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domenica 18 marzo 2012

Un po’ d’Italia alla Fiera del Libro tra capitalismo, socialismo e trotskismo

di Monica Vistali

CARACAS - La crisi del capitalismo, gli ‘indignati’ europei e l’esperienza venezuelana. Questi i punti centrali della conferenza tenuta da Paulo Cicuttin, italo-argentino da anni radicato a Udine, e dalla francese Nicole Picquart, sabato pomeriggio nella sala ‘Luis Britto Garcia’ del Filven.
Cicuttin e Picquart, di ‘Ediciones Ciencia Cultura y politica’, hanno colto l’occasione per presentare il volume “La crisi capitalista, la guerra e il socialismo” dell’intellettuale e dirigente trotskista J. Posadas (pseudonimo di Homero Rómulo Cristali Frasnelli), argentino di genitori emigrati italiani di Matera.
Il pubblico ha risposto con interesse ed è intervenuto a più riprese criticando il sistema politico-economico dominante in Europa ed auspicando una rivoluzione di base - anche sull’esempio dell’esperienza venezuelana - capace di frenare la spirale di crisi da cui il vecchio Continente sembra non riuscire ad uscire. “Non sarà facile” assicuravano i presenti ricordando la repressione della rivolta popolare dell’89, il Caracazo, e consigliando agli amici europei di dare uno sguardo ai cambiamenti avvenuti negli ultimi anni in America latina.
Alcuni hanno lamentato la mancanza di un leader capace di giudare il movimento degli ‘indignati’ ed altri hanno criticato l’assordante silenzio dei media europei sulla cosidetta ‘Rivoluzione islandese’, lezione di civiltà, democrazia diretta e sovranità popolare. In Islanda, ufficialmente dichiarata in bancarotta, il popolo si è organizzato fino a provocare le dimissioni del primo ministro e del governo, l’emissione di mandati di arresto per diversi banchieri e membri dell’esecutivo colpevoli del collasso economico in cui si era improvvisamente trovato il Paese, la nascita di una Magna Carta come punto d’incontro delle idee espresse durante una serie di assemblee popolari.

J.Posadas
J.Posadas fu dirigente del Partido Socialista Obrero e fino alla fine degli anni ’30 era tra le fila del Partido de la Revolución Socialista che nel 41 si affiliò alla ‘Quarta Internazionale’ fondata da León Trotsky. Durante la lotta di frazione tra “pablisti” e “antipablisti” che porterà alla scissione del movimento del 1953, si schiera - anche con truppe proprie in Argentina, Brasile, Bolivia e Cuba -  con Pablo e Mandel.
Al momento della riunificazione con parte degli anti pablisti, il “posadismo”, corrente di pensiero a quel punto già riconosciuta, formò la sua ‘Quarta Internazionale’ conosciuta come la Cuarta Internacional Posadista, che passa alle cronache nel 1966 quando Fidel Castro ne attacca frontalmente la sezione cubana nel discorso alla Tricontinentale. A partire dalla fine degli anni Sessanta i posadisti avranno anche una sezione italiana.
Con il passare del tempo Posadas assume posizioni sempre più bizzarre come “il fronte unico con gli UFO” e l’appello all’URSS per “una guerra mondiale nucleare preventiva”. Muore, in esilio, in Italia nel 1981. L’Internazionale posadista, seppur ai minimi termini, esiste ancora.

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