Visualizzazioni totali

martedì 21 febbraio 2012

Pensioni: il Patronato Inca di Caracas festeggia i suoi 25 anni con una diffida all’Inps

Dopo Bankitalia, anche l'Inps sotto accusa per calcolare le pensioni degli italiani in Venezuela con il vecchio tasso di cambio bolívar/euro

di Monica Vistali

CARACAS - Il prossimo venerdì 2 Marzo alle ore 11, il Patronato Inca di Caracas festeggerà il XXV anniversario della sua fondazione con un brindisi presso la sua sede nella capitale venezuelana. Alla cerimonia parteciperà il Console Generale Giovanni Davoli e noti rappresentanti della Collettività.
Nel frattempo, continuano le azioni a difesa dei pensionati italiani del Venezuela e, sempre in merito alla questione dell'aggiornamento del bolívar-euro, dopo la “diffida ad adempiere” a Bankitalia arriva ora una diffida all’Inps.
Era stata la sede centrale dell’Inca/Cgil di Roma, rispondendo alle numerose segnalazioni del patronato di Caracas diretto da Giovanni Di Vaira, a diffidare a gennaio Bankitalia, colpevole di non aver aggiornato - a distanza di oltre un anno - le informazioni sul tasso di cambio tra bolívar ed euro, passato da circa 3,50 bolivares/euro a circa 5,70 bolivares/euro. Ora sotto accusa è l’Ente di previdenza sociale, che a sua volta non ha aggiornato il cambio impedendo così il giusto calcolo delle pensioni dirette agli italiani del Venezuela.
Con il decreto del 30/12/2010 n°39584, la Repubblica del Venezuela ha determinato la variazione del cambio con il dollaro statunitense e le altre divise per cui a partire dal 1 gennaio 2011 è stata stabilita una nuova parità cambiaria, per la quale 1 dollaro equivale a 4,30 bolivares e dunque 1 euro a 5,70 bolivares. L’Inps continua però a tenere conto, nell’erogazione degli importi pensionistici agli italiani residenti in Venezuela, del vecchio rapporto bolívar-dollaro-euro che, fino al 31/12/2010, era 2,60 bolivares/dollaro e 3,50 bolivares/euro. Non si è adeguato alla nuova parità valutaria, continuando ad operare il pagamento delle pensioni utilizzando il vecchio rapporto di cambio, con conseguente danno economico per i titolari di prestazioni.
Secondo l’Inca, l’Inps “non può addurre come scusante del mancato aggiornamento del cambio il fatto che la Banca d’Italia non lo ha aggiornato nel suo sito, perché la tassa di cambio può essere rinvenibile in molteplici siti web istituzionali tra cui, il più importante, quello della Banca Centrale Europea che è l'ente di riferimento della zona Euro per tutto il sistema bancario e istituzioni pubbliche e private di ciascun Paese”. L’Inps è quindi diffidato a “considerare nell’erogazione delle prestazioni riconosciute ai cittadini italiani residenti in Venezuela e/o comunque ai titolari delle stesse, la intervenuta variazione del cambio Bolivar/Euro, così come peraltro già operata dall’Ambasciata Italiana di Caracas, o ad esporre le ragioni del ritardo entro il termine di 30 giorni dalla ricezione” della richiesta.
Entrambe le diffide portano la firma della Presidente del Patronato Inca, Morena Piccinini.
Per il direttore del Patronato Inca Venezuela, Giovanni Di Vaira, l’inerzia della Banca d’Italia è incomprensibile se si considera anche il fatto che la Banca Centrale Europea ha aggiornato il cambio del bolivar da ormai tanto tempo.

1 commento:

  1. prima o poi tornerò in venezuela a risentire queel'odore forte che mi ha marchiato i polmoni...l'odore del sudamerica.

    RispondiElimina