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venerdì 18 maggio 2012

Sequestro Bortolotti, si brancola nel buio. Polemica sui fucili AK47. Colletta per riscatto

CARACAS – Continuano le ricerche di Gina Silvana Bortolotti, la 36enne italo-venezuelana sequestrata mercoledí scorso a Maracaibo, nello stato Zulia, da un gruppo di quattro malviventi armati di Kalashnikov AK47, all’uscita dell’autoricambio del padre. La vittima è madre di due bambini, di 12 e 14 anni.
Commissioni della Brigata contro l’estorsione e il sequestro del Corpo di Investigazioni scientifiche, penali e criminalistiche (Cicpc) della delegazione dello Zulia, hanno realizzato un blitz in un settore della regione dove numerosi indizi indicavano che fosse tenuta prigioniera la donna, ma l’operazione è risultata un buco nell’acqua. Il supervisore della delegazione del Cicpc-Zulia, il commisario Luis Carías, è convinto che i rapitori abbiano spostato la Bortolotti in un altro luogo, allertati dalla presenza della polizia nella zona. Ha però assicurato che le ricerche continueranno finché non sarà ritrovata la donna. 

Nel frattempo continua a creare scalpore tra l’opinione pubblica il tipo di armi possedute dai sequestratori: fucili d’assalto AK47, veri e propri armamenti da guerra utilizzati dalla Fuerza Armada Nacional Bolivariana. L’unico proiettile sparato e poi ritrovato sul luogo del rapimento dagli agenti di polizia, infatti, riporta l’iscrizione “Cavim 40”, il che significa appartenente agli arsenali della Dirección de Armamento Fanb. Per il commissario Odalis Caldera si tratta di “una questione delicata e che bisogna valutare perché un’arma di questo calibro non dovrebbe essere nelle mani dei delinquenti, è un’arma che non si trova nelle armerie”. La Forza Armata non ha rilasciato commenti.
Secondo cifre extraufficiali riportate dal quotidiano El Nacional, almeno 17 dei 40 poliziotti assassinati nel 2012 nella ‘Gran Caracas’, sono stati uccisi da malviventi che volevano appropriarsi delle loro armi. Almeno 12 dei 17 omicidi sono accaduti dopo che, lo scorso 29 febbraio, è stata proibita la commercializzazione di armi da fuoco da una risoluzione congiunta del ministero dell’Interno e della Difesa.
In Italia, il Kalashnikov AK47 viene spesso utilizzato dai criminali, poiché è facilmente reperibile sul mercato clandestino come “residuato bellico” dei vari conflitti che hanno accompagnato la dissoluzione della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia.

CARACAS – Amici e familiari di Gina Silvana Bortolotti realizzeranno oggi e domani un colletta per raccogliere i fondi necessari alla liberazione della connazionale, nel caso che i rapitori avanzino la richiesta di un riscatto. L’appuntamento è di fronte all’edificio Yepas dell’Av. 5 de Julio, nella città di Maracaibo, dalle 8 alle 10 del mattino e dalle 16 alle 18 del pomeriggio.
La madre della vittima ha detto più volte ai rapitori, attraverso la stampa, di non avere i soldi per pagare un riscatto.
- Il mio Nino (il padre di Gina) ha avuto un ictus tre anni fa ed è rimasto molto tempo ricoverato in ospedale – ha spiegato giorni fa la madre della vittima, Silvia -. La copertura dell’assicurazione sanitaria è finita in pochi giorni e abbiamo dovuto vendere praticamente tutto quello che avevamo per poter coprire le spese. Non abbiamo più niente, attualmente viviamo con i crediti che ci concedono le imprese, non abbiamo denaro per pagare un riscatto.

(Monica Vistali/La Voce)

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