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giovedì 10 gennaio 2013

Ccs, 10 gennaio: Chávez non c'è, ma il popolo sì. E la sua presenza conta.

I venezuelani sono in strada in difesa della Costituzione e del governo Chávez, nel giorno in cui il Presidente avrebbe dovuto assumere ufficialmente il mandato. Niente pietre, tra le mani hanno la Costituzione.
CARACAS - Sarà un 10 gennaio da ricordare. Ora che la Sala Costituzionale del Tribunale Supremo di Giustizia (TSJ) si è espressa e con le sue dichiarazioni ha (almeno in linea teorica) messo fine alla querelle tra governo e opposizione sul tema dell'assenza del Presidente Hugo Chávez nel giorno previsto per la sua giuramentazione (http://monicacaracas.blogspot.com/2013/01/lansa-e-chavez-alla-faccia.html), facciamo un po' il punto. Cosa stanno facendo oggi i chavisti? Cosa sta facendo l'opposizione?

LA DICHIARAZIONE DEL TSJ:
La Sala Costituzionale del Tribunale Supremo di Giustizia (TSJ) ha dichiarato ieri che il presidente Hugo Chávez non necessariamente deve giuramentare in Parlamento durante la giornata di oggi. Lo potrà fare in un altro momento davanti al TSJ - così come recita l'articolo 231 della Costituzione - quando cesserà la "causa sopraggiunta", ossia i problemi di salute che ancora oggi lo obbligano a restare ospitalizzato a L'Avana. Lo stesso Tribunale s'incaricherà di fissare la data, in quanto la Carta non specifica limiti temporali. 
La Sala Costituzionale ha precisato inoltre che non esiste alcuna interruzione nell'esercizio del mandato (ossia l'Esecutivo presenta una continuità per quanto riguarda il Presidente, il VicePresidente e i ministri dei vari dicasteri) e che non ci troviamo davanti ad una "assenza temporale" del Capo di Stato, tanto meno ad una "assenza assoluta" che giustifichi la necessità di indire nuove elezioni. Il Presidente Chávez, infatti, si trova a L'Avana per un permesso indefinito per motivi di salute, concessogli all'unanimità dal Parlamento. 

*** - L'art.231 recita: "El candidato elegido o candidata elegida tomará posesión del cargo de Presidente o Presidenta de la República el 10 de enero del primer año de su período constitucional, mediante juramento ante la Asamblea Nacional. Si por cualquier motivo sobrevenido el Presidente o Presidenta de la República no pudiese tomar posesión ante la Asamblea Nacional, lo hará ante el Tribunal Supremo de Justicia".

IL 10 GENNAIO DEL CHAVISMO
Il popolo chavista ha circondato il palazzo presidenziale di Miraflores per una grande manifestazione di solidarietà con il Presidente Hugo Chávez. Magliette rosse, bandiere, canti e tanta, tanta gente soprattutto a Puente Llaguno, dove nell'aprile 2002 si accese la scintilla che aprì le porte al colpo di Stato contro Hugo Chávez (il massacro causò 19 morti e centinaia di feriti con arma da fuoco, fu realizzato da cecchini golpisti appartenenti alla Polizia metropolitana e alle forze militari, che spararono sui manifestanti del governo e dell'opposizione stessa). 
Alla concentrazione in appoggio di Chávez parteciperanno anche numerosi Presidenti e rappresentanti dei governi dell'America latina. Tra questi Pepe Mujica (Uruguay); Fernando Lugo (Paraguay); Evo Morales (Bolivia); Daniel Ortega (Nicaragua); il cancelliere argentino (la Presidente Cristina Fernandez sarà domani personalmente a L'Avana); il primo Ministro haitiano. L'Honduras e l'Equador di Correa hanno diretto una carta al presidente venezuelano, così come altri Paesi. Il Brasile, dal canto suo, ha dimostrato il suo appoggio mandando a Cuba qualche giorno fa il principale assessore di Dilma per quanto riguarda gli affari internazionali. La vicinanza della terra carioca alla 'causa chavista' è significativo in quanto il Brasile si è sempre dimostrato particolarmente indipendente nel giudicare le questioni interne venezuelane, il suo non è un appoggio "a prescindere" dato esclusivamente per ragioni di sintonia politica. Alla concentrazione hanno fatto sentire la propria voce anche alcuni gruppi indigeni. 
I rappresentanti dell'Alba-Petrocaribe (quest'ultimo importantissimo strumento di solidarietà internazionale in quanto permette ad alcuni Stati in condizioni particolari, come Haiti, di pagare il petrolio venezuelano con prodotti alimentari) hanno approvato una dichiarazione di solidarietà con il governo di Hugo Chávez. E perfino i cinesi si sono espressi in favore della causa chavista!

... E DELL'OPPOSIZIONE
Golpe di Aprile: giuramento di Pedro Carmona Estanga. La grande industria, la Chiesa, gli attuali leader dell'opposizione e la Chiesa applaudono.
Nel frattempo l'opposizione - che rifiuta la sentenza del TSJ e non riconosce la continuità amministrativa del governo Chávez, che un giorno dice una cosa e il giorno dopo un'altra - inizia oggi un 'paro civico': una sorta di sciopero generale che il presidente del Parlamento venezuelano, il chavistissimo Diosdado Cabello, ha definito un "atto destabilizzante". E non a torto. 
Proprio dieci anni fa, infatti, l'opposizione (solo pochi mesi dopo aver fallito colpo di Stato di cui sopra) provò a liberarsi di Chávez destabilizzando il Paese proprio con un 'paro civico'. Le conseguenze sono note: sciopero dell'allora privatissima industria petrolifera nazionale Pdvsa e conseguente blocco dei trasporti, che rese impossibile rifornire di benzina le ambulanze, distribuire il cibo e le bombole di gas necessarie per cucinarlo. Furono 63 giorni d'inferno per i venezuelani, un vero e proprio tentativo di genocidio dato che la gente fu costretta a bruciare tavoli e sedie mentre gli alimenti scarseggiavano ogni giorno di più...

E A QUESTO PUNTO CI SI CHIEDE...
1) Perché l'opposizione, quando nel 2002 ha scalzato Chávez con un colpo di Stato, non si è fatta problemi nel far giuramentare il golpista Pedro Carmona Estanga un assolato giorno di aprile? Non avrebbe 'assolutamente' assumere il carico il 10 gennaio seguente? 
2) Quando è fiorito tutto questo attaccamento alla Costituzione nell'opposizione venezuelana? Perché nella Carta di cui oggi i leader oppositori si dicono paladini, non si trova un solo articolo che giustifichi il sequestro di un Capo di Stato democraticamente eletto come lo era Chavez nel 2002, l'assalto ad un'ambasciata in cerca di ministri da incarcerare, la firma di un 'decreto Carmona' per ufficializzare il golpe. Tutte cose che questi leader oppositori hanno fatto, e per cui non hanno mai pagato. 
3) Se il Presidente eletto è un rappresentante del popolo, la presenza in strada del popolo venezuelano questo 10 gennaio non potrebbe valere come giuramentazione?
Monica Vistali

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