolo e i 150 anni dell’Unità italiana. E miglioravano le relazioni con il Paese sudamericano, vitali nel momento di crisi economica che attraversava - e attraversa - l’Italia.
Era il 22 giugno 2005 quando l’Esecutivo venezuelano ed alcuni rappresentanti della collettività italiana firmarono nel palazzo presidenziale un patto di amicizia detto ‘Dichiarazione di Miraflores’ da cui naque la “Giornata” che il presidente Hugo Chávez scelse di celebrare il 15 agosto, in ricordo del giuramento del Libertador Simón Bolívar a Roma, pronunciato nel 1805. Quel giorno nel salone Ayacucho di Miraflores era presente la ‘creme de la creme’ della collettività italiana in Venezuela, quella che nei salotti non lascia mai la poltrona vuota.
In primis il promotore dell’evento, l’Ambasciatore italiano Gerardo Carante, oggi diplomatico a Bagdad. Poi imprenditori come Filippo Sindoni, che pochi mesi dopo verrà ucciso durante un sequestro; rappresentanti della collettività quali Ugo Di Martino (ex candidato al Senato) e Nello Collevecchio (ex candidato alla Camera) del Cgie – i due spuntano nelle telefonate intercettate dell’oggi in manette Aldo Micciché relative ai brogli elettorali del 2008 su cui indaga la Commissione Antimafia -; Moisés Maionica, ex presidente della camera di Commercio venezuelano-italiana.
Personalità di spicco rigorosamente antichaviste, che quel giorno celebrarono il Venezuela di Hugo Chávez. Sindoni risaltando la crescita del Pil e il roseo futuro che aspettava il Paese; Di Martino rimarcando la disponibilità ad una collaborazione reciproca basata sui principi di trasparenza e solidarietà. Si proponeva poi la creazione di un ospedale ‘Bolivar y Garibaldi’ e di una nuova entità bancaria, di cui mai è stato posto il primo mattone.
In fondo, le ragioni di quell’incontro erano altre. Pochi mesi dopo, infatti, le multinazionali italiane Astaldi ed Impregilo firmarono un accordo per la costruzione della linea ferroviaria Caracas-Brasile per la quale inizialmente il ministro dei Trasporti venezuelano voleva ingaggiare imprese brasiliane o cinesi.
Quale sorpresa ci riserverà questa nuova festa di Ferragosto?

Nessun commento:

Posta un commento