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mercoledì 9 gennaio 2013

L'Ansa e Chávez, alla faccia dell'imparzialità. Il Presidente giurerà davanti al Tribunale Supremo

CARACAS - L'ANSA ha pubblicato oggi l'articolo "Venezuela, Governo: Chávez non ci sarà a insediamento", relativo al caso '10 gennaio', data in cui Chavez dovrebbe giurare davanti al Parlamento per assumere ufficialmente l'incarico di presidente della Repubblica, incarico che si è guadagnato vincendo le elezioni del 7 ottobre scorso (8mln e mezzo di voti).
In questo articolo, per annunciare che Chàvez non sarà a Caracas questo giovedì per l'insediamento (così ha detto ieri il Presidente del Parlamento, Diosdado Cabello) e per spiegare l'attuale situazione politica venezuelana, si riportano esclusivamente le opinioni di Henrique Capriles Radonski, leader della coalizione dell'opposizione, Mud; della Conferenza episcopale e del Dipartimento di Stato Usa. Alla faccia dell'imparzialità! Ma in realtà la notizia è che ieri il Parlamento venezuelano, in sua maggioranza chavista, ha approvato che il Presidente Chávez realizzi il suo giuramento in un secondo momento davanti al Tribunale Supremo di Giustizia.Si può fare? Ecco, in realtà, come stanno le cose.
Prima di tutto bisogna premettere che Chavez è un presidente non precisamente eletto ma ri-eletto e che quindi, almeno secondo il governo, il giuramento di giovedì è una pura formalità. Ma lasciando da parte questo, la Costituzione è chiara, e nell'articolo 231 dice che se "per cause sopraggiunte", e sembrerebbe questo il caso, il nuovo Presidente non può giurare in Parlamento il 10 gennaio, lo può tranquillamente fare davanti al Tribunale Supremo di Giustizia. La carta non fissa a questo proposito limiti temporali.
Poi c'è la questione dell'assenza temporale e dell'assenza assoluta del Capo di Governo, entrambe previste dalla Costituzione.
L'assenza temporale ammette un'assenza del presidente per 90 giorni rinnovabili di altri 90, quindi una copertura di 6 mesi durante i quali attuerebbe il Vicepresidente dell'Esecutivo, in questo caso Nicolas Maduro. Ma bisogna precisare che al momento Chávez si trova a Cuba per un permesso datogli all'unanimità dal Parlamento, e quindi la sua mancanza dal territorio della Repubblica è perfettamente legittima.
Infine c'è l'assenza assoluta, che si profilerebbe nel caso della morte di Chávez o di una sua incapacità fisica o psichica permanente comprovata da un'equipe medica designata dal Tribunale Supremo di Giustizia e convalidata dal Parlamento. Se viene dichiarata la assenza assoluta, la Carta prevede che vengano convocate nuove elezioni entro 30 giorni. Per ora comunque, non ci sono i presupposti per richiamare questa possibilità, e qualsiasi movimento in questa direzione profilerebbe un tentativo di colpo di stato (cosa che l'opposizione ha già fatto nel 2002).
Se poi le cose andassero per le lunghe, la parola tornerebbe al popolo. La Costituzione voluta da Chávez e sottoposta a referendum popolare durante il suo primo mandato (che dittatore!), prevede infatti che dopo tre anni di governo possa essere convocato un referendum revocatorio del Presidente della repubblica (che dittatore!). L'opposizione ha già tentato questa via anni fa, ma anche in quel caso i venezuelani hanno deciso di restare con il loro Comandante!. 
Monica Vistali

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