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lunedì 23 aprile 2012

Chàvez torna giovedì: "Non sono morto"

CARACAS - Con una telefonata in diretta dall’Avana, il presidente Hugo Chávez ha messo a zittire i pettegolezzi che lo davano per morto (inizierà il leitmotiv che da anni perseguita Fidel Castro?) ed ha annunciato che tornerà in Venezuela questo giovedì.
- Sono uscito bene da tutti gli esami medici che mi hanno realizzato oggi - ha assicurato il capo di Stato in collegamento durante una conferenza stampa del Psuv -. Ci dobbiamo abituare a convivere con le indiscrezioni perché questo fa parte del laboratorio delle guerre psicologiche - ha poi aggiunto rivolgendosi al vicepresidente del partito, Diosdado Cabello.
Chávez ha ricordato che i trattamenti di radioterapia che sta affrontando a L’Avana contro la lesione cancerogena individuategli a febbraio sono molto duri e richiedono un regime di riposo. “Mi chiedo se vogliono che esca di qui per correre i cento metri, o che domani mi faccia una partita di baseball contro Kid Rodríguez” ha scherzato il presidente, facendo notare però come le chiacchere sulla sua presunta morte preoccupino i suoi familiari.
- Mi dispiace che non pensino a come fanno del male, alla mia ‘vecchia’ (la madre) per esempio. Ho detto a Adam (il fratello): ‘Chiama la mamma perché dev’essere molto nervosa, ho parlato con lei ed aveva la voce che le tremava’.
Chávez ha poi annunciato che la nuova Legge Organica del Lavoro (Lot) dovrebbe essere pronta prima del primo maggio, festa dei lavoratori. La firma si prevede per il 27-28 di questo mese. Il capo di Stato ha poi giudicato come “un vero disastro” il sistema capitalista degli Stati Uniti, “generatore di povertà, miseria e morte”, riferendosi allo sciopero programmato negli Usa per martedì prossimo.
Ha poi chiesto di proteggere i traguardi raggiunti in materia alimentare, ora che si compiono i 9 anni della 'Misíon Mercal', il programma sociale da lui creato il 22 aprile 2003 per garantire al settore più umile della popolazione l'accesso agli alimenti, attraverso 21.319 punti vendita distribuiti in tutto il territorio nazionale.
- Il meglio per il Venezuela non è quello che è già successo (miglioramenti nel sociale, nell’economia) ma quello che deve ancora accadere, che sta per arrivare - ha dichiarato -. Bisogna proteggere la democrazia, la pace e il socialismo da tutti questi pettegolezzi disperati.
Chavez, all'Avana dal 14 aprile, fino ad oggi aveva comunicato solo attraverso messaggi dal suo account Twitter.

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