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martedì 14 giugno 2011

Referendum: in Venezuela errori nei certificati elettorali

CARACAS - L’odissea referendum sembra non avere fine. Dopo il caos causato dalla decisione della Cassazione, che ha riformulato il quesito sul nucleare mettendo a rischio la validità dei voti degli italiani all’estero, e i ritardi nella spedizione delle schede ai votanti, arrivano adesso certificati elettorali da fantapolitica.
Le date di nascita che numerosi cittadini italiani in Venezuela si sono ritrovati sui certificati sono sbagliate, spesso inverosimili. Enzo Papi, ad esempio, nato il 30/08/1947, risulta essere nato il 31/08/2051; la sorella, nata l’11 marzo 1933, si ritrova invecchiata di mille anni e ringiovanita di un giorno (il documento riporta 12/03/2033); la data di nascita della nipote si trasforma invece da 28/05/1993 a 29/05/2097. Lo stesso stupore della famiglia Papi lo hanno provato ben due interi nuclei familiari di impiegati della Camera di Commercio Venezuelano-italiana di Caracas, e tanti altri concittadini che negli ultimi giorni si sono recati al Consolato preoccupati per la validità delle loro schede elettorali. Alcuni di loro, addirittura, risultano nati nell’Ottocento.
Di chi è la responsabilità? È stato un errore o una volontaria manipolazione di dati, come maliziosamente sospetta qualche italiano poco fiducioso nella correttezza del processo di voto dopo le brutte esperienze durante le passate votazioni?
Tranne categorie specifiche di italiani temporaneamente all’estero (militari o poliziotti in missione internazionale; dipendenti della p.a. per motivi di servizio; professori universitari e rispettivi familiari conviventi), un cittadino italiano, per poter votare, deve essere iscritto in specifiche liste elettorali. Queste vengono predisposte sulla base dell’elenco aggiornato dei residenti all’estero del ministero degli Esteri, prodotto dell’unificazione dell’Aire (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), delle liste dei Comuni e degli schedari consolari.
L’elenco degli iscritti viene trasmesso ai Consolati italiani che provvedono a stampare i certificati elettorali servendosi, data la gran quantità di questi ultimi (si pensi che il censimento Aire di fine 2010 attesta la presenza in Venezuela di 111.356 italiani), di una tipografia esterna alla rete diplomatica.Il Console d’Italia Giovanni Davoli, dopo aver effettuato i controlli necessari, ha affermato che “i responsabili dell’errore non sono all’interno del Consolato” e che le liste Aire pervenute nei suoi uffici sono corrette.
La responsabilità quindi, sarebbe da attribuire alla tipografia incaricata della stampa dei certificati. Davoli rassicura però i cittadini italiani: - Un errore nella data di nascita non mette a rischio la validità della votazione - afferma -. Le vittime del disagio non devono preoccuparsi: la loro posizione anagrafica si mantiene corretta, i documenti futuri non avranno errori.



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