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lunedì 7 maggio 2012

L’Umanità in guerra in mostra a Maracaibo. Espone l'italiano Franco Pagetti

CARACAS – “L’umanità in guerra” è il titolo dell’esposizione fotografica che il Comitato Internazionale della Croce Rossa e la Cruz Roja de Venezuela inaugurano domani, alle 15, nel Centro de Arte de Maracaibo Lía Bermúdez, per celebrare il 149esimo anniversario della battaglia di Solferino e della creazione della Croce Rossa.
La mostra che fa tappa nella ‘Sala de Museo 3’ del Centro artistico zuliano è in giro per il mondo dal 2009. L’obiettivo è quello di mostrare la sofferenza umana causata dai conflitti armati e dalle situazioni di violenza dal 1860 ad oggi. I 42 scatti esposti sono di cinque premiati fotografi - James Nachtwey, Antonin Kratchovil, Ron Haviv, Christopher Morris e l’italiano Franco Pagetti - che insieme hanno anche dato vita al volume “L’Umanità in guerra”.
Pagetti ha catturato, con il suo obiettivo, storie d’incredibile eroismo e efferata brutalità sugli scenari di guerra di tre continenti. Dal gennaio del 2003 ha seguito il conflitto in Iraq, da Baghdad, in assignment per Time Magazine. Le sue immagini hanno documentato gli orrori della guerra, la speranza dopo la caduta di Saddam Hussein, la nascita di gruppi insurrezionali e terroristi e in tempi più recenti, l’inesorabile capitolazione verso una cruenta guerra civile.
Pagetti esercita la professione di fotoreporter dal 1997 e il suo lavoro si è concentrato prevalentemente sulle guerre: Afghanistan (1997, 1998, 2001), Kosovo (1999), East Timor (1999), Kashmir (1998, 2000 e 2001), Palestina (2002), Sierrra Leone (2001) e Sudan meridionale (1997) ma ha lavorato anche in India, Città del Vaticano, Cambogia, Laos, Indonesia, Arabia Saudita e in Italia.
Oltre che da Time Magazine, ha avuto incarichi da testate come Newsweek, the New York Times, The New Yorker e Stern. Le sue foto sono state pubblicate da Le Figaro, Paris Match, The Times of London, The Independent, e dalla Days Japan Magazine.
Dal suo lavoro scaturisce la convinzione che la guerra e le sue conseguenze, si ripercuotano massivamente pressoché sempre allo stesso modo, a prescindere dalla posizione geografica e dai diversi ambienti sociali.
Oltre che dalle fotografie, l’esposizione è composta anche da immagini che riflettono il lavoro della Cruz Roja venezuelana negli stati Zulia, Apure e Táchira.
I visitatori possono essere accompagnati lungo la mostra dai volontari della Cruz Roja dello Zulia, in funzione di guida. Esposizione aperta fino al 17 giugno.
(Monica Vistali/La Voce d'Italia)

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