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domenica 26 giugno 2011

La Caracas di un italiano dietro le sbarre


di Monica Vistali

CARACAS - Le carceri di Caracas in scena a Roma. Venerdì, nel corso dell’evento “Bello come una prigione che brucia!”, serata anticarceraria in ricordo del “rapinatore gentiluomo” Horst Fantazzini, sono stati letti testi di “Camera di Sicurezza - Caracas” di Antonio Nazzaro. Sul palco Stefania Di Lino, “insegnante precarissima di Discipline Plastiche e Educazione Visiva” - come si definisce - ha ridato vita alla notte in gattabuia passata dal nostro connazionale.

- Le sbarre sono di ferro lucido di mani sporche, non arriva odore di salmastro ma di piscio lasciato lì ad annegare l’anima - scrive Nazzaro ricordando ‘la gabbia’ -. Non sono a Noli, quindi, sono ancora a Caracas. Le piastrelle finiscono di fronte al bagnasciuga della cella di sicurezza metro 1,78 x 2. Mi ritorna il dubbio d’essere in spiaggia.

“Camera di sicurezza - Caracas” è oggi un vision book di nove puntate. L’attore torinese Ezio Falcomer interpreta i testi autobiografici di Nazzaro mentre sullo sfondo scorrono immagini montate dall’autore.

- “Camera di sicurezza” è il racconto del labirinto della collettività italiana in Venezuela - spiega Nazzaro -. Quella notte di carcere, totalmente ingiusta, mi è costata un anno di vita. Dall’anno scorso sono sotto regime di obbligo di firma e il precedente penale mi impedisce di trovare un lavoro.

Antonio Nazzaro, ex professore del “Colegio italo-venezuelano Bolivar y Garibaldi” di Caracas, è stato arrestato il 17 giugno scorso per aver voluto presenziare agli esami orali di terza media che si svolgevano nell’istituto, come risulta dalla denuncia. Esami a cui ogni cittadino, italiano e non, ha diritto ad assistere.

- Ho visto e ascoltato in Facebook le opere di Antonio e ho deciso di portarle come testimonianza sui temi del carcere e della repressione in quanto possiedono anche la bellezza della prosa e della poesia - spiega Di Lino, poetessa e scultrice -. La serata è stata travolgente e con interventi estemporanei, le letture di “Caracas” sono andate benissimo e lo scritto ha suscitato un interesse autentico.

La serata anticarceraria “Bello come una prigione che brucia!” è nata da un’idea del gruppo ‘Velena’ per ricordare la figura di Horst Fantazzini. L’iniziativa rientra all’interno delle due Giornate di Contro Culture organizzate da varie realtà presenti nello storico quartiere romano di S. Lorenzo. Un evento che assume un significato particolare in questi giorni di fronte alle tristi vicende dei penitenziari venezuelani (in cui sono reclusi più di 70 connazionali) dove una rivolta ha provocato finora quasi 30 morti.

“Camera di Sicurezza - Caracas” ha riscosso un modesto successo in YouTube. Più di 500 persone hanno visto ogni episodio della video-opera italovenezuelana. Nazzaro era già stato autore di “Intervista a Galileo”, videoteatro presentato nell’ambito della ‘Settimana della Lingua’ contemporaneamente in Venezuela e in Brasile; “Pasolini - Storia di un intellettuale perseguitato”, il documentario “Milo De Angelis a Caracas” e “Relato de puás”, adattazione dell’opera di Mario Benedetti “Pedro y el Capitán” nonché di poesie e saggi. “Videoartigiano”, come ama definirsi, Nazzaro è fondatore del “Centro Cultural Tina Modotti”.

- La storia non è ancora finita - racconta Nazzaro - e rimane esattamente a questo punto: “Resta una notte passata in cella se così si può definire, ed uno scarafaggio mi sorride”.

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