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domenica 18 marzo 2012

Napoli - Chiude storica bottega di strumenti. Destinazione Venezuela

...la politica di Chavez ha dato benessere anche ai più poveri: cure, case, trasporti". In un cassetto del negozio, accanto a 20 mila euro di corde invendute ora c'è già un poster di Hugo Chavez.



Da Repubblica - Alessio Gemma
Dalla corda di mandolino al barattolo di ketchup in 20 ore e 10 minuti di volo, Napoli-Caracas. Il tempo di liquidare il negozio di strumenti musicali in via San Sebastiano, 70 anni di storia divisi in tre generazioni, atterrare a Santa Cruz de Aragua, 120 km dalla capitale del Venezuela, e stabilirsi nella industria conserviera del marito: un milione di lattine di pomodoro al giorno, gruppo Inalcenca. Anna Miletti ha deciso: "Vado via. Il centro storico è morto. Abbiamo messo in vendita da luglio, con sconti dal 50 al 70%. Finora neanche un'offerta". Al civico 40 della strada più "musicale" di Napoli, a due passi dal Conservatorio, non servono calcolatrici: 200 mila euro di perdite in tre anni, 1500 euro al mese l'incasso, 3 mila euro le spese.
Si chiude. Con buona pace del fondatore Michele Miletti, costruttore di batterie e pianista in duetto con Renato Carosone: lui che alzò la prima saracinesca al civico 46 negli anni '40 (attuale sede storica, ndr), per poi lasciare spazio ai nipoti Giuseppe e Antonio. Ora, 25 anni dopo, i ricordi di Anna sono le armoniche Leeoskar vendute ad Eduardo Bennato, la bacchetta regalata al maestro Vessicchio, i mandolini forniti all'Orchestra italiana di Arbore.
Tutti lì, nei 50 metri di basolato che furono di liutai storici: Bellarosa, De Falco, Loveri. E che ora sono "invasi da punti vendita di kebab, mentre i negozi di musica scappano nell'hinterland". Almeno cinque falliti o trasferiti da via San Sebastiano negli ultimi tre anni.
"L'area pedonale ci ha distrutto. Chi viene a ritirare una tastiera o un amplificatore e ferma l'auto sotto piazza del Gesù si becca un verbale". Poi, i furti: 60 mila euro di strumenti rubati nel luglio 2007 dalla banda del buco. Per non parlare della burocrazia: "I vigili un giorno ci chiesero l'antibagno: ma è previsto solo per gli alimentari". "È il fallimento dei negozi storici - dichiara Pino de Stasio, consigliere della municipalità delegato al centro storico -. Il Comune tuteli librerie e artigiani con sgravi fiscali".
Il futuro di Miletti è in 40 mila metri quadrati di capannoni venezuelani, costruiti nel 1952 dalla famiglia del marito, Gianpaolo Ravo: 30 milioni all'anno di fatturato, 14 marchi di confetture che vanno dalle olive alla marmellata, fino all'ananas Del Monte. "In Venezuela - spiega Ravo - la politica di Chavez ha dato benessere anche ai più poveri: cure, case, trasporti". In un cassetto del negozio, accanto a 20 mila euro di corde invendute ora c'è già un poster di Hugo Chavez.

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